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Città di Pomezia, poker servito alla Città di Aprilia

0056 CITTA' DI POMEZIA Prima Categoria FUSCO GIOVANNI

Riscatto si attendeva, riscatto è stato. Motivata al punto giusto a interrompere la striscia negativa, che durava da ben tre giornate, la Città di Pomezia ritrova giocatori e gioco, sbriga in scioltezza la pratica Città di Aprilia (4-0) e si riporta in una zona relativamente tranquilla di classifica. Dopo aver mandato giù molti bocconi amari, a causa di una rosa falcidiata da indisponibilità di vario genere, la squadra allenata da Giuseppe Sebastiani conquista con pieno merito l’intera posta in palio contro il fanalino di coda, archivia il girone di andata con diciassette punti all’attivo (cinque vittorie, due pareggi e otto sconfitte) e riesce a fare meglio dello scorso campionato visto che al momento ha alla proprie spalle quattro formazioni. Considerato che l’obiettivo stagionale dello staff dirigenziale rossoblu è la riconferma nella categoria, Fusco e compagni sono in perfetta linea con i programmi societari. Mister Sebastiani, per l’occasione recupera alcune pedine importanti come i fratelli Caprioli, Metani e Vatalaro, quest’ultimo schierato a risultato acquisito, ma che ha dato l’idea di un totale recupero. La Città di Pomezia, animata da una grande voglia di fare bottino pieno, comincia la gara con la giusta carica agonistica e, dopo dodici minuti, sfiora la marcatura con Fabio Sebastiani, il cui colpo di testa viene respinto da un difensore apriliano sulla linea di porta. Un giro di lancette più tardi, la formazione rossoblu sblocca il punteggio grazie a un rigore trasformato da Fusco e decretato dal direttore di gara per un fallo di mano commesso da Iasparrone, posizionato in barriera sugli sviluppi di una punizione dal limite dell’area. Il giocatore blaugrana, già ammonito in precedenza, rimedia il secondo cartellino giallo dal fiscalissimo Valvano di Roma e, per forza di cose, costringe i propri compagni a giocare oltre un’ora in inferiorità numerica. Pungolata nell’orgoglio, la Città di Aprilia ha una rabbiosa reazione e colleziona due pericolosi calci d’angolo. Lo specialista Magistri, in entrambi i casi, opta per la conclusione a rientrare dalla bandierina e costringe Crisafulli a fare gli straordinari per evitare il peggio. Nella fase centrale del tempo, invece, i pometini vanno due volte alla conclusione con Bellisai e Metani, ma l’attento Raucci si fa trovare puntuale alla presa. La squadra allenata da Roberto Cavicchioli risponde poco più tardi con il solito Magistri. La punta pontina calcia di potenza una punizione dal vertice sinistro dell’area, ma Crisafulli è reattivo, sventa la minaccia e si conferma uno dei portieri di maggiore affidamento della categoria. In conclusione di tempo, infine, la Città di Pomezia mette nuovamente i brividi agli avversari di turno: lo sgusciante Simone Caprioli trova un varco sulla sua fascia di competenza, arriva quasi sul fondo e crossa al centro dell’area per Faticanti, il quale vede accorrere dalla parte opposta Gianfrancesco e preferisce fare da velo per il compagno di reparto. L’attaccante, da distanza più che favorevole, angola troppo la conclusione e spedisce il pallone sul fondo. A riprova di un maggior possesso palla, la squadra allenata da Sebastiani, a ridosso dell’intervallo, realizza la rete del raddoppio con il bomber Faticanti, il quale trafigge Raucci con una precisa conclusione a fil di palo. Il portiere apriliano, nonostante il tentativo di deviazione in bello stile, non riesce a scacciare la sfera dall’angolino alla sua destra e deve inchinarsi al forte tiro del prolifico attaccante rossoblu. Al rientro dagli spogliatoi, la Città di Aprilia si presenta in campo con due importanti novità. Mister Cavicchioli decide di effettuare due sostituzioni per provare a raddrizzare le sorti della gara: Luciani e Bentellini subentrano rispettivamente a Cappelletti e Maldone. Tali avvicendamenti, però, non sortiscono gli effetti sperati. A trovare ancora la via del gol è la Città di Pomezia, cinica a mettere un macigno sull’andamento della partita dopo sette giri di lancette. Il sempre positivo Bellisai, dopo aver saltato elegantemente due avversari, decide di calciare di potenza dal limite dell’area. Il centrocampista, con una conclusione a effetto, inganna Raucci e si toglie la soddisfazione personale di iscrivere anche il suo nome nel registro dei marcatori. Nella fase centrale del secondo tempo, tutto sommato, il gioco ristagna a lungo nella zona mediana, complice un’evidente rassegnazione tra le fila degli apriliani e la chiara intenzione da parte dei pometini di tirare i remi in barca soprattutto per riprendere fiato. I due allenatori, intorno alla mezzora, decidono di effettuare alcuni cambi mirati soprattutto per testare le condizioni fisiche di due giocatori importanti dei rispettivi schieramenti. Mister Sebastiani getta nella mischia Vatalaro, mentre il collega rivale, Roberto Cavicchioli, inserisce Viglietti, giocatore molto conosciuto dagli sportivi pometini per il suo passato nelle fila della Virtus Pomezia. Successivamente Faticanti si fa espellere con un rosso diretto per reazione nei confronti di un avversario e riporta in equilibrio il numero dei giocatori in campo. Con l’ingresso di Viglietti, la Città di Aprilia acquista fiducia e si spinge in avanti alla ricerca almeno del gol della bandiera, ma non vede premiati i propri sforzi. Prima si immola Fabio Sebastiani su una staffilata di Magistri, poi ci mette una pezza Crisafulli su una beffarda punizione da fuori area ancora della stessa punta apriliana. Il sipario, invece, cala a dieci minuti dal termine della partita grazie a Mirko Mazza, il quale si inventa una punizione stile “foglia morta” che scavalca la barriera e lascia sulle gambe Raucci. Nei restanti minuti di gioco, i fratelli Caprioli provano ad incrementare il bottino di gol, ma il tiro di Simone, servito da Alessandro, viene deviato in angolo da un difensore. La Città di Pomezia, dunque, torna a riassaporare il gusto della vittoria, mentre la Città di Aprilia, penalizzata dalla severa espulsione di Iasparrone, dopo soltanto quindici minuti di gioco, si trova costretta ad uscire ancora una volta dal campo a mani vuote.

Luciano Risa

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