La Clembofal riparte di slancio dopo la falsa partenza accusata all’esordio sul rettangolo di gioco del Latina Scalo. La formazione allenata da Sciamanna sfrutta al meglio il fattore campo contro l’Atletico Bainsizza (1-0), conquista i primi tre punti in campionato e intraprende la retta via. Il valore aggiunto dei gialloverdi si è rivelato Iuliucci, il quale ha indossato le classiche vesti di match-winner con una chirurgica punizione dal limite dell’area nel momento topico della ripresa. Motivata a riscattare il passaggio a vuoto accusato al debutto stagionale, la Clembofal esercita nel corso del primo tempo un maggior predominio territoriale, ma le occasioni migliori sono della compagine borghigiana. L’undici allenato da Villani si affida in particolar modo alle conclusioni dalla media distanza, ma il numero uno apriliano Petraccini non viene mai chiamato seriamente in causa. La svolta della gara si registra al decimo minuto della ripresa. La compagine guidata da Sciamanna spezza l’equilibrio per merito di Iuliucci, il quale si incarica della battuta di una punizione da posizione defilata e incastra la sfera nell’angolino basso più vicino. Successivamente i gialloverdi giocano con maggiore scioltezza e, nella fase centrale del tempo, sfiorano il raddoppio con Pintilie, il quale si districa palla al piede nei pressi del limite dell’area, prende la mira, ma fallisce per una questione di centimetri il bersaglio grosso. La sfera si stampa sulla traversa della porta custodita da Verrengia. La squadra di Sciamanna, con il passare dei minuti, acquisisce la giusta fiducia nei propri mezzi, gestisce senza problemi la situazione favorevole e, in piena zona Cesarini, riesce a trovare anche la seconda rete con il bomber Mele, ma l’arbitro annulla tale marcatura per un fallo commesso dallo stesso attaccante gialloverde ai danni del diretto marcatore. Poco male. La Clembofal conduce ugualmente in porto la prima vittoria in campionato, bagna nel migliore dei modi l’esordio casalingo e inizia a mettere fieno in cascina per l’inverno.
Antonio Gravante
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