Una sconfitta casalinga che pesa come un macigno. L’ambizioso Pomezia Calcio tradisce le attese della vigilia davanti ai propri sostenitori, stecca clamorosamente la sfida del Comunale con il pericolante Arce (3-5), interrompe a cinque giornate la striscia vincente e abbassa sensibilmente le proprie quotazioni stagionali. La squadra del binomio Bussi-Gagliarducci, in virtù di tale passaggio a vuoto, subisce l’allungo in classifica sia dalla battistrada Città di Anagni che dalla vicecapolista Team Nuova Florida, distanti rispettivamente sei e una sola lunghezza, e rischia seriamente di aver compromesso un’intera stagione in soli novanta minuti. Giannone e soci, tutto sommato, hanno dalla loro parte la possibilità di giocarsi lo scontro diretto in casa con la Città di Anagni, ma per forza di cose non sono più i padroni del proprio destino. L’imperativo dei ragazzi del presidente Cerusico, nelle restanti quattro giornate, è quello di infilare un filotto di vittorie e sperare in una frenata delle prime due della classe per accedere quantomeno ai play-off e giocarsi il salto di categoria nella post season. Passiamo alla gara con l’Arce. La formazione pometina comincia la gara nel migliore dei modi e, dopo soltanto cinque minuti, spezza l’equilibrio con Gamboni, match-winner nella sfida esterna di domenica scorsa con il Play Eur, il quale capitalizza al massimo un passaggio in profondità di Tajarol e trafigge Mouton con uno splendido destro al volo che si insacca nei pressi del primo palo. L’Arce non si abbatte per la rete subita e impiega soltanto sei minuti per rimettere le cose a posto. Lo specialista Santarelli si incarica della battuta di un calcio piazzato, sorprende Morgante con un’esecuzione non irresistibile e rimette le cose a posto. La formazione ciociara, tra lo sconcerto generale, allunga nel punteggio, nella fase centrale del tempo, per merito di Buonanno. Il numero dieci frusinate prima raddoppia con un millimetrico destro da posizione piuttosto defilata, poi firma la terza rete di squadra su calcio di rigore, accordato dall’arbitro per un fallo di mano commesso in piena area da Macellari. Il Pomezia Calcio si rimbocca con umiltà le maniche, cambia marcia e, in chiusura di tempo, ristabilisce l’equilibrio in campo. La squadra rossoblu si riporta sotto nel punteggio con Giannone, il quale trasforma magistralmente una punizione dai venticinque metri, poi aggancia i ciociari a seguito di una sfortunata autorete di Zazza, il quale devia nella propria porta un cross teso dalla corsia sinistra del neoentrato Scacchetti. La formazione pometina, ad inizio ripresa, si trova costretta ad effettuare un duplice cambio forzato per rispettare la regola dei quattro giocatori in campo in età di Lega a causa dell’infortunio di Morgante, costretto a lasciare il rettangolo di gioco a causa di un brutto colpo subito a ridosso dell’intervallo. Il binomio Bussi-Gagliarducci, di conseguenza, getta nella mischia Mastella e Bizzaglia rispettivamente al posto del numero uno partito titolare e Giannone. L’Arce, dal canto suo, comincia la ripresa con la giusta carica emotiva e, dopo aver sfiorato la marcatura con Schettino, il quale costringe Mastella a una provvidenziale deviazione in corner, passa di nuovo in vantaggio, al quarto d’ora, con Santarelli, il quale gira di testa in rete un preciso cross dalla sinistra di Lillo e carica sotto il profilo emotivo i propri compagni. Il Pomezia Calcio, non avendo in pratica nulla da perdere, si spinge a pieno organico nella metà campo avversaria, ma il pacchetto arretrato ciociaro si conferma all’altezza della situazione e permette a Mouton di compiere interventi dal basso coefficiente di difficoltà. L’ottava e ultima rete si registra a quattro minuti dalla conclusione. L’Arce mette la classica ciliegina sulla torta sulla vittoria più importante della stagione con il neoentrato Courrier, il quale trafigge Mastella con un preciso diagonale, chiude a doppia mandata in cassaforte l’intero bottino e costringe i rossoblu a accusare un pesante passaggio a vuoto nel momento meno opportuno del campionato.
Antonio Gravante
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