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La Città di Pomezia si riscatta: sei reti al Certosa

0034 CITTA' DI POMEZIA Prima Categoria CAPRIOLI ALESSANDRO

Goleada della Città di Pomezia al “Franco Maniscalco” ai danni del Certosa, che ha venduto cara la pelle, al di là del pesante passivo, ma ha dovuto inchinarsi alla ferrea volontà della squadra guidata da Sebastiani di conquistare tre punti importantissimi e riscattare, almeno in parte, la cocente sconfitta, del turno precedente, subita per mano dello Sporting Genzano. Anche in questa circostanza l’allenatore pometino si trova a fare i conti con delle defezioni importanti come quelle di Caldararu, Marinucci e Metani, ma in compenso recupera lo squalificato Fusco per la linea mediana. Mister Sebastiani, per forza di cose, disegna il pacchetto arretrato, a protezione della porta difesa dall’inamovibile Crisafulli, con Volpe e Puxeddu esterni bassi e il binomio Asetta-Fabio Sebastiani al centro. La linea di centrocampo, invece, è composta, da destra a sinistra, da Alessandro Caprioli, Bellisai, Fusco e Lemmo. L’allenatore pometino, infine, rinnova la fiducia in attacco a Faticanti e Gianfrancesco, i quali completano lo schieramento di partenza. La prima occasione del match capita sulla testa del numero nove romano Ciappetta, che non trova la porta, sugli sviluppi di un tiro dalla bandierina, dopo soltanto due giri di lancette. Lo stesso fa il suo marcatore rossoblu Asetta, sganciatosi in occasione di un corner e servito da un contro cross di Fabio Sebastiani. Il difensore, evidentemente non avvezzo a certe occasioni, spreca tutto a un metro dalla linea di porta: il suo colpo di testa termina clamorosamente sul fondo. Poco più tardi, invece, ci prova Gianfrancesco a scardinare l’attenta difesa romana. Il suo rasoterra, da fuori area, trova pronto Sinibaldi, abile nella circostanza a disinnescare il tiro. La pressione dei rossoblu, alla resa dei conti, viene premiata, al minuto numero venti, quando Alessandro Caprioli viene steso da tergo da Grò al momento di ribattere in rete un passaggio filtrante a poco più un metro dalla linea di meta. L’arbitro, la signora Canale di Cassino, non ha dubbi e concede la massima punizione, che viene trasformata, come al solito, dallo specialista Fusco anche se Sinibaldi intuisce l’angolo del tiro. La Città di Pomezia, forte del vantaggio, continua a dettare i ritmi del gioco e schiaccia il Certosa nella propria metà campo. Appena scoccata la mezzora, la formazione del presidente Maniscalco concede il bis con Gianfrancesco, bravo a capitalizzare un perfetto lancio dalla mediana. L’attaccante pometino, dal limite dell’area, colpisce la sfera di collo pieno e disegna una parabola millimetrica che non lascia alcuna via di scampo a Sinibaldi proteso in uscita: la sfera si incastona imparabilmente sotto la traversa. Due a zero. La prima frazione, tutto sommato, si chiude con una grossa opportunità per i capitolini: Ottobrini tenta di sfruttare al meglio un lungo lancio da rimessa laterale di Ciappetta, ma esalta i riflessi di Crisafulli, abile a sventare il pericolo con un intervento d’istinto in due tempi. La seconda frazione, invece, inizia sotto l’egida del Certosa, che parte subito forte nella speranza di riaprire le sorti della gara. L’undici capitolino mette alle corde la Città di Pomezia, che si chiude una decina di metri più avanti del proprio limite dell’area e aspetta gli avversari per poi replicare di rimessa. Tale atteggiamento, però, non paga. La squadra si Sebastiani rischia grosso quando Vella, dopo una lineare azione corale, prova a sorprendere Crisafulli. L’attaccante capitolino, però, da posizione più che favorevole non inquadra lo specchio della porta. Trascorrono pochi giri di lancette è il Certosa ha un’altra grossa occasione per dimezzare le distanze. Lo specialista Gennari calcia magistralmente una punizione dal limite dell’area, ma trova sulla sua strada un reattivo Crisafulli, il quale si distende in tuffo e si salva con l’aiuto del palo. Subito dopo, invece, le due contendenti rimangono in dieci: Fusco e Ciappetta rimediano entrambi il cartellino rosso per reciproche scorrettezze. Nella fase centrale del tempo, mister Sebastiani, vedendo la propria squadra in difficoltà ad arginare le folate offensive degli avversari, decide di cambiare qualcosa, getta nella mischia un difensore puro come Di Fazio e libera dai compiti di copertura l’esperto Puxeddu. Il giovane difensore rossoblu, per uno strano scherzo del destino, non fa neanche in tempo a prendere posizione che, nel tentativo di sbrogliare una situazione delicata nel cuore dell’area piccola, svirgola clamorosamente la palla, realizza la più classica delle autoreti e riaccende le speranze degli avversari. Galvanizzato dalla marcatura, il Certosa continua nella sua pressione, ma non presta la giusta attenzione alle ripartenze di Bellisai e compagni e si espone più volte al contropiede. Favorita da un eccessivo sbilanciamento in avanti degli avversari, infatti, la Città di Pomezia, a un quarto d’ora dal fischio finale, allunga nuovamente nel punteggio con Faticanti. L’ex attaccante del Torvaianica approfitta da autentico opportunista di una corta respinta del portiere, su tiro di Puxeddu, iscrive il proprio nel registro dei marcatori con un sontuoso “scavetto” e torna, a distanza di svariate settimane, a timbrare il classico cartellino. Tale segnatura, alla resa dei conti, taglia letteralmente le gambe ai giocatori del Certosa, i quali subiscono altre tre segnature nei restanti minuti di gioco. A calare il poker ci pensa il sempre positivo Alessandro Caprioli, mentre il generoso Appolloni fa cinquina spingendo in rete un pallone confezionato da Okwara. A tempo scaduto, lo stesso Okwara porta a sei le marcature di squadra con una rete cercata e voluta. Tale guizzo vincente, alla resa dei conti, fa scendere definitivamente i titoli di coda su di un confronto che, specialmente dopo la rete dei capitolini, ha tenuto con il fiato sospeso mister Sebastiani e i suoi giocatori. La squadra del presidente Antonio Maniscalco, in virtù di tale risultato, consolida la nona posizione in classifica e si appresta ad affrontare la vicecapolista Fortitudo Calcio con relativa tranquillità avendo ben poco da perdere visto le distanze da inseguiti e inseguitori.

Luciano Risa

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