Una prova collettiva di gran lunga inferiore alla proprie potenzialità si rivela fatale alla Città di Pomezia nella tana di un quadrato Sporting Genzano (1-5). La formazione del presidente Antonio Maniscalco, a dispetto dei buoni propositi della vigilia, interrompe bruscamente la miniserie positiva, caratterizzata da tre vittorie e due pareggi, getta alle ortiche la possibilità di continuare a scalare la classifica, ma fortunatamente, a seguito dei risultati ottenuti dalle altre squadre della stessa fascia, rimane ancorata al decimo posto a pari merito con la Junior Portuense, vittoriosa a sua volta in scioltezza nei confronti della Città di Aprilia. Dovendo fare a meno di due pedine importanti come Fusco e Metani, mister Sebastiani si trova costretto, per l’ennesima volta stagionale, a rivedere il suo scacchiere di partenza. La partita, tutto sommato, inizia sotto il segno dell’incertezza: una fitta nebbia non permette una nitida visibilità dell’intero rettangolo di gioco castellano. Dopo un primo conciliabolo con i capitani delle due contendenti, il signor Nota della sezione di Frosinone decide di dare il via al match. Tale soluzione, alla resa dei conti, spiana la strada al successo allo Sporting Genzano, che spezza l’equilibrio dopo soltanto centocinquanta secondi. Ad iscrivere il proprio nome a referto è Cenciarelli, il quale calcia di prima intenzione in porta da fuori area e coglie di sorpresa Crisafulli. Il numero uno rossoblu, penalizzato da una scarsa visibilità, riesce soltanto a toccare il pallone, ma non può evitare la marcatura. I ragazzi della Città di Pomezia, subito dopo, chiedono al direttore di gara di rivedere la decisione presa al momento del fischio d’inizio. Basti pensare che gli estremi difensori, dalla rispettiva zona di competenza, non riuscivano a vedere la porta avversaria. Il fischietto ciociaro, a quel punto, di comune accordo con i giocatori in campo, decide per la sospensione momentanea dell’incontro in attesa di un miglioramento delle condizioni climatiche. La scelta si rivela azzeccata. Trascorrono pochi minuti e la gara riprende regolarmente. Sotto nel punteggio, la Città di Pomezia ha una generosa reazione, si spinge in avanti con maggiore regolarità, ma a trovare per la seconda volta la via del gol sono i castellani al termine di un’azione manovrata di tutto il fronte d’attacco che libera al tiro il centravanti Fagiolo, il quale non si lascia sfuggire l’occasione propizia e spedisce la sfera sotto l’incrocio dei pali alla sinistra di Crisafulli con una splendida esecuzione di controbalzo. La squadra del presidente Maniscalco accusa il colpo sotto il profilo emotivo e non riesce a riorganizzarsi come è successo in altre occasioni durante la stagione in corso, subisce la costante pressione di Marucci e compagni e fa fatica a uscire dalla sua metà campo. Da un’azione convulsa nel cuore dell’area pometina, Mazza si trova inavvertitamente il pallone tra le mani e il direttore di gara, ben appostato nelle vicinanze, decreta la massima punizione. Sul dischetto si presenta Fagiolo, il quale firma la doppietta personale con un’esecuzione perfetta: portiere da una parte e pallone dall’altra. Dopo soli ventiquattro minuti, dunque, la Città di Pomezia si trova sotto di tre reti. Pungolata nell’orgoglio, la formazione rossoblu ha un’impennata d’orgoglio e comincia a giocare secondo i dettami tattici di mister Sebastiani. All’ultimo minuto del primo tempo, tutto sommato, i pometini hanno una buona chance per perforare la porta difesa da Maggini. Dopo una serie di passaggi lineari, la palla arriva sui piedi di Caprioli, che a sua volta fa filtrare un invitante rasoterra dentro l’area di porta genzanese. Mancano, in sequenza, l’impatto con il pallone Faticanti, Lemmo, Gianfrancesco e Puxeddu, i quali falliscono una facile opportunità per ridurre le distanze e cominciare la ripresa con un animo diverso. Al rientro dagli spogliatoi, alla resa dei conti, l’incontro risulta più equilibrato, ma sono ancora i castellani a sfiorare la marcatura. Il generoso Fagiolo ci prova da fuori area e costringe l’attento Crisafulli a una difficile parata a terra. Un minuto più tardi, invece, è Faticanti a spaventare il numero uno castellano, che rimane sulle gambe e vede la palla scheggiare la base esterna del palo. Scampato il pericolo, lo Sporting Genzano, al quarto d’ora, va vicino al poker con il neoentrato Tetti, il quale scatta abilmente in contropiede, entra in area, ma conclude sul fondo con Crisafulli proteso in uscita. Le azioni, nei minuti successivi, si susseguono da una parte e dall’altra: nessuna delle due squadre, però, riesce a finalizzare in modo adeguato. Successivamente i due allenatori ricorrono a un ampio turn-over. Mister Sebastiani nella speranza di riprendere il match, il collega rivale per mantenere le distanze. Il risultato, però, cambia soltanto a tre minuti dalla conclusione delle ostilità. La compagine pometina si toglie la soddisfazione di accorciare le distanze per merito di Okwara. L’attaccante rossoblu, smarcato da un sontuoso “cucchiaio” di Faticanti, trafigge da pochi passi l’incolpevole Maggini. Paradossalmente chi ne giova di più di tale marcatura è lo Sporting Genzano, che ha un’incredibile reazione, incrementa il bottino di gol, nei restanti minuti di gioco, con Cimini e Marucci, ex pilastro dell’Unipomezia Virtus 1938, e condanna i ragazzi di Sebastiani a una sconfitta piuttosto pesante nelle proporzioni.
Luciano Risa
© RIPRODUZIONE RISERVATA
