Adesso è ufficiale. Dopo una lunga e oculata trattativa, Pomezia Calcio e Selva dei Pini hanno deciso di unire le forze per formare un’unica società e provare a scrivere insieme altre pagine importanti del calcio pometino. I massimi esponenti dei due sodalizi, Federico Coculo e Alessandro Spina, hanno messo nero su bianco la storica fusione allo scopo di avere maggiori certezze sia per la prima squadra che per l’intero settore giovanile. I due sodalizi, tutto sommato, vanno a integrarsi alla perfezione. La società rossoblu è una delle massime espressioni del calcio regionale da oltre trent’anni, mentre la compagine rossonera vanta un fiorente settore giovanile e annovera tra le proprie fila numerosi ragazzi di belle speranze. L’unione delle forze, dunque, prospetta nuovi orizzonti per il movimento calcistico pometino e rilancia in maniera esponenziale le ambizioni di una piazza dal palato fino e piuttosto abituata a lottare ad alti livelli. “Finalmente siamo riusciti a trovare l’intesa – spiega Piero Peri, Direttore Generale del Pomezia Calcio – . Questo era l’unico modo per provare a fare qualcosa di importante dal punto di vista strettamente sportivo sul nostro territorio. A dire il vero, negli anni passati, abbiamo provato a coinvolgere nel nostro progetto anche l’Unipomezia Virtus. Siamo stati anche molto vicini a raggiungere l’accordo, ma poi non si è fatto più nulla. E’ una storia, però, che appartiene al passato. Mi sembra più giusto parlare del presente. Non vediamo l’ora di cominciare questa nuova avventura, possiamo toglierci delle belle soddisfazioni”. I due gruppi dirigenziali sono in pratica d’accordo su tutto. “Abbiamo cercato di fare una via di mezzo. La nuova società si chiamerà Pomezia Calcio, il logo sarà quello del Selva del Pini, mentre i colori sociali saranno rossoblu – sottolinea Federico Coculo – . Ma queste sono soltanto questioni a carattere burocratico. Adesso dobbiamo metterci alacremente al lavoro per ricoprire un ruolo da protagonisti nella prossima stagione sportiva. Le premesse per fare bene ritengo che ci siano tutte. Come prima squadra possiamo contare su una buona base di partenza e sulla comprovata esperienza di mister Punzi, uno dei migliori tecnici che ci sono in circolazione nella nostra regione, mentre a livello giovanile i due gruppi si completano nel migliore dei modi e ci permettono di allestire tutte formazioni competitive”. Anche l’intero staff dirigenziale del Selva dei Pini è felicissimo di aver trovato l’intesa con il presidente Coculo e i suoi più stretti collaboratori. “Abbiamo sottoscritto una fusione storica per la città di Pomezia – spiega Alessandro Spina – . Questo accordo ci consente di creare un solido polo sportivo e sociale. I nostri ragazzi saranno coinvolti in un importante progetto e potranno guardare al futuro con maggiori garanzie. La nostra era una società di puro settore giovanile. Tale fusione, invece, spalanca ai nostri ragazzi le porte alla prima squadra e in una categoria di assoluto prestigio come l’Eccellenza”. Il nuovo staff dirigenziale pometino ha già approntato il piano di gestione della neonata società. Il gruppo del Pomezia Calcio, che fa capo a Coculo, si occuperà principalmente di prima squadra e Juniores Elite, mentre quello del Selva dei Pini, guidato da Alessandro Spina, gestirà l’intero settore giovanile. “E’ la soluzione più logica, ma questo sarà semplicemente il modus operandi – conclude Piero Peri – . L’aspetto importante da considerare è che siamo legati allo staff dirigenziale del Selva dei Pini dalla stessa passione per il calcio. Lavoreremo in perfetto sincronismo e remeremo tutti in un’unica direzione per scrivere un nuovo capitolo del calcio pometino. Abbiamo una grande voglia di fare bene. Confidiamo di allestire, come è stato a lungo negli anni passati, una prima squadra formata in prevalenza da ragazzi di Pomezia e dintorni. Questo al momento è il nostro principale obiettivo. Crediamo fermamente nelle nostre capacità manageriali. Siamo tutti convinti che, nel giro di pochi anni, il nostro sogno nel cassetto diventerà una splendida realtà”.
Antonio Gravante
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