Quando ormai non aspettava altro che il triplice fischio dell’arbitro per passare alla cassa a riscuotere un punto di platino, l’Unipomezia Virtus 1938 subisce il colpo del ko da parte di un cinico Focene (2-1), interrompe a due giornate la striscia positiva e, di conseguenza, rimanda ancora una volta l’ascesa verso una posizione di classifica più confacente alle proprie reali potenzialità. La squadra del presidente Cerusico, alla resa dei conti, avrebbe meritato miglior sorte: Feola e soci sono riusciti a spostare l’inerzia del match dalla propria parte nell’ultima azione utile della gara. Tale passo falso, per come è maturato, è la riprova che sta filando tutto storto nei confronti di Celiani e soci. La sconfitta subita in terra fiumicinense, che fa il paio con quella casalinga con l’Almas Roma, incassata anche in quel caso poco prima del triplice fischio, pesa come un macigno sul morale della squadra, la quale si è presentata in campo, dopo alcune divergenze tra giocatori e staff dirigenziale, verificatesi nel corso della settimana, con la massima umiltà e voglia di fare bene. Un singolo episodio, invece, per uno strano scherzo del destino, si è rivelato ancora una volta fatale ai rossoblu, i quali d’ora in avanti sono chiamati a rimboccarsi le maniche per risalire la china e togliersi il maggior numero di soddisfazioni possibili nei restanti due terzi di Campionato. Mister Maurizio Bussi si affida al 4-3-3, modulo di gioco con il quale ha dominato, nella scorsa stagione, in Prima Categoria. Il trainer rossoblu schiera tra i pali Bernardini, assistito da una linea difensiva formata dai centrali Cesaretti e Bilancini e dagli esterni bassi Vallesi e Oliva. Come preventivato alla vigilia, invece, Alessandro e Alì Lolli, con la collaborazione del baby De Carolis, agiscono nella zona nevralgica del campo con il compito di fare sia da interdizione che da fonte di gioco per il reparto avanzato. Mister Maurizio Bussi, nella circostanza, completa l’undici di partenza con il tridente formato dal baby Martinoia e dagli esperti Celiani e Seferi. Il Focene, invece, risponde con un equilibrato 4-4-2. Mister Ripa si affida in avanti alla collaudata coppia Feola-Parisi. La prima parte della gara, tutto sommato, non riserva particolari spunti di rilievo: fiumicinensi e pometini si affrontano in prevalenza a centrocampo. A rompere gli indugi è il Focene su calcio piazzato. Lo specialista Parisi, dalla sua mattonella preferita, non centra di poco lo spazio delimitato dai tre legni. Successivamente l’Unipomezia Virtus 1938, presa per mano dagli elementi più rappresentativi, si spinge in avanti con maggiore regolarità e crea qualche apprensione di troppo ai difensori rivali soprattutto con il talentuoso Seferi, il quale si fa valere più volte nella sua zona di competenza e crea più di un grattacapo al diretto marcatore. A metà tempo, i rossoblu mettono i brividi agli avversari su palla inattiva. Il solito Celiani scodella al centro dell’area un invitante pallone, ma Bilancini arriva un attimo in ritardo all’appuntamento con la stoccata vincente. A ridosso dell’intervallo, la formazione del presidente Cerusico legittima una lieve supremazia territoriale con un’azione targata da due dei tre giovani in età di Lega in campo. Il generoso De Carolis, sempre più a suo agio con gli schemi del proprio tecnico, si fa valere sulla corsia esterna e crossa un pallone con il contagiri per Martinoia. L’ex attaccante dell’Aprilia, con grande abilità, ruba il tempo al diretto marcatore, deposita la sfera nei pressi del primo palo con un perentorio colpo di testa e si conferma un giocatore molto interessante in prospettiva futura. Ad inizio ripresa, invece, il match torna in perfetto equilibrio. Il Focene rimette le cose a posto con il classico tiro della domenica: Zanotti, favorito da una sponda di Feola, calcia di prima intenzione dal limite dell’area e manda la sfera a togliere la ragnatela dall’incrocio dai pali. Nulla da fare, di conseguenza, per Bernardini, il quale non può fare altro che raccogliere il pallone in fondo alla rete. La formazione del presidente Cerusico, nei minuti seguenti, si affida soprattutto all’estro di Seferi, ma la squadra di Ripa si conferma all’altezza della situazione e rischia soltanto in una circostanza. Il funambolo rossoblu, dopo aver seminato il panico a trequarti campo, crossa al centro dell’area per i propri compagni di reparto, ma Barraco non si lascia sorprendere e sventa la minaccia. Scampato il pericolo, il Focene avanza il baricentro e sfiora il raddoppio con De Santis, il quale colpisce di testa da distanza più che favorevole, ma l’estremo difensore rossoblu si rifugia con grande mestiere in angolo. I fiumicinensi, con il passare dei minuti, si fanno più intraprendenti, ma il pacchetto arretrato pometino, grazie a una solida compattezza tra i reparti, fa buona guardia. La formazione allenata da Ripa, in ogni modo, non molla la presa e si vede voltare le spalle a cinque minuti dalla conclusione: Mucili colpisce il palo a Bernardini battuto. Quando ormai la spartizione della posta sembrava accontentare tutte e due le squadre, il Focene riesce a piazzare la stoccata vincente, poco prima del triplice fischio, per merito di Parini, bravo a districarsi nel cuore dell’area tra un paio di avversari e a non lasciare alcuna via di scampo a Bernardini con una precisa conclusione a fil di palo. L’Unipomezia Virtus 1938, di conseguenza, manda giù l’ennesimo boccone amaro della stagione, esce nuovamente dal campo a mani vuote e, tra mille recriminazioni, rimane attestata in una posizione di classifica di gran lunga inferiore alle proprie potenzialità tecnico-tattiche. Il Focene, al contrario, grazie ai tre punti conquistati in extremis, prolunga la striscia vincente casalinga, aggancia al quarto posto il Santa Marinella e rialza ulteriormente le proprie quotazioni stagionali.
Antonio Gravante
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