Un pareggio che ha il classico sapore della beffa. Quando ormai non stava aspettando altro che il triplice fischio per riscuotere l’intero bottino nella terza trasferta stagionale prevista dal calendario in Puglia, l’Anzio Calcio subisce la rimonta del Manfredonia (2-2), nel quarto dei sei minuti di recupero accordati dall’arbitro, raccoglie soltanto un punto e non può fare altro che mordersi le mani per aver vanificato una situazione di duplice vantaggio nelle battute conclusive del match. La prima parte della gara è di marca salentina. La compagine allenata da Catalano scende in campo con la massima carica agonistica e mette più volte in apprensione la retroguardia anziate. Le occasioni più nitide capitano a Malcore e La Porta. Il primo tenta la conclusione dal limite dell’area e costringe Rizzaro a una difficile parata, mentre il secondo calcia direttamente in porta dalla bandierina, ma si vede negare la gioia del gol da Silvagni, bravo a farsi trovare al posto giusto al momento giusto e a sbrogliare una situazione piuttosto delicata. Contenuta la veemente partenza degli avversari, l’Anzio Calcio sblocca il punteggio, nella fase centrale del tempo, per merito del solito Giampaolo, il quale sfrutta al meglio un assist di Delvecchio, fa centro da distanza ravvicinata e indirizza il match nei binari più congeniali. Successivamente la squadra di D’Agostino tiene botta, grazie a un perfetto sincronismo del pacchetto arretrato e alla sicurezza tra i pali di capitan Rizzaro, vanifica il forcing dei salentini e allunga nel punteggio, in chiusura di primo tempo, grazie a un guizzo vincente di Silvagni. L’ex difensore della Lazio Primavera trafigge Tarolli, sugli sviluppi di un corner calciato alla perfezione dal solito Delvecchio, e si conferma una pedina importante di mister D’Agostino sulle palle inattive. Costretto a inseguire il risultato, il Manfredonia forza ulteriormente il ritmo nel corso della ripresa e sfiora la marcatura con Coccia e Malcore, ma Rizzaro si conferma all’altezza della situazione e permette alla sua squadra di rimanere sul duplice vantaggio. La compagine salentina, animata da una grande voglia di riscatto, si spinge in avanti soprattutto con la forza della disperazione e, cinque minuti prima del novantesimo, dimezza le distanze con La Porta, il quale riapre di fatto le sorti della gara con una splendida conclusione a giro. Il match, a quel punto, sale di tono. Le due contendenti sfiorano entrambe la marcatura. Prima Malcore si vede respingere la conclusione sulla linea di porta da Silvagni, poi Ceccarelli indirizza la sfera sotto l’incrocio dei pali, ma Tarolli si supera e, con un prodigioso intervento in tuffo, tiene ancora vive le speranze di rimonta per la propria squadra. Il Manfredonia, non avendo in pratica alternative, getta il cuore oltre l’ostacolo e, nel quarto minuto di recupero, trova la giocata vincente per pareggiare i conti con Malcore, il quale trafigge Rizzaro proteso in uscita, permette alla propria squadra di salvarsi per il classico rotto della cuffia e, di riflesso, costringe i ragazzi allenati da D’Agostino a tornare a casa con un punto in tasca.
Antonio Gravante
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