Buona volontà ancora una volta non fa rima con risultato per il fanalino di coda Anziolavinio. La formazione neroniana, come da pronostico, si arrende in casa alla lanciatissima capolista Lupa Roma (0-3), leader incontrastata del girone sardo-laziale, incassa la diciannovesima battuta d’arresto in campionato e, a seguito del concomitante pareggio del Palestrina con il San Cesareo, incrementa a quattordici lunghezze il divario dalla zona play-out. I ragazzi del presidente Rizzaro, non avendo in pratica nulla da perdere, scendono in campo senza alcun timore reverenziale e, nel primo quarto d’ora, vanno due volte pericolosamente alla conclusione con Guida. Il capitano portodanzese prima costringe Di Nezza alla presa in due tempi, poi non centra di poco lo specchio della porta. La capolista, con il passare dei minuti, si fa più intraprendente e, a metà periodo, capitalizza al meglio la prima occasione propizia della gara per merito di Icardi, il quale trafigge Rizzaro con una chirurgica conclusione dal limite dell’area. Galvanizzata dal vantaggio, la Lupa Roma continua a fare la partita e, a riprova di un maggior predominio territoriale, allunga nel punteggio a ridosso dell’intervallo con Boldrini, il quale si fa trovare al posto giusto al momento giusto sugli sviluppi di un pregevole spunto personale di Siclari, trafigge con un preciso colpo di testa Rizzaro e consente alla sua squadra di guadagnare la via degli spogliatoi sul duplice vantaggio. La capolista, sulle ali dell’entusiasmo, mette in cassaforte la preziosa vittoria in apertura di ripresa per merito di Kosovan, subentrato in chiusura di primo tempo all’infortunato Icardi, il quale finalizza una bella triangolazione con La Cava e si toglie la soddisfazione di iscrivere anche il proprio nome nel registro dei marcatori. La gara, tutto sommato, non ha più storia. La Lupa Castelli gioca in pratica sul velluto e, nei minuti seguenti, colleziona altre due occasioni da gol con Chiesa e Boldrini, i quali esaltano i riflessi di Rizzaro, bravo a sbrogliare con grande mestiere due situazioni piuttosto delicate. L’Anziolavinio, a metà periodo, rimane addirittura in dieci a causa dell’espulsione di Billi, allontanato dall’arbitro per proteste, e si consegna definitivamente nelle mani degli avversari. La formazione guidata da Galluzzo, favorita dalla superiorità numerica, nell’ultimo quarto di gara prova a rimpinguare ulteriormente il bottino di gol con Colantoni, Boldrini e La Cava, ma Rizzaro abbassa sistematicamente la saracinesca della propria porta ed evita all’Anziolavinio di uscire dal campo con un passivo ancora più pesante.
Antonio Gravante
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