Il C.S. Primavera prosegue con piglio autoritario la corsa verso la riconferma diretta nel Campionato di Prima Categoria. La squadra apriliana sfrutta al meglio il fattore campo con la Città di Pomezia (2-0), inanella il sesto risultato utile consecutivo (cinque vittorie e un pareggio n.d.d.) e rialza ulteriormente le proprie quotazioni stagionali. Triola e compagni, in virtù di tale successo, raggiungono al quintultimo posto la Vivace Furlani, costretta a sua volta alla resa dall’Atletico Acilia, mettono nel proprio mirino la Città di Castel Gandolfo e il Time Sport Roma Garbatella e, nei restanti centottanta minuti ancora da giocare, proveranno a guadagnare un’altra posizione per centrare la salvezza senza attraversare le forche cuadine dei play-out. Il fattore emotivo, tutto sommato, ha pesato come un macigno sulla sfida sul manto sintetico di via delle Valli. La compagine apriliana non si poteva permettere il lusso di lasciare punti preziosi per strada, mentre quella del presidente Maniscalco, costretta anche in questo caso a rinunciare ad alcune pedine importanti del proprio scacchiere, si è presentata in campo senza alcuna esigenza di classifica. Dopo una prima fase di studio, il C.S. Primavera si mostra più intraprendente, avanza di una decina di metri il raggio d’azione e, intorno al quarto d’ora, ha una buona chance con Cicoli, il quale pecca di cinismo e, dall’interno dell’area, calcia a lato della porta custodita da Crisafulli. La formazione pometina, poco più tardi, replica ai rivali di turno con un’azione personale di Pezzera, il quale salta in velocità un paio di giocatori, ma poi sbaglia completamente la mira e spedisce la sfera abbondantemente sopra la traversa. La squadra allenata da Lombardi, poco prima della mezzora, spezza l’equilibrio al termine di una giocata lineare. L’azione parte dall’ottimo Triola, il quale si fa valere sulla corsia esterna e crossa teso al centro dell’area per Cicoli, bravo a farsi trovare pronto e a trafiggere da pochi passi Crisafulli. Galvanizzati nel morale, gli apriliani continuano a pigiare a fondo il piede sul pedale dell’acceleratore e, agevolati nel proprio compito da una scarsa reazione dei rossoblu, sfiorano due volte la rete del raddoppio. Prima il generoso Leoni si vede respingere la conclusione nei pressi della linea di porta da un difensore rivale e, poi, sul susseguente tiro dalla bandierina, De Paolis si sostituisce con grande mestiere a Crisafulli e sbroglia una situazione piuttosto delicata. La Città di Pomezia, sotto nel punteggio, chiude il primo tempo in avanti, ma il suo tentativo di rimonta risulta sterile. La squadra di Lombardi, di conseguenza, guadagna la via degli spogliatoi con il morale alto. Il copione della gara resta immutato nella ripresa. Il C.S. Primavera continua a cercare con insistenza la rete del raddoppio, mentre i pometini provano a reagire, ma senza la giusta cattiveria agonistica. La formazione apriliana, nella fase centrale del tempo, legittima un maggior predominio territoriale con il talentuoso Triola, il quale salta abilmente tre difensori rivali nei pressi del limite dell’area, prende la mira e non lascia alcuna via di scampo a Crisafulli con una conclusione di rara potenza e precisione. Raggiunto il sospirato raddoppio, i ragazzi di Lombardi si limitano più che altro a controllare le eventuali incursioni dei pometini, i quali chiamano l’estremo difensore di casa Silverio ad intercettare due cross alti, giunti dalla trequarti campo e, tra l’altro, di facile lettura. L’ultimo quarto di gara, tutto sommato, non riserva particolari spunti di rilievo. Complice l’eccessivo caldo, nonostante il cielo fosse coperto, il C.S. Primavera si limita alla pura gestione del risultato e, al triplice fischio del bravo arbitro Russi della sezione di Roma, fa esplodere tutta la sua gioia per aver fatto tre preziosi passi avanti verso il traguardo salvezza. La Città di Pomezia, invece, torna a casa a mani vuote. I ragazzi di Castelluccio, scesi in campo con una formazione di emergenza, hanno provato a fare del proprio meglio, ma nulla hanno potuto di fronte alla fame di vittoria degli apriliani.
Antonio Gravante
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