La mirata campagna di rafforzamento operata in occasione del mercato di riparazione dicembrino comincia a dare buoni frutti. L’Indomita Pomezia fa un sol boccone del temuto Atletico Casalotti (5-0), riprende la retta via dopo il passaggio a vuoto del turno precedente sul campo della lanciatissima capolista Atletico Acilia, si conferma quinta forza del girone, ma riduce soltanto a quattro lunghezze il gap dalla terza piazza. Mister Aiello, in questa circostanza, ha soltanto l’imbarazzo della scelta e, nel massimo rispetto del suo credo calcistico, si affida ancora una volta al collaudato 3-5-2. Il trainer rossoverde schiera tra i pali Pacioni, protetto da una linea di difesa a tre formata da capitan Messina, Bertini e Bilancini. Nella zona nevralgica, come al solito, spazio sia alla qualità che alla quantità con il terzetto composto da Martini, Fahrani e Capriati ad agire per vie centrali e i cursori Amici e Lombardi a presidiare rispettivamente la corsia destra e sinistra del campo. L’esperto bomber Bogdanov e il fantasista Zullo, infine, compongono la coppia d’attacco. La formazione del presidente Padula inizia la gara con la massima carica agonistica, prende subito in mano le redini del gioco e, a riprova di una netta differenza di caratura tecnica, impiega soltanto un quarto d’ora per indirizzare il match nei binari più congeniali. Dopo aver rischiato grosso a seguito di una maligna punizione calciata da Guglielmo, sventata ottimamente dall’attento Pacioni, i pometini aprono le danze all’ottavo giro di lancette al termine di una prolungata azione corale. Il bomber Bogdanov esalta le doti del portiere capitolino, il quale respinge la minaccia con una provvidenziale respinta con i pugni. Sul susseguente contro cross, però, la sfera arriva dalla parti di Fahrani, il quale si coordina alla perfezione e, con una splendida esecuzione al volo, iscrive il suo nome a referto. Galvanizzata nel morale, la squadra di Aiello continua a fare la partita e, al quindicesimo minuto, incrementa il vantaggio con Capriati, cinico a risolvere, nel migliore dei modi, una concitata mischia in piena area di rigore capitolina. Nei restanti minuti del primo tempo, la formazione rossoverde, appagata dal duplice vantaggio, abbassa leggermente il ritmo, gestisce con autorità la situazione favorevole e arriva all’intervallo con il morale alto. Ad inizio ripresa, onde evitare spiacevoli sorprese, l’Indomita Pomezia riprende in mano le redini del gioco e cala il tris di gol per merito di Amici. L’esterno pometino approfitta di un errato disimpegno di Torassi, salta il portiere in uscita e calcia a botta sicura, ma si vede strozzare in gola la gioia del gol da una respinta di un avversario nei pressi della linea di porta. Poco male. La sfera torna proprio sui piedi dello stesso Amici, il quale fa centro al secondo tentativo e mette in cassaforte, con largo anticipo, i tre punti in palio. La compagine pometina, da quel momento in poi, gioca in pratica sul velluto e realizza altre due reti. A calare il poker ci pensa Bogdanov, il quale si toglie la soddisfazione personale di realizzare la prima marcatura con la sua nuova squadra. Non trovando particolare opposizione da parte dei demoralizzati rivali di turno, i pometini chiudono definitivamente i conti con Zanotti, il quale trasforma un rigore e si conferma il giocatore più prolifico della formazione allenata da Aiello. L’Indomita Pomezia, tutto sommato, può sorridere non solo per aver riassaporato il dolce gusto della vittoria, ma per il fatto che il Giudice Sportivo ha accolto la sua richiesta di reclamo in merito alla sfida esterna con il Selva Candida. “La nostra richiesta di ripetizione della partita era fondata – precisa il presidente Massimo Padula – . Il direttore di gara ha allontanato il nostro guardalinee, ma anziché sostituirlo con un altro tesserato della società, come prevede il regolamento, ha dispensato dalle proprie funzioni anche l’assistente del Selva Candida. Siamo felicissimi per questa notizia, abbiamo la possibilità di rosicchiare qualche altro punticino alle formazioni che al momento di precedono in classifica generale”.
Antonio Gravante
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