Buona volontà, ancora una volta, non fa rima con risultato per la Città di Pomezia. La squadra del presidente Maniscalco, pur disputando una prova collettiva più che positiva sotto il profilo tecnico-tattico, paga dazio sul rettangolo di gioco del Tor de Cenci (3-1), incassa la settima sconfitta in campionato e rimane da sola al penultimo posto della classifica. L’incontro si incanala da subito sui binari della difficoltà per i pometini, che passano in svantaggio, dopo cinque minuti, a seguito di uno splendido gol di Lupi, giocatore meritevole di calcare palcoscenici più importanti, il quale prima lascia sul posto Simone Caprioli e, poi, brucia Crisafulli con un tiro a giro sul quale l’estremo rossoblu nulla può se non guardare il pallone infilarsi a fil di palo alla propria sinistra. Dopo due giri di lancette, lo stesso Lupi serve un invitante pallone per Colarusso, che non trova la giusta coordinazione e di testa spedisce oltre la traversa. Da questo momento in poi, quindi per tutto il resto della prima frazione, la Città di Pomezia tenta in tutti i modi di realizzare la rete del pareggio e va due vicinissima alla marcatura con il bomber Natoli, il quale esalta in entrambi i casi le doti di Natale. Nel secondo tempo, la Città di Pomezia continua a fare la partita alla disperata ricerca del pareggio, ma a trovare la via del gol è il Tor de Cenci: lo scatenato Lupi intercetta la sfera nel cerchio di centrocampo e offre in profondità al nuovo entrato Epifani un pallone invitante da spingere semplicemente in rete. Due a zero. A questo punto, mister Sebastiani effettua alcuni cambi nel tentativo di dare nuova linfa alla propria squadra. Le occasioni si presentano a raffica, ma Natoli, Girace e Gianfrancesco non riescono ad accorciare almeno le distanze. Nel momento di maggior pressione dei pometini, il Tor de Cenci cala il tris sempre da Lupi, che trafigge un incolpevole Crisafulli e fa calare in anticipo il sipario sulla gara. La rete rossoblu di Girace, a cinque minuti dalla conclusione, serve soltanto per le statistiche e a rendere meno pesante il passivo.
