Sfoderando una prova collettiva senza sbavature sotto il profilo tecnico-tattico, l’Airone Ardea si aggiudica con pieno merito il derby pometino-rutulo con i cugini della Città di Pomezia (4-0), riprende con piglio autoritario la retta via, dopo la sconfitta beffa del turno precedente con la Fortitudo Roma, e si attesta nella zona medio-alta della graduatoria con sei punti all’attivo. A griffare la preziosa vittoria del “Maniscalco”, statistiche alla mano, è stato il bomber Vasyl Pavlyk, il quale ha messo a segno una tripletta di pregevole fattura, ha costretto gli avversari a prolungare la striscia negativa e si è confermato uno degli attaccanti più prolifici della categoria. L’Airone Ardea si presenta in campo con un 4-4-2 con Leggio tra i pali e una difesa a quattro formata dai centrali Ripa e Innocenzi e dagli esterni bassi Draisci e Muse. Il trainer rutulo, Pasquale Romagnuolo, opta per un centrocampo a rombo con Fabbroni vertice basso, Foti e Zanobi ad agire sulle fasce e l’esperto De Bardi a fare da raccordo tra la linea mediana e il tandem d’attacco formato dall’ex Castiello e Pavlyk. Costretto a fronteggiare una sfilza di defezioni importanti, l’allenatore pometino, Giuseppe Sebastiani, dal canto suo, risponde con un modulo speculare con Crisafulli in porta, assistito da un pacchetto arretrato composto da destra a sinistra da Caprioli, Iurilli, Fabio Sebastiani e Marinucci. Il tecnico rossoblu affida le redini della squadra a Bellisai e al rientrante Metani, mentre impiega sulle corsie esterne Orru e Puxeddu, quest’ultimo responsabilizzato nella circostanza con i gradi di capitano. Completano l’undici di partenza Lemmo e De Gasperis. L’Airone Ardea ha un miglior approccio alla gara, sfrutta al meglio le sue caratteristiche tecniche e, sin dai primi minuti, esercita una lieve supremazia territoriale. La squadra del presidente Introcaso, dopo dieci giri di lancette, ha una buona chance per sbloccare il risultato con Innocenzi, il quale svetta in area più alto di tutti, a seguito di un tiro dalla bandierina, ma alza troppo la mira e spedisce la sfera sopra la trasversale. Successivamente le due contendenti si annullano a vicenda nella zona nevralgica del campo: le difese vincono di gran lunga il confronto a distanza con i rispettivi reparti avanzati rivali. Poco dopo la mezzora, invece, gli ardeatini spezzano l’equilibrio per merito di Pavlyk, il quale sfrutta da autentico opportunista un malinteso tra Crisafulli e Fabio Sebastiani, fa centro da pochi passi e indirizza la gara nei binari giusti. Sotto di una rete, la Città di Pomezia prova a reagire, ma Draisci e soci fanno buona guardia e permettono a Leggio di non essere chiamato mai seriamente in causa. Poco prima del riposo, tuttavia, l’Airone Ardea incrementa il vantaggio al termine di una bella azione lineare: De Bardi favorisce la corsa di Castiello, che a sua volta serve un assist al bacio per il compagno di reparto Pavlyk, il quale non si lascia sfuggire l’occasione propizia, trafigge Crisafulli con un chirurgico diagonale e consente alla sua squadra di guadagnare la via degli spogliatoi con il morale alto. Alla ripresa delle ostilità, la Città di Pomezia prova a cambiare marcia, si spinge in avanti con maggiore regolarità, ma denota tutti i suoi limiti in fase di finalizzazione della manovra. Il pacchetto arretrato ardeatino blocca sul nascere ogni situazione delicata e infonde una maggiore sicurezza al resto della squadra. L’undici allenato da Romagnuolo, al contrario, va vicino al tris su punizione dal lato corto dell’area. Ad incaricarsi della battuta è Zanobi, il quale calcia direttamente in porta, ma Crisafulli non si lascia sorprendere e, con un prodigioso intervento in tuffo, evita il peggio. Nei minuti seguenti, la formazione del presidente Maniscalco, non trovando particolari sbocchi in avanti, si affida alle conclusioni dalla distanza per provare a rientrare in partita. I generosi Bellisai e Puxeddu, però, non centrano di poco il bersaglio grosso. A metà frazione, invece, le due contendenti rimangono in dieci: De Bardi (rosso diretto) e Fabio Sebastiani (doppio giallo) finiscono anzitempo sotto la doccia per reciproche scorrettezze. Poco più tardi, invece, l’Airone Ardea rimpingua il bottino di gol con lo scatenato Pavlyk. La punta rutula, complice una generale dormita della difesa avversaria, ricopre al meglio il ruolo di terminale offensivo di una perentoria azione personale di Castiello e mette una seria ipoteca sulla conquista dei tre punti in palio. A dieci minuti dal triplice fischio, per calmare gli animi, il direttore di gara manda anzitempo sotto la doccia un terzo giocatore. Si tratta di Metani, il quale viene espulso per proteste. Agevolato dalla superiorità numerica e da un netto calo di natura psicologica dei pometini, l’Airone Ardea cala il poker di gol con Arbotto, il quale trafigge Crisafulli con una conclusione di prima intenzione da posizione defilata e si toglie la soddisfazione, pur partendo dalla panchina, di iscrivere anche il suo nome nel registro dei marcatori. La squadra del presidente Introcaso, dunque, centra una vittoria molto importante sia per il morale che per la classifica e dimostra, nonostante i numerosi movimenti sia in entrata che in uscita operati nel corso dell’estate, di avere le qualità per fare bella figura nell’ennesima avventura consecutiva in Prima Categoria. La Città di Pomezia, invece, incassa la terza sconfitta di fila, resta ancora ferma al palo, ma merita qualche altra prova d’appello. Le concomitanti defezioni di numerose pedine importanti del suo scacchiere sono la causa principale di un inizio di stagione inferiore alle aspettative.
Antonio Gravante
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