Agevolata nel proprio compito dalla superiorità numerica, scaturita al minuto numero diciotto del primo tempo, l’Aprilia Racing Club Femminile si aggiudica con pieno merito il derby laziale con la Roma XIV (1-3), centra la seconda vittoria in campionato e si attesta nella zona centrale della graduatoria con sei punti all’attivo.
La formazione guidata da Colantuoni, squalificato e sostituito in panchina da Cirulli, comincia la gara con la ferma intenzione di fare risultato dopo la sconfitta casalinga con la corazzata Chieti, prende subito in mano le redini del gioco e, dopo dieci giri di orologio, ha la possibilità di spezzare l’equilibrio con Berarducci, la quale fallisce clamorosamente un calcio di rigore.
Le rondinelle continuano a fare la partita e, dal diciottesimo giro di orologio, beneficiano delle superiorità numerica per l’espulsione di De Angelis, la quale rimedia il secondo cartellino giallo per un fallo commesso in piena area di rigore ai danni di un’avversaria lanciata a rete e finisce anzitempo sotto la doccia. La squadra del presidente Pezone questa volta non sbaglia dagli undici metri. A depositare la sfera in fondo al sacco è Faggio, brava a non lasciare alcuna via di scampo a Corda, subentrata a sua volta al posto di Rossi. Galvanizzate nel morale, le apriliane raddoppiano, poco più tardi, con Melillo e mettono una seria ipoteca sulla conquista dell’intero bottino.
L’Aprilia Racing Club, dopo l’intervallo, gestisce al meglio la situazione favorevole e, a metà ripresa, consolida il vantaggio con Biasotto, la quale permette alle proprie compagne di giocare in pratica sul velluto l’ultimo quarto di gara. La compagine capitolina, infatti, riesce soltanto a realizzare, intorno alla mezz’ora, la classica rete della bandiera con Rankin.
Da segnalare, per dovere di cronaca, che anche le rondinelle terminano la gara in dieci: Colini viene allontanata al novantesimo per doppio cartellino giallo. Questa tutto sommato è l’unica nota stonata della gara. Le ragazze di Colantuono mettono in carniere altri tre punti e riprendono l’ascesa verso una posizione di classifica più consona alle proprie potenzialità.
Antonio Gravante
© RIPRODUZIONE RISERVATA