Conclusa la stagione 2012-13, anche per l’Indomita Pomezia è tempo di bilanci. Partita con un progetto interessante, fondato prevalentemente sui giovani, la squadra del presidente Padula, dopo un buon avvio di campionato, si è progressivamente smarrita perdendo gradualmente terreno fino a scivolare nelle sabbie mobili della classifica. Nelle ultime giornate, tuttavia, la compagine rossoverde ha saputo reagire alle difficoltà e, grazie soprattutto all’apporto dei giocatori più esperti, ha ottenuto diverse vittorie importanti tanto da arrivare a un passo dalla salvezza. Il sogno, alla fine, è sfumato per un solo punto, frutto di una serie di risultati incrociati che, alla resa dei conti, sono costati alla compagine guidata dal binomio Marinelli-Ciasca il declassamento nella serie inferiore. Cosa resta dunque di questa stagione culminata con la beffa della retrocessione? Partiamo dalle note positive. Il gruppo, in più di un’occasione, ha messo in mostra diverse qualità interessanti soprattutto nelle sfide di cartello, dove la squadra, salvo qualche eccezione, ha dimostrato di potersela giocare alla pari con tutte. In secondo luogo, tutto sommato, impossibile non sottolineare la grande forza di volontà, vero e proprio marchio societario, che ha portato il team rossoverde a credere nella salvezza fino agli ultimi novanta minuti di gioco. Alla luce di questo, dunque, brucia ancora di più il risultato conseguito sul campo sul quale pesano, come rovescio della medaglia, diverse concause. Dopo il girone d’andata, archiviato con quindici punti all’attivo, in casa Indomita Pomezia si respirava un cauto ottimismo in ottica salvezza, considerato anche che il livello del girone era di media caratura tecnica. Replicare dopo il giro di boa quanto fatto nella fase iniziale avrebbe garantito, con buon margine di sicurezza, la riconferma nella categoria. I numeri in effetti testimoniano questo. Il Borgo Massimina, giunto al traguardo davanti all’Indomita, si è salvato con 28 punti, uno soltanto in più dei rossoverdi. Purtroppo la squadra del presidente Padula, a queste previsioni, non ha corrisposto sul campo con i risultati. Nel girone di ritorno sono arrivate, infatti, diverse prestazioni per nulla all’altezza delle proprie potenzialità, che hanno fatto dilapidare la dote di punti messa in cascina fino a ritrovarsi addirittura all’ultimo posto della graduatoria. Al successo nello scontro diretto proprio con il Borgo Massimina nel mese di dicembre, se analizziamo i risultati, sono seguite ben tredici sfide senza vittorie con appena un punto conquistato, seppur fondamentale, con il Tor de Cenci. In quel particolare momento, dove la crisi era più che mai evidente, il calendario, nonostante tutto, lasciava ancora speranze per la salvezza. Dopo l’ultimo match proibitivo con la capolista Unipomezia Virtus 1938, gli ultimi sei turni, di cui ben quattro in casa, mettevano infatti la squadra guidata dal binomio Marinelli-Ciasca di fronte alle dirette concorrenti. “La situazione è critica, ma non ancora drammatica – dichiarava il presidente Massimo Padula alla vigilia del derby con i cugini dell’Unipomezia Virtus – . Siamo distanti dalla soglia salvezza soltanto tre punti, morale della favola si tratta di una sola gara” Anche la società vedeva dunque negli ultimi turni stagionali la concreta possibilità di riconferma in Prima Categoria “Il calendario, tutto sommato, potrebbe rivelarsi un nostro allenato. E’ vero che riprenderemo le fatiche ufficiali rendendo visita alla corazzata Unipomezia Virtus 1938, ma poi giocheremo in casa in rapida successione con la Virtus Ladispoli, il Borgo Massimina e il Real Marconi Anzio, che ci precedono in classifica di pochi punti”. Dopo la sconfitta contro l’incontrastata capolista, messa ampiamente in conto alla vigila, il mini-torneo di sei turni non parte tuttavia sotto i migliori auspici: la Virtus Ladispoli espugna il Selva dei Pini con un punteggio all’inglese. La settimana successiva, però, tutto torna in gioco: l’Indomita compie il blitz sul difficile campo del Passoscuro (1-2) e si rimette in carreggiata. Nel momento topico della stagione era lecito aspettarsi l’allungo decisivo da parte di Barbonetti e compagni, ma così, purtroppo, non è stato. Le due sfide seguenti, entrambe in casa, prima contro il Borgo Massimina e poi con il Real Marconi, fanno precipitare nuovamente le quotazioni salvezza dei pometini con due pareggi dal sapore amaro: la squadra rossoverde, in doppio vantaggio in tutte e due le sfide, si è vista soffiare dagli avversari i tre punti al fotofinish, con gol evitabili subiti quando ormai le partite erano praticamente concluse. Alla resa dei conti saranno proprio queste due partite a pesare enormemente sul risultato finale. A distanza di sette giorni, però, la vittoria esterna sul Centro Giano regala al gruppo del presidente Padula l’ultima ondata di speranza prima dall’ennesima doccia fredda: il Team Nuova Florida, senza più nulla da chiedere al campionato, perde inaspettatamente la sfida di recupero con il Borgo Massimina, condannando di fatto i pometini (decisivo l’errore dal dischetto di Beraldin in piena zona Cesarini n.d.d.) a non essere più padroni del proprio destino nell’ultima gara ufficiale della stagione. Ecco allora che la vittoria conclusiva casalinga contro l’Allumiere (2-1), a cui fa seguito il concomitante successo del Caere contro il Tor de Cenci, assume i contorni di un’autentica beffa, ultimo atto di una stagione vissuta sì tra alti e bassi, forse troppi, ma dove sarebbe bastata davvero un’inezia in più per raggiungere l’agognata riconferma nella categoria.
Luca Mugnaioli
