Cuore e grinta non bastano all’Indomita Pomezia per proseguire la striscia positiva dopo la preziosa vittoria casalinga ottenuta nel turno precedente con il Tor de Cenci. La squadra guidata da binomio Marinelli-Ciasca, costretta nel massimo rispetto del trend stagionale a rinunciare a numerosi giocatori importanti, si arrende di misura al Dragona (3-2), incassa la quarta sconfitta in campionato e rimane ancorata a quota sei punti in classifica. I capitolini, con grande cinismo, sfruttano al meglio, alla prima occasione propizia, un errore di impostazione a metà campo dei rossoverdi, si spingono in avanti e aprono le marcature con Aiello, il quale non lascia via di campo a Grossi dall’interno dell’area di rigore. La formazione del presidente Padula, a quel punto, si rimbocca con umiltà le maniche e, poco dopo la mezzora, pareggia i conti grazie a un calcio di rigore trasformato da Di Lanno. Prima dell’intervallo, in ogni modo, il risultato cambia per la terza volta. I capitolini passano di nuovo in vantaggio: Lembo batte a sorpresa una punizione dal limite e serve Cusimano, il quale scaraventa la sfera di prima intenzione in area e trova il tap-in vincente di Aiello. Nella ripresa, l’Indomita Pomezia prova a rientrare in partita, ma a trovare ancora la via del gol è il Dragona con Cusimano. La gara sembra chiusa, ma il solito Di Lanno, con una gran conclusione dal limite, accorcia nuovamente le distanze e riaccende le speranze di rimonta della sua squadra. I rossoverdi, a quel punto, provano a rientrare in partita, ma la compagine capitolina fa buona guardia sino al triplice fischio, centra la quarta vittoria e si conferma al terzo posto in classifica alle spalle delle battistrada Nuova Florida e Unipomezia Virtus 1938. Da segnalare, per dovere di cronaca, che nel finale i rossoverdi hanno reclamato un rigore per un intervento irruento in area di un difensore ai danni di Campea. Il direttore di gara, però, non ha ravvisato gli estremi per l’assegnazione della massima punizione.
L. M.