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L’Airone Ardea torna a volare: poker al Certosa

5707 AIRONE ARDEA Prima Categoria PAVLYK VASIL

Come nel confronto diretto dell’andata, l’Airone Ardea conquista il massimo della posta in palio contro il pericolante Certosa (2-4), riprende la retta via dopo il passaggio a vuoto di Genzano e si attesta in una posizione di classifica più tranquilla. La formazione rutula, a seguito di tale risultato e della concomitante sconfitta casalinga dell’Alberone con l’Atletico Torbellamonaca, incrementa a cinque le lunghezze di vantaggio nei confronti della terzultima piazza. Mister Romagnuolo, malgrado qualche assenza di rilievo, opta anche in questa circostanza per un 4-3-1-2 con Marchei tra i pali, supportato dai centrali di difesa Innocenzi-Di Lanno e dagli esterni bassi Arbotto e Patteri. Il trainer rossoblu, invece, impiega nella zona nevralgica Foti, Fabbroni e Muse, terzetto di notevole quantità e qualità, e propone sulla trequarti campo Zanobi. Il numero dieci rutulo ha il compito di supportare il binomio d’attacco Pavlik-Renzaglia. La gara comincia sotto i migliori auspici per l’Airone Ardea, che sblocca il punteggio nel primo giro di lancette. L’esperto Muse prova la conclusione da circa quaranta metri e colpisce in pieno il palo. Sulla susseguente ribattuta, a riprova delle sue innate doti realizzative, il bomber Pavlik arriva per primo sul pallone, fa centro da pochi passi e incrementa il suo bottino di gol stagionali. La formazione ardeatina, grazie al prezioso apporto del pacchetto di centrocampo, bravo ad alimentare con regolarità la manovra di squadra, ha in un paio di circostanze la possibilità di raddoppiare con Renzaglia, ma la punta pecca di cinismo e non riesce a iscrivere anche il suo nome nel registro dei marcatori. Poco prima della mezzora, invece, il Certosa ristabilisce l’equilibrio su palla inattiva: Ranalli trasforma, con un’esecuzione perfetta, una punizione dal limite dell’area: la sfera si insacca alla sinistra di Marchei. Nell’ultimo quarto d’ora del primo tempo, pungolato nell’orgoglio, l’Airone Ardea avanza il raggio d’azione e sfiora due volte la marcatura. Prima Renzaglia, favorito da un preciso passaggio in profondità di Pavlyk, si vede respingere il tiro da Migliori, poi Muse calcia direttamente in porta una punizione da oltre trenta metri, ma la dea bendata ci mette il classico zampino. Il tiratore scelto rossoblu si vede negare la gioia del gol dalla traversa. Dopo l’intervallo, la squadra di Romagnuolo cambia marcia e, grazie all’avvicendamento tra l’esperto Castiello e Renzaglia, mette più volte in apprensione il pacchetto arretrato capitolino. A legittimare un marcato possesso palla ci pensa Zanobi, il quale trasforma una punizione dal limite dell’area con la complicità degli uomini posizionati in barriera, i quali si aprono e, di conseguenza, mettono fuori causa l’attonito Migliori. Galvanizzata dal vantaggio, la formazione rutula allunga nel punteggio con il difensore Di Lanno, il quale schiaccia di testa in rete un preciso tiro dalla bandierina di Zanobi, realizza la seconda rete in quattro gare disputate con la nuova squadra e si conferma un acquisto azzeccato. Non avendo in pratica nulla da perdere, il Certosa ha una rabbiosa reazione e si riporta sotto nel punteggio per merito di D’Ercole, bravo a ricoprire al meglio il ruolo di terminale offensivo di una pregevole azione corale. Successivamente la gara aumenta di intensità. La formazione capitolina si spinge a testa bassa in avanti e sfiora due volte il pareggio, ma Marchei si conferma un portiere di sicuro affidamento, abbassa la saracinesca della propria porta e consente alla sua squadra di rimanere in vantaggio. Agevolati dai maggiori spazi concessi dagli avversari, proteso a testa bassa in avanti alla ricerca del pareggio, a cinque minuti dalla conclusione, i rutuli mettono anticipatamente in cassaforte l’intera posta in palio con Castiello, bravo a finalizzare, con un preciso colpo di testa, un perentorio affondo sull’out di sinistra dell’ottimo Muse. L’Airone Ardea, dunque, torna a riassaporare il dolce gusto della vittoria e, grazie al rientro in squadra di un attaccante del calibro di Pavlik, ha validi motivi per guardare al futuro con rinnovato ottimismo.

Antonio Gravante

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