Il Pomezia Calcio risponde sul campo agli scettici sulle proprie potenzialità e ambizioni stagionali. La formazione del binomio Bizzaglia-Cerusico sfodera una prova collettiva maiuscola, piega davanti ai propri sostenitori la resistenza dell’ex capolista Lavinio Campoverde (2-1) e si lancia all’inseguimento delle compagini che si sono staccate meglio dai blocchi di partenza. La compagine neroniana-apriliana, costretta a fare a meno del prezioso apporto di Martinelli, Seferi e in panchina di mister Antonelli, tutti appiedati dal Giudice Sportivo dopo la discussa gara interna con il Morolo, in virtù di tale risultato, prolunga la striscia negativa e scivola al quarto posto con una sola lunghezza di vantaggio proprio sui ragazzi allenati da Gagliarducci. La formazione rossoblu, presa per mano dagli ottimi Di Ventura e De Santis, abili a garantire quantità e qualità nella zona mediana, prende subito in mano le redini della gara e, dopo soltanto quattro minuti, colleziona la prima occasione importante con una bella giocata imbastita dalla sua collaudata coppia-offensiva. Il generoso Bussi, dalla trequarti campo, favorisce l’inserimento in area di Laghigna, il quale si coordina come suo solito alla perfezione e calcia di sinistro al volo, ma l’ex Scarsella si conferma all’altezza della situazione e chiude al meglio il primo palo. Il Pomezia Calcio si distende con regolarità in avanti e, nei minuti seguenti, va due volte alla conclusione dal limite dell’area con Di Ventura e il baby Ruggero, i quali trovano puntuale, in entrambi i casi, l’estremo difensore granata alla deviazione in corner. La squadra allenata da Gagliarducci, al giro di lancette numero dodici, legittima un marcato dominio territoriale con l’ottimo Di Ventura, il quale calcia di collo pieno dai diciotto metri e, con una perfetta esecuzione di destro a incrociare, incastra la sfera nei pressi del palo più lontano. Il Lavinio Campoverde prova a reagire e si affida, in particolar modo, ai giocatori di maggiore esperienza. I generosi Porcari e Giannone, grande ex di turno, provano a raddrizzare la situazione sfavorevole dalla distanza, ma sbagliano la mira e non sporcano nemmeno i guanti di Calisse. La compagine rossoblu non si scompone più di tanto per i tentativi di rimonta degli avversari e, a metà frazione, va vicinissima al raddoppio al termine di una bella manovra corale con lo scatenato Di Ventura, il quale tenta la giocata in acrobazia, a seguito di un cross dalla destra di Bussi, ma non inquadra lo specchio della porta. La squadra di Antonelli, invece, poco dopo la mezzora, ha una buona occasione per ricucire lo strappo con Cappelletti, il quale calcia il classico rigore in movimento, favorito da un preciso passaggio della destra di Daniel Recupero, ma non riesce ad imprimere la giusta forza al pallone e consente una comoda presa a Calisse. Il primo tempo, statistiche alla mano, si conclude con un’altra conclusione di Di Ventura. Il centrocampista pometino calcia ancora una volta dal limite dell’area e fallisce di poco il bersaglio grosso. La sfera termina un metro a lato del palo più lontano della porta difesa da Scarsella. Il Lavinio Campoverde, durante l’intervallo, si trova costretto a un cambio forzato. Mister Antonelli rileva Cannariato, sceso in campo non al meglio della condizione fisica, e getta nella mischia il bomber Ciccarelli. La ripresa, però, si apre nel segno dei rossoblu, i quali realizzano la rete del raddoppio in maniera piuttosto rocambolesca. Il generoso Ruggiero va in pressing sul rinvio di Capolei e tocca la sfera di quel tanto che basta per regalare a Laghigna un assist al bacio. Il prolifico attaccante, da autentico opportunista, non si lascia sfuggire l’occasione propizia, infila l’incolpevole Scarsella, realizza la quarta rete personale in campionato e indirizza la gara nei binari più congeniali. Il Pomezia Calcio, sulle ali dell’entusiasmo, gestisce senza soverchie difficoltà la situazione favorevole, ma nella fase centrale del tempo si trova costretta a raccogliere la sfera in fondo al proprio sacco. Il Lavinio Campoverde accorcia le distanze con Giannone, il quale trasforma, con una splendida esecuzione a scavalcare la barriera, un calcio piazzato e si conferma uno dei migliori tiratori scelti della categoria. Il centrocampista, dall’alto del suo notevole bagaglio di esperienza, non esulta per l’ennesima prodezza balistica su palla inattiva della sua carriera in segno di rispetto per la sua ex squadra. La formazione pometina, costretta per forza di cose ad alzare l’asticella del livello di concentrazione onde evitare spiacevoli sorprese, tiene bene il campo e, intorno alla mezzora, va vicinissima al tris con Ruggiero, il quale si districa al meglio palla al piede all’interno dell’area, sugli sviluppi di un cross di Bussi, trova il varco giusto per la conclusione, ma viene contrastato in corner da un difensore. Il Lavinio Campoverde, nelle battute conclusive del match, si gioca il tutto per tutto sul piano tattico. Mister Antonelli getta nella mischia il difensore Ugolini, il quale viene impiegato come attaccante al fianco del bomber Ciccarelli. Il copione della gara, però, non cambia. La squadra granata, tra l’altro, chiude il match in dieci per l’espulsione dello stesso Ugolini, il quale rimedia due cartellini gialli nel giro di pochi secondi (il primo per un fallo commesso sulla trequarti campo e il secondo per proteste n.d.d.) e, di fatto, agevola il compito a De Santis e compagni. Il Pomezia Calcio, infatti, amministra al meglio la situazione favorevole sino al triplice fischio, si toglie la soddisfazione di fare lo sgambetto a un’avversaria da prendere con le classiche molle e arriva con la giusta carica emotiva alla delicata sfida di Coppa Italia con il Campus Eur.
Antonio Gravante
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