Secondo stop in campionato per l’Unipomezia. La squadra guidata da Cangiano rimedia una sconfitta all’inglese per mano di una coriacea Valle del Tevere (2-0), accusa il secondo passaggio a vuoto esterno consecutivo, dopo il poker di reti subito dalla Città di Ciampino, e scivola mestamente al quinto posto con un ritardo di quattro lunghezze dalla vetta della classifica. La prima parte della gara risulta equilibrata. Le due contendenti provano a sfruttare al meglio le potenzialità dei rispettivi reparti avanzati, ma i pacchetti arretrati si confermano all’altezza della situazione e fanno buona guardia. L’undici pometino, tutto sommato, si affida come al solito alla vena realizzativa di Tozzi e Delgado, ma i due attaccanti non riescono a trovare la giocata giusta per indirizzare la contesa nei binari più congeniali. La compagine di Forano, al contrario, a metà periodo spezza l’equilibrio con Mamarang, il quale infila l’incolpevole Santi dall’interno dell’area. I ragazzi di Cangiano, nei restanti minuti del primo tempo, provano a ricucire lo strappo, ma non riescono a pungere negli ultimi sedici metri e si trovano costretti ad andare negli spogliatoi con una rete di svantaggio. Motivata dal fatto di sfidare una delle compagini di maggiore caratura tecnica del girone, la Valle del Tevere, nelle battute iniziali della ripresa, continua a mantenere alta l’asticella del livello di concentrazione e allunga nel punteggio per merito di Danieli, il quale fa del cinismo la sua dote principale, sfrutta al meglio una grossolana disattenzione della retroguardia rossoblu e mette una seria ipoteca sulla conquista dei tre punti per la sua squadra. L’Unipomezia, però, non demorde, avanza di una decina di metri il baricentro e crea più di un grattacapo ai ragazzi allenati da Scaricamazza. L’occasione più nitida capita a Tozzi. L’ex punta della Serpentara ha la possibilità di riaprire le sorti della gara, colpisce di testa dall’interno dell’area, ma trova un reattivo Zonfrilli a negargli la gioia del gol. L’estremo difensore di casa si esalta nella circostanza e conserva inviolata la propria porta con un intervento dall’elevato coefficiente di difficoltà. La formazione allenata da Cangiano, in chiusura di match, moltiplica gli sforzi nella speranza di salvare il salvabile, ma la Valle del Tevere tiene molte bene il campo sino al triplice fischio, gestisce al meglio il duplice vantaggio e si toglie la soddisfazione di fare una vittima illustre. Santi e soci, di conseguenza, escono dal campo a mani vuote e, nonostante i buoni propositi delle vigilia, perdono leggermente contatto dalla battistrada Città di Ciampino.
Antonio Gravante
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