Il Pomezia Calcio tradisce le attese della vigilia anche nell’ottava giornata di campionato. La formazione allenata da Gagliarducci stecca la sfida casalinga con la Boreale Don Orione (1-2), giocata sul manto sintetico del Selva dei Pini a seguito dell’inagibilità del Comunale di via Varrone, incassa la terza sconfitta nelle ultime quattro gare disputate e precipita al terzultimo posto in classifica con una sola lunghezza di vantaggio dai fanalini di coda Nuova Itri e Grifone Gialloverde. Ai fini di tale piazzamento, in ogni modo, pesa come un macigno la sconfitta a tavolino della gara con il Latina Scalo Sermoneta. Ma è giusto ammettere che la squadra rossoblu per gli investimenti fatti sul mercato sta lasciando a desiderare sia sul piano del gioco che da quello dei risultati. La compagine pometina prende subito in mano le redini della gara, si spinge con regolarità in avanti e, a riprova di un maggior predominio territoriale, sblocca il punteggio, a metà tempo, con il solito Laghigna, abile a girare di testa in fondo al sacco un preciso cross dalla corsia sinistra di Laurato. La squadra rossoblu, poco più tardi, va vicinissima al raddoppio con De Falco, il quale calcia in porta dal limite dell’area, favorito da un assist del generoso Bussi, ma la sua conclusione risulta troppo centrale. L’estremo difensore capitolino, Zonfrilli, blocca la sfera con un intervento di normale amministrazione. Il risultato cambia di nuovo a ridosso dell’intervallo. La Boreale trova la forza per pareggiare su calcio di rigore, decretato dall’arbitro per un fallo commesso da Lo Pinto ai danni di Buccioni. Lo specialista De Marchi, con grande freddezza, trafigge Calisse con una conclusione centrale dal basso in alto. Un nervoso Lo Pinto, a pareggio acquisito, contesta tale decisione usando qualche parolina di troppo. Il direttore di gara non accetta tale comportamento ed estrae il secondo cartellino giallo nei confronti del numero due pometino. Il Pomezia Calcio, di conseguenza, si trova costretta a “regalare” per l’ennesima volta stagionale un giocatore all’avversaria di turno. Agevolata nel proprio compito dalla superiorità numerica, la compagine capitolina comincia la ripresa senza alcun timore reverenziale e, a cavallo del quarto d’ora, sfiora due volte il vantaggio con De Marchi, il quale costringe Calisse a compiere degli interventi prodigiosi per evitare il peggio. Successivamente il Pomezia Calcio ha una buona chance con Gamboni, il quale entra minaccioso in area, tenta la conclusione a incrociare, ma Zonfrilli si distende in tuffo e sventa la minaccia. La sfida del Selva dei Pini si decide a cinque minuti dal triplice fischio. La Boreale mette di nuovo i brividi ai pometini con Gambale, il quale colpisce la traversa con un perentorio colpo di testa dall’interno dell’area. Sulla susseguente ribattuta della difesa rossoblu, la sfera arriva dalle parti dell’accorrente Di Cori, il quale calcia in porta di collo pieno dai venti metri e trafigge l’incolpevole Calisse. La formazione allenata da Gagliarducci, pungolata nell’orgoglio, prova generosamente a salvare il salvabile, ma non riesce a pungere negli ultimi sedici metri e, tra le delusione dei propri sostenitori, si trova costretta ad incassare una sconfitta che pesa come un macigno soprattutto sul morale.
Antonio Gravante
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