Dodici minuti di sbandamento in chiusura di primo tempo si rivelano fatali all’Esercito Calcio Aprilia, nel big-match della seconda giornata di campionato, contro un quadrato Atletico Ostiense (2-3). La squadra del presidente Rizzo dilapida la bellezza di due reti di vantaggio, maturate nel primo quarto d’ora a seguito di una doppietta del solito Tarquini, subisce la rimonta dei capitolini in chiusura di primo tempo, non riesce a ristabilire l’equilibrio in campo, nonostante gli sforzi profusi, nel corso della ripresa e, tra mille rammarichi, si trova costretta a bagnare con una sconfitta di misura l’esordio sul terreno amico dello Sporting Village. La prima occasione di rilievo si registra dopo pochi secondi dal fischio d’inizio. I capitolini gettano alle ortiche una nitida opportunità da gol con Chiori, il quale ha la possibilità di calciare da pochi passi nella porta sguarnita, a seguito di un errato controllo di Cavallaro, ma cicca clamorosamente il pallone e si divora una rete più facile da realizzare che da sbagliare. Scampato il pericolo, la formazione apriliana fa del cinismo la sua dote principale e, poco più tardi, passa a condurre per merito del solito Tarquini. Il numero nove, da autentico opportunista, risolve nel migliore dei modi un concitato batti e ribatti nell’area di rigore avversaria. L’Esercito Calcio Aprilia, al quarto d’ora, consolida il vantaggio sempre grazie a Tarquini, il quale fa centro da distanza ravvicinata e si conferma uno dei migliori terminali offensivi della categoria. La compagine guidata da Nobili, nella fase centrale del tempo, continua a esprimersi ai massimi livelli e va due volte vicina alla terza rete con lo stesso Tarquini e con l’ottimo Ometti, ma Merola si esalta in entrambi i casi tra i pali, si oppone con grande mestiere alle conclusioni degli avversari e lascia la sua squadra ancora in partita. L’Atletico Ostiense, tutto sommato, cambia marcia dopo la mezzora grazie ad alcuni accorgimenti tattici operati dal proprio allenatore, bravo a trovare il giusto equilibrio tra i reparti. La compagine capitolina, decisa a vendere cara la pelle, dimezza le distanze con il solito Diabatè, il quale salta in velocità due avversari, converge al centro dalla corsia destra e trafigge Cavallaro con un preciso diagonale. Gli apriliani provano a replicare immediatamente ai rivali di turno, ma si vedono voltare le spalle dalla dea bendata: Stabile colpisce in pieno il palo. Scampato il pericolo e ritrovata una maggiore fiducia nei propri mezzi, l’Atletico Ostiense avanza il baricentro e, sei minuti più tardi, perviene al pareggio con Varusio, bravo a finalizzare, con un perentorio colpo di testa, un pregevole spunto personale dello scatenato Diabatè. I ragazzi di Paterniani non mollano la presa e, a ridosso dell’intervallo, capovolgono del tutto la situazione a proprio favore con Colonna, il quale lascia partire una staffilata di collo pieno dal limite dell’area, a seguito di una corta respinta della retroguardia apriliana, incastra la sfera sotto la traversa e permette ai suoi compagni di guadagnare la via degli spogliatoi con il morale alto. L’Esercito Calcio Aprilia, nella ripresa, getta il cuore oltre l’ostacolo, si spinge generosamente in avanti e, al quarto d’ora, va vicinissimo al pareggio con De Rosa, il quale colpisce in pieno il montante della porta capitolina. Successivamente ci prova ancora De Rosa a raddrizzare le sorti della gara. Il centrocampista pontino calcia magnificamente una punizione dal limite dell’area, indirizza la sfera sotto l’incrocio dei pali, ma Merola si supera anche in questa circostanza e sventa il pericolo con un prodigioso intervento plastico. La compagine del presidente Rizzo, nelle battute conclusive della gara, lotta con cuore e grinta su ogni pallone, ma non riesce a trovare la via del gol e, per forza di cose, si trova costretta a issare bandiera bianca di fronte all’Atletico Ostiense, compagine che in virtù di tale risultato si conferma a punteggio pieno in vetta alla graduatoria a pari merito con il Real Marconi Anzio e l’Atletico Grifone.
Antonio Gravante
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