La Città di Pomezia si rimette in carreggiata. Dopo aver accusato due passaggi a vuoto consecutivi con la Virtus Divino Amore e il Montello, la squadra del presidente Antonio Maniscalco sfrutta al meglio il fattore campo nel confronto diretto con il Real Velletri (3-0), torna ad assaporare il dolce gusto della vittoria e, pur attestandosi in una posizione di classifica ancora inferiore ai programmi stilati a inizio stagione, si conferma una delle compagini più organizzate sotto il profilo tecnico-tattico del girone. Faticanti e compagni, in virtù di tale risultato, rimangono inalterato il vantaggio di sette lunghezze sull’Airone Ardea, terzultima forza del raggruppamento, ma agganciano al decimo posto la Fonte Meravigliosa, costretta a sua volta come da calendario a osservare un turno di stop forzato, e staccano di due preziosi punti l’Atletico Bainsizza, che ha spartito in questo turno la posta in palio con la ritrovata Virtus Divino Amore. Mister Felici, nel massimo rispetto del suo modo di interpretare il gioco del calcio, si affida anche in questo caso al 4-3-3 e schiera in avanti il tridente formato da Guglielmi-Natoli-Faticanti. Dopo una lunga fase di studio, la Città di Pomezia imbastisce, al quarto d’ora, la prima azione degna di nota della gara con Guglielmi, il quale tenta di sfruttare al meglio un assist di Natoli, ma sfiora la traversa della porta difesa da Paolucci. La formazione castellana, nella fase centrale del tempo, prova a replicare ai rossoblu con Picilli, il quale va due volte alla conclusione nel giro di pochi minuti, ma in entrambi i casi non riesce a trovare la giocata vincente. Il numero sette veliterno prima trova puntuale alla presa l’attento Crisafulli, poi non centra di poco il bersaglio grosso. Scampato il pericolo, la Città di Pomezia sblocca il risultato sugli sviluppi di un tiro dalla bandierina. L’ottimo Mazza, a seguito di un corner battuto da De Angelis si esibisce in uno dei pezzi forti del suo repertorio, il tiro dalla distanza, e con una splendida conclusione a giro insacca la sfera sotto l’incrocio dei pali più lontano della porta difesa da Paolucci. La Città di Pomezia, a inizio ripresa, continua a fare la partita nell’intento di allungare nel punteggio e sfiora la seconda rete con Guglielmi, il quale indirizza la sfera nell’angolino basso dal limite dell’area, ma Paolucci si conferma all’altezza della situazione e sventa il pericolo con un’opportuna deviazione in corner. Qualche giro di lancette più tardi, tutto sommato, si ripete il duello tra Guglielmi e Paolucci. L’attaccante pometino scatta in contropiede, calcia in porta da posizione leggermente defilata, ma esalta i riflessi dell’estremo difensore veliterno, bravo nella circostanza a evitare il peggio e a rimanere il punteggio ancora in bilico. Successivamente l’occasione giusta per segnare capita al Real Velletri: Cianfarani calcia a botta sicura, elude l’intervento di Crisafulli, ma non fa i conti con Francioni, il quale evita una marcatura che ai più appariva già fatta con una provvidenziale respinta nei pressi della linea di porta. Tale episodio, tutto sommato, fa alzare nuovamente il livello di concentrazione dei ragazzi di Felici, i quali avanzano il baricentro e, a cinque minuti dalla fine del match, raddoppiano con Guglielmi, il quale capitalizza al massimo un passaggio per vie verticali di De Sanctis, lascia sul posto un avversario e, con un preciso diagonale, deposita la sfera in fondo al sacco. La squadra pometina, forte del duplice vantaggio, gioca in pratica sul velluto e, in pieno extra-time, arrotonda il punteggio con Natoli, il quale trafigge l’incolpevole Frascati con un comodo tap-in, a seguito di un preciso assist di Guglielmi, e si toglie la soddisfazione personale di rimpinguare ulteriormente il bottino di gol stagionale. La Città di Pomezia, dunque, riscatta con una vittoria convincente le due sconfitte incassate negli ultimi centottanta minuti di gioco, prende una consistente boccata d’ossigeno e dimostra sul campo di avere le credenziali per tirarsi fuori senza soverchie difficoltà dalle sabbie mobili della graduatoria.
Antonio Gravante
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