Una grande prova di carattere non basta al Lavinio Campoverde per cominciare con un risultato positivo l’avventura in Coppa Italia di Promozione. La squadra allenata da Gianni Antonelli, sbaglia completamente l’approccio alla gara, si rimbocca con umiltà le maniche, rimonta addirittura tre reti di svantaggio, grazie ai guizzi vincenti di Grillo, Cannariato e Loreti, ma quando ormai stava pregustando il dolce sapore del pareggio, importante nell’ottica dei centottanta minuti, si inchina di fronte alla Mistral Gaeta (4-3), cinica a sua volta a sfruttare al meglio la duplice superiorità numerica e a spostare in extremis l’ago della bilancia dalla propria parte. Il discorso qualificazione, sia ben chiaro, resta apertissimo. Loreti e soci, però, nel return-match del “Bridgestone” sono obbligati a vincere per accedere al tabellone principale della competizione tricolore. La compagine del Golfo prende subito in mano il pallino del gioco e, intorno al quarto d’ora, piazza un micidiale uno-due con De Florio e Fiore. Il primo gira in fondo al sacco un preciso cross di Esposito, mentre il secondo finalizza da pochi passi un’azione sulla corsia sinistra di Pensiero. La squadra granata, a quel punto, ha una rabbiosa reazione e si crea i presupposti per accorciare le distanze su calcio di rigore, assegnato dall’arbitro per un contatto in area tra Di Russo e Capolei. Ad incaricarsi della trasformazione è Giancana, il quale si fa ipnotizzare dall’ottimo D’Incà, bravo a sventare la minaccia con una prodigiosa respinta di piede. Scampato il pericolo, i biancorossi allungano nel punteggio per merito di Esposito, il quale trasforma magistralmente un penalty concesso dall’arbitro per un fallo commesso da Sandi ai danni di Di Florio. Il Lavinio Campoverde, alla mezzora esatta, si complica i propri piani di rimonta. L’esperto Sandi rimedia due cartellini gialli a distanza di pochi minuti l’uno dall’altro e costringe i suoi compagni a giocare due terzi di gara con un uomo in meno. Pungolata nell’orgoglio e non avendo in pratica nulla da perdere, la formazione del presidente Pasquino, in chiusura di tempo, trova la forza per accorciare le distanze con Grillo, bravo a girare di testa in fondo al sacco un cross dall’out di destra di Capolei. Tale marcatura, tutto sommato, carica sotto il profilo emotivo la compagine neroniana-apriliana, che in apertura di ripresa si riporta ulteriormente sotto nel punteggio con Cannariato. L’ex giocatore di Unipomezia e Racing Club fa valere anche in questo caso le sue doti di tiratore scelto, insacca la sfera sotto la traversa con una splendida conclusione dal limite dell’area e infonde una maggiore fiducia nei propri compagni. Il Lavinio Campoverde , sulle ali dell’entusiasmo,non molla la presa e, poco più tardi, completa la rimonta grazie a Loreti, il quale si fa valere nel cuore dell’area sugli sviluppi di un calcio d’angolo, trafigge D’Incà con un preciso colpo di testa e fa cadere nello sconforto i sostenitori biancorossi presenti al Riciniello. Le due contendenti, nei minuti successivi, vanno entrambe vicino alla marcatura. La squadra di Antonelli sfiora il poker con Omar, il quale si vede chiudere lo specchio della porta dall’ottimo D’Incà, mentre l’undici del Golfo fallisce una nitida occasione da gol con Monforte, che colpisce di testa da distanza più che favorevole, ma non centra lo spazio delimitato dai tre legni. La compagine granata, alla mezzora, si vede abbattere un’altra tegola nei suoi confronti: Capolei rimedia il secondo cartellino giallo e costringe i suoi compagni a giocare in nove contro undici le restanti fasi del match. La Mistral Gaeta, a quel punto, avanza il baricentro nell’intento di sfruttare al situazione favorevole e, al novantesimo minuto, realizza la rete della vittoria con Di Florio, cinico a girare in fondo al sacco un preciso cross di Fiore. Il Lanuvio Campoverde, nonostante gli sforzi profusi, incassa una sconfitta di misura, ma esce dal campo a testa alta per aver provato in tutte le maniere a fare risultato.
Antonio Gravante
© RIPRODUZIONE RISERVATA