La lanciatissima Indomita Pomezia dimostra di avere cuore e grinta da vendere, doti indispensabili per fare la differenza quando non tutto gira per il verso giusto. Sotto di due reti a inizio ripresa, complice una prima parte di gara di gran lunga inferiore alle proprie potenzialità, la formazione del presidente Padula esce prepotentemente fuori alla distanza, espugna in extremis il rettangolo di gioco dell’Atletico Calcio Roma (2-3), una delle immediate inseguitrici, e si conferma seconda forza del girone alle spalle dell’incontrastata capolista Atletico Acilia. A griffare l’ottava vittoria consecutiva in campionato è stato il bomber Miroslav Bogdanov, bravo a realizzare la rete da tre punti proprio allo scadere. Mister Aiello, anche in questo caso, propone il collaudato 3-5-2, affida le redini del centrocampo a Di Giovanni e propone in avanti il tandem Bogdanov-Navisse. La prima parte della gara, tutto sommato, non riserva particolari emozioni. Pometini e capitolini si affrontano soprattutto a centrocampo: le difese vincono nettamente il confronto a distanza con i rispettivi reparti avanzati rivali. Ad imbastire la prima azione degna di nota della gara è l’Atletico Calcio Roma: Dell’Agnello costringe l’attento Pacioni a un intervento dall’elevato coefficiente di difficoltà. La squadra rossoverde, poco più tardi, risponde con Martini, il quale non centra di poco lo specchio della porta dal limite dell’area: la sfera termina di poco a lato dell’incrocio dei pali. Nella seconda parte del tempo, i ragazzi allenati da Aiello provano a sfruttare al meglio le proprie caratteristiche tecniche, imbastiscono alcune azione manovrate, ma non riescono a pungere negli ultimi sedici metri per la solidità della retroguardia capitolina, brava a sbrogliare sul nascere ogni azione delicata. L’Indomita Pomezia, statistiche alla mano, ha due buone chance con Amici, ma il cursore rossoverde, in entrambi i casi, sbaglia la mira e fallisce il bersaglio grosso. Poco prima del riposo, invece, la gara si sblocca. L’Atletico Calcio Roma usufruisce di un calcio di rigore per un fallo commesso da Scaglione ai danni di Grazi. Nonostante le vibranti proteste dei giocatori pometini, l’arbitro non torna sui suoi passi e fa riprendere il gioco con il tiro dagli undici metri. Ad incaricarsi della trasformazione è lo specialista Dell’Agnello, il quale trafigge Pacioni con un’esecuzione perfetta. La sfera bacia prima la faccia interna del palo e poi si infila in fondo al sacco. L’estremo difensore rossoverde, di conseguenza, incassa la prima rete in campionato da quando ha rilevato tra i pali Grossi e interrompe dopo ben 673 minuti l’imbattibilità stagionale. Pungolata nell’orgoglio, l’Indomita Pomezia si spinge immediatamente a pieno organico in avanti e, al termine di un’avvolgente manovra corale, sfiora la parità con Amici, il quale si vede negare la gioia del gol dal numero uno capitolino, bravo nella circostanza a farsi trovare puntuale alla presa. Animata da una grande voglia di riscatto, la formazione del presidente Padula, dopo l’intervallo, si ripresenta in campo con la massima determinazione, prende subito in mano il pallino del gioco e va vicinissima alla parità con Navisse. L’ex attaccante del Torvaianica calcia in pratica a botta sicura dall’interno dell’area, elude l’intervento del portiere, ma si vede strozzare in gola la gioia del gol da una provvidenziale respinta di un difensore, il quale ha il merito di evitare una marcatura che ai più appariva fatta. L’Atletico Calcio Roma, al contrario, applica subito dopo alla lettera la famosa legge non scritta del calcio “gol mangiato, gol subito” e allunga nel punteggio per merito di Daga, il quale approfitta con grande cinismo di un errato disimpegno della retroguardia pometina e iscrive anche il proprio nome a referto con una staffilata dal limite dell’area che si insacca imparabilmente sotto l’incrocio dei pali. Costretta a rimontare addirittura due reti di svantaggio, l’Indomita Pomezia si rimbocca le maniche, avanza immediatamente il baricentro e, pochi minuti più tardi, accorcia le distanze con Martini, bravo a risolvere nel migliore dei modi un concitato batti e ribatti in area di rigore sugli sviluppi di un tiro dalla bandierina battuto dal solito Di Giovanni. La squadra di Aiello, nei minuti seguenti, dà un saggio della propria forza e della sua perfetta organizzazione di gioco. Martini e soci costringono gli avversari alla difensiva ad oltranza e sfiorano la marcatura con i due giocatori del reparto avanzato. Prima Navisse esalta i riflessi di Santolamazza, poi Bogdanov calcia addosso al portiere proteso in uscita. A riprova di un marcato dominio territoriale, la formazione rossoverde ristabilisce la parità in campo, a metà periodo, sempre sugli sviluppi di un calcio d’angolo. A pareggiare i conti ci pensa Lombardi, bravo a svettare in area più alto del suo diretto marcatore e a non lasciare alcuna via di scampo al portiere capitolino. Sulle ali dell’entusiasmo, la squadra pometina segue alla lettera le direttive dalla panchina, continua ad attaccare a pieno organico e, poco dopo la mezzora, sfiora la terza rete con una lineare azione per vie verticali: Pacioni con un lungo rilancio serve a trequarti campo Bogdanov, che a sua volta favorisce l’inserimento dell’accorrente Navisse, il quale entra in area, ma per troppa precipitazione al tiro spedisce il pallone sul fondo. Malgrado il morale sotto i tacchi per aver fallito una clamorosa occasione da gol, l’Indomita Pomezia mantiene alta la concentrazione, continua a fare la partita e, proprio alla scadere, cala il tris di gol per merito di Bogdanov, il quale finalizza da pochi passi, con un comodo tap-in, un pregevole spunto di Martini e consente alla propria squadra di capovolgere del tutto la situazione a proprio favore. Partita chiusa? Neanche per sogno. L’Atletico Calcio Roma, non avendo in pratica alternative, prova generosamente a raggiungere in extremis quantomeno il pareggio. La formazione capitolina, però, si vede voltare le spalle dalla dea bendata. Il bomber Cellini, di gran lunga tra i migliori in campo, colpisce in pieno la traversa e consente ai pometini di tirare un lungo sospiro sollievo per via dello scampato pericolo. L’Indomita Pomezia, dunque, pur sudando le proverbiali sette camicie, espugna in rimonta uno dei rettangoli di gioco più insidiosi del girone, prolunga la striscia vincente e prosegue a vele spiegate l’inseguimento alla capolista Atletico Acilia.
Antonio Gravante
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