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La Città di Pomezia concede il bis: Bergamo mattatore

Presa letteralmente per mano dall’ottimo Bergamo, autore di una doppietta a cavallo dell’intervallo, la Città di Pomezia piega in rimonta la resistenza di una quadrata Virtus Divino Amore (2-1), bissa la vittoria conseguita all’esordio nel derby con i cugini dell’Indomita Pomezia e si conferma a punteggio pieno in vetta alla classifica a pari merito con l’Atletico Acilia e la Nuova Virtus. La compagine del Santuario ha un ottimo approccio alla gara e passa in vantaggio alla prima sortita offensiva. Il generoso Pacchiarotti, al secondo giro di orologio, calcia in porta da posizione defilata, elude l’intervento di Crisafulli, ma si vede respingere la conclusione nei pressi della linea bianca da De Angelis. Sulla susseguente respinta del difensore centrale rossoblu, la sfera arriva dalle parti di Salveta, il quale fa centro dall’interno dell’area piccola e gela gli sportivi di fede rossoblu presenti in tribuna al Maniscalco. La Virtus Divino Amore, due minuti più tardi, va vicina a un clamoroso raddoppio con Marcangeli, il quale sfrutta un’indecisione difensiva dei padroni di casa e si presenta minaccioso in area leggermente defilato sulla destra. L’attaccante capitolino, però, non riesce a infliggere un colpo, forse mortale, ai pometini per la bravura dell’esperto Crisafulli, bravo nella circostanza a uscire tempestivamente fuori dai pali e a chiudere lo specchio della porta all’avversario. La Città di Pomezia accusa il colpo sotto il profilo psicologico e, per svariati minuti, commette numerosi errori non forzati in fase di impostazione della manovra che di fatto agevolano il compito ai capitolini. Mister Castelluccio, con grande acume tattico, decide di cambiare modulo e, a metà periodo, passa al 4-2-3-1 con il binomio Vallo-Marchesano a presidiare la zona mediana e il terzetto formato da Pezzera-Bergamo-Pettinari in supporto di Braccini, proposto come unica punta di ruolo. La Città di Pomezia trae giovamento dagli accorgimenti apportati dal proprio allenatore, trova gradualmente il classico bandolo della matassa e, in chiusura di tempo, sfiora il pareggio sugli sviluppi di un’azione impostata sull’out di sinistra. Il generoso Pettinari si districa al meglio palla al piede sulla trequarti campo e serve in profondità Bergamo. Il numero dieci, a sua volta, lascia abilmente sul posto il diretto marcatore e calcia in porta da posizione defilata, ma si vede negare la gioia del gol dal baby Cervellini, il quale si esibisce in uno splendido intervento in tuffo ed evita il peggio con l’aiuto della traversa. La squadra del presidente Maniscalco continua a fare la partita e, in pieno recupero, raddrizza le sorti della gara su calcio di rigore, decretato dall’arbitro per un evitabile fallo commesso da D’Auria ai danni di Marchesano. Sul dischetto si presenta Bergamo, il quale spiazza con un’esecuzione perfetta Cervellini e consente alla sua squadra di andare al riposo sul punteggio di parità. La Città di Pomezia rientra in campo dagli spogliatoi con una maggiore convinzione nei propri mezzi, si fa apprezzare per una solida compattezza tra i reparti e, al settimo giro di orologio, ribalta del tutto la situazione a suo favore grazie a una rete degna di palcoscenici più importanti messa a segno da Bergamo. Il trequartista rossoblu riceve palla da Pettinari, salta elegantemente un avversario e, appena arrivato in zona di tiro, lascia partire un sinistro a incrociare imparabile per l’attonito Cervellini. La sfera si insacca sotto l’incrocio dei pali. La Virtus Divino Amore, nei minuti seguenti, ha una generosa reazione e, nella fase centrale del tempo, sfiora due volte nella stessa azione la marcatura con l’ottimo Pacchiarotti. Il numero undici capitolino, dopo aver vinto un contrasto in piena area pometina, tira il classico rigore in movimento, supera l’esperto Crisafulli, ma colpisce in pieno il palo interno. Sulla susseguente ribattuta, la sfera arriva dalle parti dello stesso Pacchiarotti, il quale calcia in porta da distanza favorevole, ma anche in questo caso il palo interno alla sua destra gli nega la gioia personale. Scampato il pericolo, la squadra guidata da Castelluccio alza l’asticella del livello di concentrazione, tiene botta nella zona nevralgica del campo e gestisce al meglio la situazione favorevole. Agevolata nel proprio compito dai maggiori spazi concessi dagli avversari, protesi in avanti alla disperata ricerca della rete del pareggio, la compagine rossoblu sfiora il tris con una bella giocata per verticali. Il neoentrato Lemmo lancia in profondità Pezzera, il quale scatta abilmente sul filo del fuorigioco, calcia di destro in corsa, ma trova un reattivo Cervellini a chiudergli lo specchio della porta. Nei restanti minuti di gioco, tutto sommato, non accede nulla di eclatante. La Città di Pomezia bagna nel migliore dei modi l’esordio casalingo in campionato, piega la resistenza di una squadra di assoluto valore come la Virtus Divino Amore e prosegue sotto i migliori auspici il cammino in campionato.
Antonio Gravante
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