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Indomita Pomezia, tre punti con il minimo sforzo

9694 INDOMITA POMEZIA Seconda Categoria SQUADRA 2013-14

Il massimo risultato con il minimo sforzo. Basta poco più di un’ora di gioco all’Indomita Pomezia per rimpinguare di altri tre punti il bottino in classifica, riprendere la retta via dopo il pareggio-beffa con la Garbatella e confermarsi in perfetta solitudine seconda forza del girone alle spalle della capolista Atletico Acilia. La formazione del presidente Padula, infatti, non ha portato a termine la sfida esterna con lo Stagni di Ostia, in quanto la squadra lidense, nella fase centrale della ripresa, è rimasta in campo con soltanto sei giocatori. Il direttore di gara, a quel punto, si è trovato costretto ad applicare alla lettera il regolamento e a decretare anticipatamente la fine delle ostilità. Lo Stagni di Ostia, dopo aver perso ben tre giocatori nella frazione inaugurale, tutti espulsi per proteste, è sceso sotto il numero minimo di calciatori previsto in campo nella seconda frazione, facendo scattare automaticamente la sospensione della partita. Al momento del triplice fischio, i ragazzi allenati da Leonardo Aiello si trovavano sul 4-0 a proprio favore. Il Giudice Sportivo, di conseguenza, ha omologato il risultato maturato sul rettangolo di gioco poiché è superiore alla classica vittoria a tavolino. Ma andiamo con ordine. Dopo una prima fase di studio, la compagine pometina imbastisce la prima occasione del match al diciottesimo giro di orologio: Di Giovanni serve un assist al bacio per Amici, il quale entra in area, si presenta minaccioso a tu per tu con il portiere, ma sbaglia l’impatto con la sfera e calcia clamorosamente a lato. Nei minuti successivi il gioco si fa più frammentato e il match perde di intensità. Poco dopo la mezzora, invece, quasi inspiegabilmente, si scaldano gli animi in campo. Sugli sviluppi di un normale contrasto di gioco, lo Stagni di Ostia si lascia andare a una serie prolungata di proteste dai toni molto accesi nei confronti del direttore di gara. Il fischietto capitolino, nella circostanza, decide di usare le maniere forti ed estrae il cartellino rosso nei confronti di Pastore, Spada e Canu. Alla ripresa del gioco, approfittando del netto divario numerico, l’Indomita Pomezia passa in vantaggio per merito di Bilancini, il quale si assume la responsabilità di calciare una punizione dal limite dell’area e meraviglia i suoi compagni con un’esecuzione perfetta. Il difensore centrale rossoverde disegna una parabola dalla precisione chirurgica e manda la sfera ad insaccarsi imparabilmente sotto l’incrocio dei pali. Scaglione e compagni, a seguito di tale guizzo vincente, mettono una seria ipoteca sulla conquista dei tre punti in palio. La gara, infatti, prosegue in un clima a dir poco surreale. La formazione allenata da Aiello, ad inizio ripresa, non trovando particolare opposizione da parte degli avversari, piuttosto contrariati dalla direzione di gara, raddoppia sempre su calcio piazzato per merito di Capriati, il quale iscrive il suo nome nel registro dei marcatori con la complicità del portiere avversario, che in totale disaccordo con l’arbitro decide di rimanere immobile nei pressi della linea bianca. Come se non bastasse, poco più tardi, lo Stagni di Ostia deve rinunciare anche all’apporto di Posseni, allontanato anche lui per proteste. Nei minuti successivi, con i lidensi praticamente fermi in mezzo al campo e in attesa della fine della partita, Di Giovanni porta a tre il bottino di gol per la sua squadra, conto che sale poi a quattro grazie alla realizzazione di Martini. Intorno al ventesimo giro di lancette, tuttavia, ci pensa Persi a terminare l’incontro. Il numero otto lidense rientra in campo senza l’autorizzazione dell’arbitro, rimedia il secondo giallo e finisce anzitempo negli spogliatoi. La gara, per regolamento, non può proseguire: il direttore di gara effettua il triplice fischio e mette fine alle ostilità. L’Indomita Pomezia, dunque, conquista con il minimo sforzo un’altra preziosa vittoria. Tale successo, alla resa dei conti, assume un valore ancora maggiore alla luce del passo falso dell’Eur Tre Fontane, costretto a sua volta a pagare dazio sul campo del motivatissimo Atletico Calcio. Capitan Messina e soci, con grande cinismo, rinsaldano così il secondo posto in classifica, incrementano a quattro lunghezze il vantaggio sull’immediata inseguitrice e proseguono a vele spiegate il cammino verso il traguardo promozione.

M.L.

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