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L’Indomita stecca la nona: pari-beffa con la Garbatella

9211 INDOMITA POMEZIA Seconda Categoria NAVISSE YURI

La vicecapolista Indomita Pomezia non può fare altro che recitare il “mea culpa” per non aver sfruttato al meglio il fattore campo contro una coriacea Garbatella. La formazione allenata da Leonardo Aiello dilapida nel finale di match due reti di vantaggio, permette ai capitolini di conquistare un punto (2-2) e, a dispetto dei buoni propositi della vigilia, deve interrompere a otto giornate la striscia vincente. Di Giovanni e compagni, a seguito di tale mezzo passo falso, accumulano altre due lunghezze di ritardo dalla lanciatissima battistrada Atletico Acilia e, di fatto, abbassano leggermente le proprie quotazioni di vittoria finale. Senza nulla togliere ai capitolini, i quali hanno avuto il merito di credere sempre nei propri mezzi, la squadra rossoverde ha pagato a caro prezzo l’espulsione, intorno alla mezzora del primo tempo, dell’estremo difensore Edoardo Pacioni, allontanato dall’arbitro per aver commesso fallo da ultimo uomo nei confronti di un avversario. Ma andiamo con ordine. L’Indomita Pomezia ha un ottimo approccio alla gara e, al primo affondo, sblocca il punteggio grazie a una bella combinazione imbastita dal tandem d’attacco. Il bomber Bogdanov libera Navisse con un preciso passaggio filtrante, l’esterno entra in area, supera Perica proteso in uscita e deposita la sfera nella porta sguarnita. Il vantaggio dei pometini, tutto sommato, dura appena lo spazio di sette minuti. La Garbatella, per nulla intimorita dal fatto di sfidare la seconda forza del girone, ha una generosa reazione e pareggia i conti su calcio di rigore. Il granitico Bertini, seppur involontariamente, tocca il pallone con la mano all’interno dell’area: il direttore di gara, di conseguenza, non può fare altro che applicare il regolamento e assegnare il penalty. Ad incaricarsi della trasformazione è Luca Vazzana, il quale trafigge con estrema freddezza Pacioni e riporta la contesa in perfetto equilibrio. Nonostante il morale sotto i tacchi per la rete subita, l’Indomita Pomezia riprende saldamente in mano le redini del gioco, inizia a fare la partita e, poco prima della mezzora, legittima una maggiore supremazia territoriale con una splendida giocata sull’asse Martini-Navisse. Il primo, al termine di una pregevole azione corale, serve al compagno il pallone con i tempi giusti, l’ex attaccante del Torvaianica, a sua volta, entra in area, semina un paio di avversari e, con un preciso rasoterra, non lascia scampo a Perica. Il ritrovato vantaggio, tutto sommato, non placa la fame agonistica dei pometini. Passano dieci minuti e la squadra di Aiello incrementa a tre il bottino di gol. Il solito Navisse, decisamente il migliore dei suoi a fine gara, si libera sulla fascia, osserva il piazzamento dei propri compagni e serve al centro dell’area un assist con il contagiri per l’accorrente Di Giovanni. Il play-maker rossoverde, da pochi passi, non ha alcuna difficoltà a depositare il pallone in fondo al sacco. Sotto di due gol e costretta a subire passivamente la forza d’urto dei pometini, la Garbatella sembra destinata a ricoprire, nella restante ora di gioco, il classico ruolo di sparring-partner. La formazione del presidente Padula, invece, commette un grossolano errore difensivo e consente agli avversari di rientrare in partita. Sugli sviluppi di un lungo lancio della difesa capitolina, il numero uno Pacioni abbandona la propria area di competenza per intervenire e sventare il pericolo. Il numero uno pometino, anziché rinviare di prima intenzione, si concede il lusso di controllare la sfera, ma non si accorge dell’arrivo, alle sue spalle, di un avversario. Il portiere rossoverde, tra lo stupore generale, si vede sottrarre il pallone da Salvi e, temendo il peggio, atterra il centravanti capitolino al limite dell’area. L’arbitro, a quel punto, non ha dubbi, estrae il cartellino rosso nei confronti di Pacioni e assegna una punizione alla Garbatella. Mister Aiello, a quel punto, si trova costretto a togliere un attaccante, Bogdanov, e a ridisegnare la squadra con un più equilibrato 4-4-1, nel tentativo di difendere le due reti di vantaggio. Il trainer pometino inserisce tra i pali Grossi, il quale viene gettato nella mischia, senza un minimo riscaldamento, per sostituire il compagno di reparto. A riprova delle sue innate qualità sulle palle inattive, lo specialista Luca Vazzana disegna una parabola perfetta, infila il neoentrato Grossi e, oltre a dimezzare le distanze, si toglie la soddisfazione personale di firmare la doppietta. Complice l’inferiorità numerica, l’Indomita Pomezia accusa il colpo e, nei minuti successivi, subisce il forcing dei motivatissimi rivali, i quali sfiorano il pareggio, in chiusura di tempo, con il centravanti Salvi, che si vede negare la gioia del gol dalla traversa. Sulla susseguente ribattuta, il pallone arriva dalle parti dell’accorrente Cera, il quale calcia a botta sicura, ma deve fare i conti con Grossi, che compie un autentico miracolo e salva i suoi dalla capitolazione. Nella ripresa c’è spazio per ulteriori emozioni. Dopo una lunga fase equilibrata e piuttosto avara di spunti di rilievo, la squadra del presidente Padula, pur giocando in dieci contro undici, realizza la quarta rete su rigore, assegnato dal direttore di gara per un fallo commesso ai danni di Capriati. Sul dischetto si presenta Di Giovanni, il quale non sbaglia, indovina l’incrocio dei pali e riporta i capitolini a debita distanza. L’incontro, a quel punto, considerando il duplice vantaggio e le due espulsioni comminate dall’arbitro ai capitolini, sembra saldamente nelle mani dei rossoverdi. Ma il calcio, è cosa risaputa, a volte sfugge da ogni logica e quel che accade nel quarto d’ora finale ne è la più limpida dimostrazione. La Garbatella accorcia le distanze con Sermoneta, abile a piazzare la stoccata vincente a seguito di un corner calciato dalla destra. A quel punto, la compagine capitolina crede nella rimonta, si spinge a testa bassa in avanti e, a tempo praticamente scaduto, ristabilisce incredibilmente la parità. Sugli sviluppi di un calcio di punizione dalla lunga distanza, causato da Farhani e sul quale non sono mancate le proteste da parte dei padroni di casa, Sermoneta coglie impreparato Grossi e consente alla propria squadra di salvarsi per il classico rotto della cuffia. Il direttore di gara, subito dopo, decreta la fine delle ostilità. L’Indomita Pomezia, di conseguenza, vanifica con un finale di gara nettamente inferiore alle proprie potenzialità gli sforzi profusi per centrare la nona vittoria consecutiva in Campionato, racimola soltanto un punticino e, alla luce della concomitante vittoria dell’Atletico Acilia sul Canossa,  si allontana nuovamente dalla vetta della classifica.

M.L.

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