La capolista Nuova Florida alza leggermente il piede dal pedale dell’acceleratore nella terza giornata di campionato. La squadra allenata da Bussone, sostituito nella circostanza in panchina da mister Celli, costruisce svariate azioni nitide da gol, ma riesce a conquistare soltanto un punto, tra l’altro grazie a una duplice rimonta, nella tana del fanalino di coda Agora (2-2) e, per forza di cose, subisce l’allungo in classifica delle lanciatissime Cavese, Sermoneta, Dilettanti Falasche e La Rustica, le quali hanno centrato l’en-plein di successi nei primi duecentosettanta minuti ufficiali. La formazione pontina scende in campo senza alcun timore reverenziale e, al primo vero affondo della gara, passa a condurre per merito di Comandini, il quale approfitta di un errore in fase di marcatura dei difensori biancorossi, gira in fondo al sacco un preciso cross dal lato corto dell’area e si conferma uno degli attaccanti più prolifici del girone. La squadra del presidente Marcucci, pungolata nell’orgoglio, ha una rabbiosa reazione e, due minuti più tardi, ha la possibilità di rimettere le cose a posto su calcio di rigore, sanzionato dall’arbitro per un fallo di mano commesso da un difensore avversario nel cuore dell’area. Sul dischetto si presenta Matteo Troccoli, il quale sbaglia l’impatto con il pallone, fallisce clamorosamente il bersaglio grosso e permette ai pontini di tirare un lungo sospiro di sollievo per via dello scampato pericolo. Nonostante il morale sotto i tacchi per la ghiotta occasione gettata alle ortiche, la Nuova Florida continua a fare la partita e, pochi giri di lancette dopo, perviene al pareggio per merito di Di Bari, abile a capitalizzare al massimo una spizzata di testa di Schiumarini, sugli sviluppi di un calcio di punizione, e a fare centro da distanza ravvicinata. Successivamente gli ardeatini esercitano un marcato predominio territoriale, collezionano svariate occasioni da rete, ma non riescono a spostare l’inerzia del match dalla propria parte per la bravura di Pinti, abile a respingere i ripetuti assalti portati dai vari Vona, Toma e Di Bari. Anche la ripresa, tutto sommato, comincia sotto il segno della compagine pontina. L’Agora, infatti, passa per la seconda volta in vantaggio con l’ottimo Comandini, il quale trafigge con una splendida conclusione da fuori area Goletti, firma la doppietta personale e infonde la giusta carica emotiva ai propri compagni. Costretta a inseguire il risultato, la Nuova Florida cambia nuovamente marcia, avanza di una decina di metri il baricentro, ma nonostante gli sforzi profusi non sfrutta al meglio le comprovate potenzialità del proprio reparto offensivo. La squadra del presidente Marcucci, a metà periodo, beneficia anche della superiorità numerica per l’espulsione di Di Marcantonio. Schiumarini e soci, di conseguenza, attaccano a pieno organico e mettono a dura prova i giocatori del pacchetto arretrato pontino. A sette minuti dalla conclusione, l’Agora si trova costretta a rinunciare anche all’apporto di Consalvi, il quale rimedia la seconda ammonizione e finisce anzitempo sotto la doccia. La formazione biancorossa, a quel punto, trae il massimo vantaggio dalla duplice superiorità numerica e, a quattro giri di orologio dalla conclusione, perviene al pareggio con il solito Vona, abile a ribadire in fondo al sacco una corta respinta del portiere avversario e a togliere le classiche castagne dal fuoco. Il signor Scarpati della Sezione di Formia, in pieno recupero, punisce con il cartellino rosso anche Pannozzo e costringe i pontini ad affrontare una situazione di otto giocatori contro undici. La Nuova Florida, di conseguenza, produce il massimo sforzo e, poco prima del triplice fischio, va vicinissima al colpaccio con l’esperto Giacoia, il quale calcia in porta dal vertice dell’area piccola, ma pecca di cinismo. L’attento Pinti gentilmente ringrazia, blocca la sfera in tutta sicurezza e consente alla propria squadra di ottenere il primo risultato positivo del campionato. La squadra di Bussone, di conseguenza, torna a casa con un punto in tasca, ma non può fare altro che mordersi le mani per le numerose occasioni da rete fallite nell’arco della gara.
Antonio Gravante
© RIPRODUZIONE RISERVATA