Il Nettuno consegue un prezioso pareggio sull’ostico rettangolo di gioco del Serpentara (1-1), colleziona il quarto risultato utile consecutivo e archivia le fatiche ufficiali del mese di febbraio con un bilancio più che soddisfacente di una vittoria e tre pareggi. La formazione allenata da Catanzani, a dire il vero, ha sfiorato anche l’impresa a Bellegra, ma nel contempo non può fare altro che ringraziare Roberto Giudice per aver proseguito la striscia positiva. L’estremo difensore verdeblu, a sei minuti dal triplice fischio, ha neutralizzato un calcio di rigore allo specialista Fazi e ha consentito alla sua squadra di ottenere una spartizione della posta molto importante sia per la classifica che per il morale. Il Serpentara, statistiche alla mano, ha un buon approccio alla gara e, dopo soltanto tre minuti, imbastisce la prima occasione di rilievo con il bomber Spaziani, il quale calcia magnificamente una punizione dal limite dell’area, ma trova la provvidenziale deviazione in angolo del solito Giudice. La squadra di Lucidi, sostituito in panchina dall’ex Nettuno De Angelis, al secondo tentativo passa a condurre per merito di Barile, il quale si fa trovare al posto giusto al momento giusto, a seguito di un preciso cross di Fazi, fa centro da pochi passi e si conferma uno dei giocatori più prolifici della categoria. La compagine tirrenica, a quel punto, riordina le idee, si spinge in avanti con maggiore regolarità, grazie al prezioso apporto di tutti gli effettivi, e a metà frazione reclama un penalty per un contatto in area tra Laghigna e Scotto di Clemente. Il direttore di gara, però, non ravvisa gli estremi per l’assegnazione della massima punizione. Il Nettuno, piuttosto contrariato per la decisione del fischietto ciociaro, non demorde e, due minuti dopo la mezzora, sfiora il pareggio con Cassandra, il quale pecca di cinismo a tu per con Petrucci, si fa ipnotizzare dal numero uno avversario e getta alle ortiche una ghiotta opportunità per ristabilire l’equilibrio in campo. Dopo l’intervallo, il Nettuno continua a farsi apprezzare per una lineare circolazione della sfera e perviene al pareggio con Conciatori, abile a ribadire in fondo al sacco, con un comodo tap-in, una conclusione di Laghigna respinta dall’ottimo Petrucci. La squadra di Catanzani, per nulla intimorita di affrontare una delle compagini di maggiore caratura tecnica del raggruppamento, continua ad esprimersi su buoni livelli e, a metà frazione, sfiora il raddoppio con Frasca. Il capitano verdeblu prova la conclusione di collo pieno dai venti metri, elude l’intervento di Petrucci, ma si vede strozzare in gola la gioia del gol dalla traversa. La compagine tirrenica, nella successiva sortita offensiva, mette nuovamente i brividi agli avversari di turno con Laghigna, il quale calcia in pratica a botta sicura dall’interno dell’area, ma l’estremo difensore del Serpentara compie un intervento della stessa valenza di un gol, si rifugia in angolo e rimane il punteggio in perfetta parità. La formazione allenata da Lucidi, qualche giro di orologio più tardi, si complica i propri piani e rimane in dieci per l’espulsione di Barile, allontanato dal signor Catallo di Frosinone per doppia ammonizione. Agevolati nel proprio compito dalla superiorità numerica, i verdeblu mettono due volte i brividi agli avversari con Porcari, il quale prova in entrambi i casi la conclusione da fuori area, ma Petrucci si conferma all’altezza della situazione. Poco più tardi, invece, si registra un episodio degno della moviola. Il Serpentara trova la via del gol con Maione, il quale deposita il pallone in fondo sacco con una splendida “estirada” sugli sviluppi di un cross dalla corsia sinistra di Fazi. Il direttore di gara, però, su segnalazione del suo collaboratore, annulla tale marcatura in quanto il traversone del numero undici olevanese aveva varcato la linea bianca di fondo campo prima di arrivare in area di rigore. La squadra di Lucidi, incitata a gran voce dai propri sostenitori, si spinge a pieno organico in avanti e, a sei minuti dalla conclusione, ha la possibilità di spostare l’ago della bilancia dalla propria parte su calcio di rigore, decretato dall’arbitro per un fallo di mano commesso da Scardola su tiro ravvicinato di Fazi. I ragazzi di Catanzani contestano in massa tale decisione, ma il signor Catallo di Frosinone non torna sulla sua decisione a fa riprendere il gioco con il tiro dal dischetto. Ad incaricarsi della trasformazione del penalty è lo specialista Fazi, il quale punta su una conclusione di giustezza, indirizza la sfera a fil di palo, ma si vede negare la gioia del gol da uno strepitoso Giudice, il quale si distende in tuffo, tocca la sfera con la punta delle dita di quel tanto che basta per evitare la marcatura con l’aiuto del palo. Nei restanti minuti di gioco, tutto sommato, non accade nulla di eclatante. Il Nettuno centra in pieno l’obiettivo di conquistare un prezioso punto su uno dei campi più ostici del raggruppamento, ottiene il quarto risultato utile consecutivo e si conferma con pieno merito nella zona centrale della graduatoria con un discreto margine di vantaggio sul gruppetto in lotta per evitare i play-out.
Antonio Gravante
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