Una vittoria di carattere e dal peso specifico rilevante. Fermamente intenzionato a rimettersi in carreggiata e riscattare un periodo piuttosto negativo sotto il profilo dei risultati, il Racing Club si aggiudica di stretta misura l’atteso derby pometino-ardeatino con l’ambiziosa Unipomezia Virtus (3-2), dà una netta sferzata al proprio ruolino di marcia e aggancia a quota undici punti in classifica la squadra del presidente Valle. Dopo una ventina di minuti sostanzialmente equilibrati, la compagine allenata da Selvaggio fa del cinismo la sua dote principale e, a metà periodo, capitalizza al massimo la prima occasione propizia con il bomber Bianchini, abile a girare di testa in fondo al sacco un preciso cross dalla corsia destra dell’ottimo Oliva. Il Racing Club, nei minuti seguenti, continua a spingersi con regolarità in avanti e, poco prima della mezzora, realizza la rete del raddoppio grazie a una splendida giocata per vie verticali. Capitan Bacchiocchi si incarica della battuta di una punizione dal cerchio di centrocampo e premia l’inserimento del baby Poklacki, il quale si incunea con i tempi giusti tra i difensori rossoblu, trafigge Santi con un chirurgico esterno destro e regala alla sua squadra il duplice vantaggio. Sotto di due reti, l’Unipomezia Virtus ha una generosa reazione e, in chiusura di primo tempo, accorcia le distanze con Italiano, cinico a ribadire in fondo al sacco, con un comodo tap-in, una conclusione del baby Carlino respinta da Cojocaru. La squadra guidata da Mancini, ritrovata la giusta fiducia nei propri mezzi, non molla la presa e, due minuti più tardi, ha la possibilità di pareggiare i conti e indirizzare la gara nei binari più congeniali. L’esperto Piccheri svetta più alto di tutti, a seguito di un tiro dalla bandierina, colpisce in pratica a botta sicura, ma Ferrari per evitare la marcatura colpisce la sfera con la mano nei pressi della linea bianca. L’arbitro, come da regolamento, punisce l’attaccante ardeatino con il cartellino rosso e assegna il penalty ai rossoblu. Sul dischetto si presenta il bomber Italiano, il quale opta per una conclusione di giustezza, ma si fa ipnotizzare da Cojocaru. Il numero uno gialloverde si distende in tuffo, blocca addirittura la sfera e consente alla sua squadra di andare al riposo con il morale alto. Agevolata nel proprio compito dal fatto di giocare in undici contro dieci, l’Unipomezia Virtus esercita un maggior predominio territoriale al rientro in campo dagli spogliatoi e, al minuto numero diciassette, completa la rimonta con De Santis, il quale calcia in porta da posizione defilata, trova la fortuita deviazione di un difensore rutulo e mette fuori causa Cojocaru. La gioia dei pometini, però, dura soltanto pochi secondi. Il Racing Club, sul susseguente ribaltamento di fronte, passa di nuovo in vantaggio con lo scatenato Bianchini, il quale sfugge abilmente alle grinfie dei difensori rivali, entra in area e non lascia alcuna via di scampo a Santi. Animata da una grande voglia di riscatto, la formazione guidata da Mancini produce il massimo sforzo e, poco prima della mezzora, sfiora la parità con il generoso Italiano. La prolifica punta si vede negare la gioia del gol dall’esperto Cojocaru, bravo nella circostanza a distendersi in tuffo e a rifugiarsi in corner. Successivamente l’Unipomezia Virtus rimane in dieci: Valle rimedia il secondo cartellino giallo e costringe i suoi compagni a giocare gli ultimi tredici minuti in parità numerica. Il Racing Club, nonostante tutto, continua a mantenere alta l’asticella del livello di concentrazione, rispetta alla lettera le direttive dalla panchina di mister Selvaggio e arriva al triplice fischio senza correre particolari rischi. La squadra del presidente Pezone, dunque, passa alla cassa a riscuotere tre punti preziosi, si aggiudica una delle sfide più sentite sul litorale romano e rialza in maniera esponenziale le proprie quotazioni stagionali. L’Unipomezia Virtus, invece, torna bruscamente con i piedi per terra e, a dispetto dei programmi stilati nel corso dell’estate, continua ad allontanarsi inesorabilmente dai piani alti della classifica.
Antonio Gravante
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