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Il Pomezia Calcio domina il derby: Unipomezia ko

Fermamente intenzionato a riscattare la sconfitta incassata nel confronto diretto dell’andata, il Pomezia Calcio si aggiudica di larga misura la stracittadina con i cugini dell’Unipomezia Virtus (3-0), bissa la vittoria conseguita domenica scorsa con l’Arce e si conferma al sesto posto in classifica a pari merito con il Serpentara, vittorioso a sua volta di stretta misura nella tana del pericolante San Cesareo. La squadra allenata da Gagliarducci comincia la gara a spron battuto e, dopo soltanto quattro giri di orologio, spezza l’equilibrio per merito del solito Ceccarelli, il quale si conferma un ottimo terminale offensivo, indovina l’angolino basso alla sinistra di Santi dal limite dell’area e infonde la giusta carica emotiva ai propri compagni. La formazione del presidente Valle, pungolata nell’orgoglio, ha una generosa reazione e si spinge a testa bassa in avanti, ma Leone e soci si confermano all’altezza della situazione e non corrono particolari pericoli. Il Pomezia Calcio, al contrario, va vicinissimo al raddoppio, nella fase centrale del tempo, con Lisari, il quale prova a far valere la sua prestanza fisica sugli sviluppi di un tiro dalla bandierina, svetta più alto di tutti, ma il suo perentorio colpo di testa va a stamparsi sulla traversa della porta custodita da Santi. Uno degli episodi chiave della gara si registra a ridosso dell’intervallo. Il centrocampista Cerro colpisce ingenuamente un avversario a gioco fermo, si vede sventagliare in faccia, come da regolamento, il cartellino rosso dall’arbitro e costringe l’Unipomezia Virtus a giocare tutta la ripresa in dieci contro undici. Agevolato nel proprio compito dalla superiorità numerica, il Pomezia Calcio gestisce con piglio autoritario il minimo vantaggio dopo l’intervallo e, al quarto d’ora, va vicinissimo al raddoppio con Gamboni. Il talentuoso numero sette calcia magistralmente un calcio piazzato, indirizza la sfera sotto l’incrocio dei pali più lontano, ma si vede negare la gioia del gol da Santi. L’estremo difensore si distende in tuffo, devia la sfera in corner con un strepitoso intervento con la mano di richiamo e si guadagna gli scroscianti applausi degli sportivi presenti in tribuna al Comunale di via Varrone. Scampato il pericolo, l’Unipomezia Virtus ha una buona chance per dimezzare le distanze con Sargolini, il quale entra minaccioso in area dall’out di destra, calcia di collo pieno, ma trova sulla propria strada un reattivo Mastella, bravo a neutralizzare con sicurezza la conclusione dell’esterno avversario. Nel momento di maggior pressione della squadra allenata da Punzi, il Pomezia Calcio allunga nel punteggio con La Selva, il quale sfrutta al meglio un passaggio in profondità di Federico Tortora, infila Santi proteso in uscita e si toglie la soddisfazione personale di iscrivere anche il proprio nome nel registro dei marcatori pur avendo cominciato la gara dalla panchina. L’Unipomezia Virtus, a quel punto, accusa il colpo sotto il profilo emotivo e, a metà periodo, rimane addirittura in nove per l’espulsione di D’Antimi, il quale rimedia il secondo cartellino giallo e, di fatto, agevola il compito alla sua ex squadra. La gara, da quel momento in poi, non ha più storia. La formazione del presidente Cerusico gestisce senza soverchie difficoltà il duplice vantaggio, ma a quattro minuti dalla conclusione rimane in dieci per il cartellino rosso rimediato dal portiere Mastella, il quale viene allontanato dall’arbitro per proteste. Mister Gagliarducci, avendo effettuato in precedenza tutti e tre i cambi a sua disposizione, si trova costretto a fare di necessità virtù e impiega tra i pali Benedetti. Tale episodio, comunque, non incide sul risultato. Il Pomezia Calcio arrotonda il punteggio, in pieno extra-time, con un’autentica prodezza balistica di Ceccarelli, abile a infilare l’incolpevole Santi con un sontuoso pallonetto dal limite dell’area, si conferma nella zona medio-alta della classifica e corona il sogno nel cassetto di pareggiare il computo delle vittorie negli scontri con i cugini-rivali dell’Unipomezia Virtus.

Antonio Gravante

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