Un’altra sconfitta. La terza su quattro gare di campionato disputate. Costretto a giocare oltre un’ora in inferiorità numerica per l’espulsione di Colaceci e, addirittura l’ultimo quarto di gara in nove contro undici, per il cartellino rosso rimediato da Marrocco, l’Airone Ardea si arrende in casa a una quadrata Fonte Meravigliosa (1-3) e, a dispetto dei buoni propositi della vigilia, rimane seriamente impantanato nelle acque torbide della graduatoria con soltanto un punto all’attivo. La formazione allenata da Salsiccia, statistiche alla mano, ha disputato nel complesso una prova collettiva generosa, ha avuto la forza per passare in vantaggio con Russo, ma poi ha subito il ritorno dei capitolini, bravi a uscire fuori alla distanza in situazione di superiorità numerica e a confermarsi i principali inseguitori, insieme all’Atletico Lariano, della lanciatissima capolista Campoverde. Le due contendenti scendono in campo con la giusta carica emotiva, lottano con grinta e determinazione su ogni pallone e, sin dai primi minuti, si fanno apprezzare per una solida compattezza tra i reparti. L’Airone Ardea, poco prima della mezzora, sblocca il punteggio per merito di Russo. L’ex attaccante del Torvaianica, con grande cinismo, ribadisce in fondo al sacco una violenta conclusione di Mancini respinta da Talocci e regala il vantaggio ai rossoblu. La formazione di De Mattia, a quel punto, si rimbocca le maniche e impiega soltanto cinque giri di orologio per ristabilire la parità. A griffare la rete del pareggio è l’esperto Saraz, il quale approfitta di una corta respinta di Rotatori per depositare la sfera in fondo al sacco. Gli ardeatini contestano in massa tale marcatura per un presunto fuorigioco dello stesso marcatore capitolino. A farne le spese è il difensore Colaceci, il quale viene punito dall’arbitro con il cartellino rosso e costringe i suoi compagni a giocare quasi un’ora in inferiorità numerica. Oltre al danno, dunque, anche la beffa per i rutuli. La squadra di Salsiccia, animata da una grande voglia di rivalsa, chiude in crescendo la prima frazione e sfiora due volte la rete del raddoppio con Bogdanov e Navisse. Il primo calcia in porta dall’interno dell’area, a seguito di una bella azione personale di Zanobi, ma trova puntuale alla presa Talocci, mentre il secondo non centra lo specchio della porta da distanza favorevole. La ripresa, invece, comincia sotto il segno della Fonte Meravigliosa, che passa subito in vantaggio per merito di Groos, bravo a svettare in area più alto di tutti, sugli sviluppi di un cross battuto da Quaglierello, e a trafiggere con un perentorio colpo di testa Rotatori. Galvanizzati dal vantaggio, i capitolini provano a chiudere la partita, ma colpiscono due volte la traversa della porta custodita da Rotatori con l’ottimo Saraz e a seguito di un avventato retropassaggio di un difensore rossoblu. La gara, taccuino alla mano, prosegue ulteriormente in salita, a partire dal minuto numero ventidue, per gli ardeatini, i quali si complicano ulteriormente le chance di rimonta a causa dell’espulsione di Marrocco. Il centrocampista rossoblu commette fallo ai danni di Quaglierello, rimedia il secondo cartellino giallo e finisce anzitempo sotto la doccia. L’Airone Ardea, pur giocando in nove contro undici, non si dà per vinto, tenta generosamente di rientrare in partita, ma a trovare per la terza volta la via del gol sono ancora i capitolini con Groos, il quale infila con un preciso colpo di testa Rotatori e permette alla sua squadra di ipotecare l’intera posta in palio. La squadra di De Mattia, forte del duplice vantaggio e del fatto di giocare con due giocatori in più, si limita a svolgere un lavoro di normale amministrazione nei restanti minuti di gioco, gestisce con disinvoltura la situazione favorevole sino al triplice fischio e si toglie la soddisfazione di fare per la seconda volta stagionale bottino pieno a Pomezia dopo il successo ottenuto al “Maniscalco”, nella seconda giornata di campionato, contro la Città di Pomezia. L’Airone Ardea, di conseguenza, manda giù un altro boccone amaro, esce ancora una volta dal campo a mani vuote e, tra mille recriminazioni, archivia il primo mese di gare con soltanto un punto all’attivo.
Antonio Gravante
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