Il cinismo non è sicuramente in questa stagione una delle principali doti del Pomezia Calcio. La formazione allenata da Paolo D’Este, pur giocando circa settanta minuti in superiorità numerica, non riesce a piegare lontano dalle mura amiche la resistenza del Latina Scalo Sermoneta, raggranella soltanto un punto (1-1) e getta alle ortiche la possibilità di agganciare al terzo posto una diretta antagonista per la vittoria del campionato. Dopo una prima fase di studio, la compagine rossoblu, a seguito di una splendida giocata per vie verticali, costringe i rivali di turno a giocare con un uomo in meno dal ventiduesimo giro di orologio. Il baby Morelli, dalla propria metà campo, favorisce la progressione di Gamboni, il quale aggredisce abilmente lo spazio vuoto e, prima di entrare in area, viene fermato con le brutte maniere da Iannella. Il fischietto di Padova non ha dubbi, assegna una punizione ai pometini e spedisce anzitempo sotto la doccia il difensore nerazzurro per aver commesso fallo da ultimo uomo. La formazione allenata da Gesmundo, il quale si sta confermando anche in questa stagione uno dei migliori tecnici della categoria, non si abbatte per la situazione numerica sfavorevole, moltiplica gli sforzi e, in chiusura di tempo, mette due volte i brividi ai ragazzi del presidente Cerusico. A portare il primo pericolo alla porta rossoblu è il talentuoso Aquilani, il quale indirizza la sfera nell’angolino basso, ma Scarsella si distende in tuffo, evita il peggio e si conferma un estremo difensore di sicuro affidamento. Il Latina Scalo Sermoneta, poco più tardi, va vicinissimo alla marcatura su calcio di punizione dal limite dell’area. Lo specialista Celli colpisce in pieno la traversa e permette a Gallo e soci di tirare un lungo sospiro di sollievo per via dello scampato pericolo. Dopo l’intervallo, il Pomezia Calcio avanza il baricentro e sblocca il punteggio per merito di Panella, il quale ricopre al meglio il ruolo di terminale offensivo di un’azione impostata dal binomio Giannone-Tajarol e proseguita dal solito Gamboni. La formazione nerazzurra, consapevole dell’importanza della posta in palio, si rimbocca le maniche e, nella fase centrale del tempo, rimette le cose a posto su calcio di rigore, assegnato dall’arbitro per un fallo commesso da Martinelli ai danni di Peressini. Sul dischetto si presenta lo specialista Aquilani, il quale spiazza Scarsella con un’esecuzione perfetta e riporta la contesa sui binari di perfetto equilibrio. Successivamente le due contendenti si affrontano a viso aperto. L’occasione più ghiotta nei restanti minuti di gioco, taccuino alla mano, capita ai nerazzurri. Il bomber Gesmundo, figlio del tecnico pontino, ha sui piedi la palla del possibile raddoppio, a seguito di una madornale indecisione del pacchetto arretrato pometino, ma non riesce a piazzare la stoccata vincente. Il Pomezia Calcio, dunque, centra l’obiettivo minimo e prolunga la striscia positiva sotto la gestione D’este, ma non può fare altro che mordersi le mani per aver sciupato una ghiotta opportunità, pur giocando trequarti della gara in undici contro dieci, di fare lo sgambetto a una diretta concorrente nella lotta al salto di categoria.
Antonio Gravante
© RIPRODUZIONE RISERVATA