La capolista Lavinio Campoverde si ferma proprio sul più bello. Dopo aver collezionato tre vittorie e un pareggio nelle prime quattro giornate di campionato, la squadra del presidente Pasquino si arrende davanti ai propri tifosi al Morolo (1-3), manda giù il primo boccone amaro stagionale, cede lo scettro di leader proprio ai ciociari di Granieri e, a seguito della concomitante vittoria del Sora contro la Nuova Itri, scivola in soltanto novanta minuti al terzo posto. La compagine neroniana, tutto sommato, è stata penalizzata oltremisura dalla giornata-no del fischietto di Formia, il quale non è stato proprio all’altezza della situazione per una gara di cartello come quella del “Villa Claudia”. Alcune sue decisioni piuttosto discutibili, tutto sommato, hanno pesato come un macigno ai fini del punteggio finale e, di riflesso, condizioneranno anche la delicata sfida esterna di domenica prossima sul campo dell’ambizioso Pomezia Calcio. Il Lavinio Campoverde, in apertura di match, si mostra più propositivo dei rivali di turno, ma non riesce a forzare il solido muro difensivo ciociaro. Il primo episodio chiave dell’incontro si registra al minuto numero diciotto. I granata rimangono in dieci per l’espulsione di Seferi, allontanato dall’arbitro per aver contestato eccessivamente all’assistente un fuorigioco. La capolista non si abbatte per l’inferiorità numerica e, poco dopo la mezzora, passa a condurre con il bomber Ciccarelli, bravo a girare di testa in fondo al sacco un preciso cross dall’out di destra del solito Porcari. La squadra di Antonelli, sulle ali dell’entusiasmo, continua a fare la partita e sfiora due volte il raddoppio con Cappelletti, il quale prima si vede deviare la conclusione in corner da un difensore rivale e, poi, colpisce di testa da posizione più che favorevole, ma la sfera termina di poco sul fondo. Il primo tempo va in archivio con un episodio degno della VAR. Il Morolo usufruisce di un rigore piuttosto contestato dai pontini: Capolei subisce fallo da Damiani e finisce su Castellano. L’arbitro, tra lo sconcerto generale, assegna la massima punizione ai ragazzi di Granieri ed estrae il cartellino rosso ai danni di Martinelli. Sul dischetto si presenta Victor Gomez, il quale infila inesorabilmente Scarsella e manda le due squadre negli spogliatoi in perfetta parità. Costretto a giocare in nove contro undici tutta la ripresa, il Lavinio Campoverde prova generosamente a moltiplicare gli sforzi, ma al minuto numero otto va sotto nel punteggio a seguito della seconda marcatura di Victor Gomez, bravo a capitalizzare al massimo, con un preciso colpo di testa, un calcio d’angolo. La squadra di Granieri, poco più tardi, cala il tris con Kanku, abile anche a lui a infilare da pochi passi Scarsella a seguito dell’ennesimo tiro dalla bandierina. La squadra di Antonelli non demorde e, a metà periodo, beneficia di un calcio di rigore per un fallo commesso da Palombo su Andrea Recupero. Ad incaricarsi della trasformazione è lo stesso Andrea Recupero, il quale si fa ipnotizzare dagli undici metri dall’estremo difensore ciociaro e, di fatto, agevola il compito ai rivali di turno. Il Lavinio Campoverde, in effetti, accusa il colpo sotto il profilo emotivo e, condizionato dalla duplice inferiorità numerica, si trova costretto ad uscire dal campo con una sconfitta che, per come è maturata, lascia l’amaro in bocca.
Antonio Gravante
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