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Il Lavinio Campoverde perde quota in classifica

Una sconfitta tira l’altra. Penalizzata anche in questa circostanza da alcune defezioni di rilievo, l’ex capolista Lavinio Campoverde si arrende di stretta misura, sul manto sintetico del “Villa Claudia”, a una quadrata Cavese (2-3), prolunga a tre giornate la striscia negativa e continua a perdere quota in classifica generale. La squadra del patron Pasquino, in virtù di tale risultato, lascia via libera ai castellani e scivola mestamente al quinto posto a pari merito con l’Ottavia e il Latina Scalo Sermoneta. Dopo una prima fase di studio, la gara si sblocca al minuto numero ventidue. La Cavese passa a condurre per merito di Giacché, il quale trasforma con freddezza un calcio di rigore assegnato dall’arbitro per un fallo commesso da Tacconi ai danni di Rossini. Successivamente la formazione allenata da Sgarra continua a fare la partita e va vicina al raddoppio con Fanasca. L’ex bomber del Pomezia Calcio, a cavallo della mezzora, va due volte alla conclusione, ma esalta le doti di Valerio Scarsella, bravo ad opporsi in entrambi i casi con interventi dall’elevato coefficiente di difficoltà. La Cavese, poco più tardi, legittima un marcato dominio territoriale per merito di Piva, bravo a firmare la seconda rete di squadra, con un perentorio colpo di testa, sugli sviluppi di un tiro dalla bandierina. Galvanizzata nel morale, la squadra castellana sfiora il tris con Taviani, il quale si presenta minaccioso in area, ma si vede chiudere lo specchio della porta dal bravo Valerio Scarsella. Il Lavinio Campoverde, sul susseguente ribaltamento di fronte, applica alla lettera la famosa legge non scritta del calcio “gol mangiato, gol subito” e dimezza le distanze su calcio di rigore. Il generoso Grillo viene atterrato in area da Ceka. L’arbitro non ha dubbi e indica il dischetto. Ad incaricarsi della trasformazione è lo specialista Giannone, il quale spiazza Provaroni e consente alla sua squadra di andare al riposo in svantaggio di una sola rete e con una maggiore fiducia nei propri mezzi. Dopo l’intervallo, la compagine di Antonelli prende saldamente in mano il pallino del gioco, si spinge generosamente in avanti e, alla mezzora esatta, rimette le cose a posto a seguito del terzo penalty di giornata decretato dal fischietto di Lanciano (fallo commesso da Mastrogiovanni ai danni di Cappelletti n.d.d.). Sul dischetto, come è capitato in chiusura di primo tempo, si presenta il solito Giannone, il quale spiazza Daniele Scarsella, subentrato a Provaroni a fine primo tempo, e riporta il match in perfetta parità. La gioia dei granata, però, dura soltanto tre giri di orologio. La Cavese passa di nuovo a condurre con Rossini, il quale finalizza da pochi passi una rapida ripartenza impostata da Di Nolfo. I ragazzi del presidente Pasquino contestano tale marcatura per un presunto fuorigioco del marcatore castellano, ma il direttore di gara non è dello stesso avviso e fa riprendere il gioco dal centro del campo. I granata non demordono e, in chiusura di match, sfiorano la parità sugli sviluppi di una punizione dalla trequarti campo. Il solito Giannone crossa al centro dell’area per Andrea Recupero, il quale colpisce di testa, ma spedisce il pallone di poco sopra la traversa. Il Lavinio Campoverde, di conseguenza, esce ancora una volta dal campo a mani vuote, ma non può fare altro che mordersi le mani per aver pagato a caro prezzo sia le tante assenze di giocatori importanti che qualche episodio sfavorevole.

Antonio Gravante

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