Una vittoria al cardiopalma. Ma ampiamente meritata per la notevole mole di gioco prodotta durante l’arco dei novanta minuti. L’Indomita Pomezia piega, in zona Cesarini, la resistenza di un quadrato Primavalle (1-0), conquista la terza vittoria consecutiva in campionato e prosegue a vele spiegate la scalata alla vetta della classifica. Ad indossare le vesti di match-winner, quando ormai la gara sembrava destinata a concludersi con un pareggio a reti bianche, è stato il difensore Alessandro Bilancini, bravo a girare di testa in rete, con un perentorio colpo di testa, un corner calciato da Zullo e a condannare di fatto alla sconfitta i generosi rivali di turno. Statistiche alla mano, Messina e soci, al contrario di quanto accaduto nelle precedenti due giornate, hanno faticato oltremodo per scardinare l’imponente muro difensivo eretto dal Primavalle, che si è presentato al “Selva dei Pini” con il chiaro intento di ottenere il pareggio. Il trainer capitolino, al fine di conseguire il proprio obiettivo, ha adottato una tattica piuttosto guardinga e ha schierato, per gran parte del match, tutti gli effettivi dietro la linea della palla. Ma andiamo con ordine. Sin dalle prime battute di gioco, in effetti, il copione della gara appare piuttosto evidente: pometini con il pieno controllo delle operazioni, soprattutto con la gestione del possesso palla in attesa di individuare il varco vincente, e capitolini racchiusi nella propria metà campo e pronti a ripartire in contropiede. Il ritmo dell’incontro, di conseguenza, nei minuti iniziali, ne risente e il match stenta a decollare. La prima occasione degna di nota si verifica all’undicesimo giro d’orologio. Il Primavalle imbastisce una buona trama offensiva sulla trequarti e libera l’ottimo Tubani, il migliore dei suoi a fine gara, per la battuta da fuori area. Il tiro del numero undici capitolino è velenoso, ma Pacioni, ben appostato tra i pali, respinge in tuffo. Nei minuti successivi, al di là di questa sporadica occasione, è la squadra allenata da Aiello a farsi preferire. Il prolungato possesso palla dei rossoverdi, tuttavia, non produce gli effetti sperati soprattutto per merito degli avversari, davvero abili a chiudere tutti gli spazi e Bogdanov e soci. A metà tempo, il generoso Martini ha una buona chance per spezzare l’equilibrio. Il centrocampista pometino scatta sul filo del fuorigioco, entra in area e prova a calciare a rete. L’estremo difensore Cordaro, però, non si fa cogliere di sorpresa e, con un pregevole intervento d’istinto, conserva inviolata la sua squadra. Passano cinque minuti e i pometini collezionano la seconda occasione da rete. Calcio d’angolo dalla sinistra, Di Giovanni disegna una parabola tagliente sulla quale, con un tempismo perfetto, si getta Bogdanov, che non riesce ad inquadrare lo specchio della porta: il pallone, sotto gli occhi attoniti del numero uno rivale, sfiora la trasversale e si spegne sul fondo. A riprova di un marcato dominio territoriale, la formazione del presidente Padula sfiora nuovamente la marcatura. Al termine di un’azione convulsa in area di rigore, Martini si produce in una spettacolare girata aera, su assist puntuale di Amici, ma la sua mira non è delle migliori e l’occasione sfuma. Nella ripresa, tutto sommato, si riparte sulla falsariga dei primi quarantacinque minuti. Pronti-via e Navisse si ritrova sui piedi la palla del possibile vantaggio. La giovane punta pometina scappa via in solitaria verso la porta avversaria, prende la mira e gioca la carta del pallonetto per beffare il portiere in uscita: la sfera sorpassa la traversa e si spegne sul fondo. Il Primavalle, di contro, replica ai pontini pochi minuti più tardi. Tiburzi ruba palla a Capriati a centrocampo, alza la testa e trova il varco giusto in profondità per il solito Tubani. L’esterno capitolino, però, perde l’uno contro uno con Pacioni, davvero bravo a sventare il pericolo in due tempi. L’azione, tuttavia, avviene a gioco fermo in quanto il direttore di gara, con molto ritardo, subito dopo la parata dell’estremo difensore pometino, assegna una punizione a favore dei rossoverdi, ravvisando un intervento scorretto ai danni di Capriati dal quale era partito il tutto. Passano i minuti e la situazione rimane inalterata. Mister Aiello, a quel punto, apporta la prima modifica allo schieramento iniziale e getta nella mischia Zullo al posto di Navisse. La sostituzione produce, sin da subito, gli effetti sperati. Grazie alla rapidità della promettente punta, l’Indomita Pomezia inizia a dare maggiore efficacia alle proprie sortite offensive, creando maggiori pericoli dalle parti di Cordaro. Nel giro di pochi minuti, a riprova delle sue innate doti di palleggio, è proprio lo stesso Zullo a sfiorare per ben due volte il gol. Nel primo caso, l’attaccante pometino conquista palla al limite dell’area, prende la mira, ma lambisce il palo alla sinistra del portiere, mentre nel secondo prova a spezzare l’equilibrio dalla lunga distanza: la conclusione è potente, ma non precisa. Il punteggio, pertanto, rimane invariato. I pometini non mollano la presa e, alla mezzora, protestano per un gol annullato. Corner dalla destra, Lombardi angola bene sul palo più lontano non difeso dal portiere. Sulla sfera si getta Scaglione, che non ha difficoltà, da pochi passi, a ribadire in rete. L’arbitro, però, ravvisa il fuorigioco e annulla tale marcatura. L’incontro, a quel punto, sembrava destinato all’inevitabile pareggio. A centoventi secondi dal triplice fischio, invece, la formazione allenata da Aiello riesce a piazzare la stoccata vincente: Bilancini svetta più in alto di tutti su un corner calciato con il contagiri da Zullo, insacca la sfera nell’angolino basso alla sinistra del portiere e fa esplodere di gioia i propri sostenitori presenti in tribuna. Il gol, alla resa dei conti, chiude il match. Nei minuti di recupero non accade praticamente nulla. Capitan Messina e soci, dunque, conquistano altri tre punti preziosi, proseguono l’ascesa in classifica e ribadiscono di avere le giuste credenziali per disputare una seconda parte di stagione da assoluti protagonisti.
M.M.
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