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Airone Ardea sul filo di lana: Pavlik e Arbotto decisivi

5751 AIRONE ARDEA Prima Categoria ARBOTTO MATTEO

Una stoccata vincente di Arbotto, nel quinto e ultimo minuto di recupero, consente all’Airone Ardea di sfruttare al meglio il fattore campo contro la vicecapolista Fortitudo Roma (2-1), conquistare altri tre punti preziosi e di attestarsi nella zona centrale della classifica. La formazione allenata da Pasquale Romagnuolo, anche in questo caso, ha dimostrato di avere carattere e grinta da vendere. Sotto di una rete a pochi minuti dal triplice fischio, capitan Innocenzi e soci non si sono dati mai per vinti, hanno moltiplicato gli sforzi e, alla fine, sono stati premiati con un successo molto importante soprattutto sotto il profilo emotivo. Le battute iniziali della gara scivolano via all’insegna del perfetto equilibrio: le due squadre danno vita a continui capovolgimenti di fronte, ma non riescono ad incidere negli ultimi sedici metri. A rompere gli indugi sono i capitolini, al quarto d’ora, con un tiro dalla lunga distanza di Nardulli che sorvola di poco la traversa. Nella fase centrale del tempo, invece, la compagine rutula imbastisce un’azione lineare sulla corsia di destra. L’esperto Draisci favorisce l’inserimento di D’Angelo, che a sua volta lascia partire un insidioso cross al centro dell’area. L’esterno rossoblu, però, non trova nessun compagno pronto a ricoprire al meglio il ruolo di finalizzare della manovra. Trascorrono pochi minuti è la squadra di Romagnuolo beneficia di una punizione dai venti metri. Lo specialista Muse, questa volta, non riesce a tirare fuori dal suo cilindro la giocata dei tempi migliori e spedisce la sfera tra le braccia di Vecchi. Successivamente ardeatini e capitolini si fanno apprezzare per un’ottima solidità difensiva, chiudono abilmente tutti i varchi agli avanti rivali e consentono ai rispettivi portieri di non essere mai chiamati seriamente in causa. In chiusura di primo tempo, invece, la Fortitudo Roma si rende pericolosa con una pregevole azione sull’asse Mellaro-Macellari. L’esterno salta abilmente un avversario e crossa in piena area per l’accorrente centrocampista, il quale tenta la conclusione in corsa, ma angola troppo la mira e getta alle ortiche una ghiotta opportunità per sbloccare il punteggio. La compagine capitolina, nella ripresa, avanza il raggio d’azione, si spinge in avanti con maggiore continuità e, al quarto d’ora, sfiora la marcatura su calcio piazzato: Mellaro indirizza la sfera nell’angolino basso, ma trova la pronta risposta dell’esperto Bergami, bravo nella circostanza a conservare inviolata la sua porta con un provvidenziale intervento di piede. A conferma di una leggera supremazia territoriale, la Fortitudo Roma, nella fase centrale del tempo, passa in vantaggio per merito di Danti, cinico a risolvere da autentico opportunista una concitata mischia in piena area di rigore. La seconda forza del girone, sulle ali dell’entusiasmo, continua a spingersi generosamente in avanti alla ricerca della rete della tranquillità. I ragazzi di Mollicone mettono i brividi ai rutuli con Mellaro e Morelli, i quali non centrano di poco lo specchio della porta. Costretto ad inseguire il risultato, l’Airone Ardea ha una generosa reazione e si riversa con quasi tutti gli effettivi nella metà campo capitolina. I ragazzi di Romagnuolo hanno due buone chance per pareggiare i conti con Marrocco e Zanobi. Il primo lambisce il palo della porta difesa da Vecchi, mentre il secondo calcia di poco a lato una punizione dal limite dell’area. Nel momento di maggior pressione dei rutuli, la Fortitudo Roma ha la possibilità di chiudere i conti in contropiede con Marino, il quale costringe Bergami a un intervento dall’elevato coefficiente di difficoltà. Scampato il pericolo, pochi giri di lancette più tardi, l’Airone Ardea applica alla perfezione la famosa regola non scritta del calcio “gol sbagliato, gol subito” e rimette le cose a posto in maniera piuttosto rocambolesca. A griffare il prezioso pareggio è il bomber Pavlik, il quale arriva per primo su un pallone vagante al limite dell’area e, con un preciso colpo di testa, mette fuori causa l’attonito Vecchi. La spartizione della posta in palio, tutto sommato, sembra accontentare i due tecnici. La formazione allenata da Romagnuolo, però, non demorde e, nell’ultimo minuto dei cinque di recupero accordati dall’arbitro, realizza la rete della vittoria con Arbotto, il quale raccoglie una corta respinta della difesa capitolina, deposita la sfera in fondo al sacco con un chirurgico diagonale e regala alla sua squadra tre punti di platino. Il signor Lenzi della sezione di Ostia, subito dopo, decreta la fine delle ostilità. L’Airone Ardea, di conseguenza, ottiene in extremis una preziosa vittoria, mette ulteriore fieno in cascina e, alla luce dei preziosi rientri di diverse pedine importanti del suo scacchiere, ha validi motivi per guardare al futuro con rinnovato ottimismo. Morale sotto i tacchi, invece, nel clan della Fortitudo Roma, che ha disputato una prova collettiva più che positiva, ma nel finale è stata punita oltre i propri demeriti dal micidiale uno-due firmato da Pavlik-Arbotto.

Salvatore Cannata

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