Il Real Pomezia doppia il giro di boa con un pareggio casalingo. La formazione del presidente Cucolo, con la mente rivolta al return-match di Coppa Italia con l’Empolitana Giovenzano, valevole per l’accesso alla finalissima della competizione tricolore, spartisce la posta in palio davanti ai propri sostenitori contro un coriaceo Gaeta (1-1), perde un altro treno importante diretto verso la cima della classifica, ma rimane comunque a ridosso delle altre big del raggruppamento. Il verdetto del campo, tutto sommato, va decisamente stretto nei confronti di capitan Peri e compagni. Ai fini del punteggio finale, infatti, pesano come un macigno due penalty negati dall’arbitro nel corso della ripresa. Nel primo caso, il bomber Roversi prova ad incunearsi tra un difensore e il portiere e cade rovinosamente a terra, mentre nel secondo il difensore Del Brocco, nel tentativo di sbrogliare una situazione delicata, si allunga vistosamente la sfera con il braccio in piena area di rigore. Ma andiamo con ordine. Le battute iniziali della gara non regalano particolari spunti degni di cronaca. Nel primo quarto d’ora si registrano soltanto due episodi di rilievo. Uno per parte. La formazione del Golfo, dopo soltanto due giri di orologio, ha una buona chance con Iannazzo, il quale prova il diagonale da posizione defilata, ma non centra lo specchio della porta. I pometini replicano, dodici minuti più tardi, con il solito Manganelli, che pecca di cinismo, a seguito di un preciso passaggio di Bacchiocchi, e spedisce la sfera di poco a lato del palo alla destra di Andolfi. A metà frazione, invece, la gara si sblocca. Il Real Pomezia passa a condurre per merito di Marino, il quale capitalizza al massimo una sponda del bomber Roversi e, con un preciso rasoterra, indovina l’angolino basso alla destra dell’incolpevole estremo difensore gaetano. Galvanizzata dal vantaggio, la squadra allenata da Persia continua a tenere molto bene il campo e, intorno alla mezzora, sfiora il raddoppio con Roversi. La punta rossoblu addomestica alla perfezione un lungo lancio dalle retrovie, ma poi calibra male il pallonetto a tu per tu con Andolfi, spedisce la sfera di poco sopra la trasversale e getta alle ortiche la possibilità di indirizzare ulteriormente il match nei binari più congeniali. Il Real Pomezia, nei restanti minuti del primo tempo, non molla la presa, continua a fare la partita e, a ridosso dell’intervallo, si vede voltare le spalle dalla dea bendata: Vartolo calcia violentemente in porta una punizione dalla lunga distanza, ma si vede negare la gioia del gol da una provvidenziale deviazione con la punta delle dita di Andolfi, il quale riesce ad evitare la capitolazione con l’aiuto della traversa. Costretto ad inseguire il risultato, il Gaeta rientra in campo dagli spogliatoi con la giusta carica agonistica e con la ferma intenzione di giocarsi al meglio le proprie chance. La compagine del Golfo, dopo sette minuti, riesce a rimettere le cose a posto su rigore, decretato dall’arbitro per una trattenuta in area di Gentili sul neoentrato Di Florio. Dal dischetto, come al solito, lo specialista Iannazzo non sbaglia, trafigge Giordani e infonde una maggiore fiducia ai propri compagni di squadra. Colpito nell’orgoglio, il Real Pomezia avanza di una decina di metri il raggio d’azione, si riversa in avanti a testa bassa e, al minuto numero diciassette, reclama un penalty per una vistosa entrata in sandwich ai danni di Roversi da parte di un difensore e Andolfi. Il fischietto lidense, non coadiuvato al meglio dal suo collaboratore sotto la tribuna, non ravvisa gli estremi per l’assegnazione del rigore. A metà tempo, invece, il Gaeta mette i brividi ai pometini con Fanelli, il quale calcia magistralmente una punizione dal limite dell’area e costringe Giordani alla corta respinta. Ad arrivare per primo sul pallone è l’accorrente Matteo, il quale pecca di lucidità e non centra lo spazio delimitato dai tre legni da posizione più che favorevole. Successivamente i rossoblu provano ad allungare nel punteggio, ma la retroguardia del basso Lazio riesce a fare buona guardia. A dieci minuti dalla conclusione, il Gaeta rimane in dieci per l’espulsione di Marciano, allontanato dall’arbitro per doppia ammonizione. Delle Monache e compagni, a quel punto, producono il massimo sforzo e, in piena zona Cesarini, si vedono negare un secondo penalty sacrosanto dall’incerto Di Francesco di Ostia. L’esterno basso Del Brocco colpisce vistosamente la sfera con il braccio destro, i pometini invocano la massima punizione, ma anche in questo caso il direttore di gara non si conferma all’altezza della situazione, giudica involontario il gesto del difensore tirrenico e punisce per la seconda volta, nell’arco dei novanta minuti di gioco, i ragazzi del presidente Coculo. Il Real Pomezia, tra mille rammarichi, si deve accontentare di un solo punto e, alla luce dei due penalty che non si è visto assegnare dall’arbitro, si trova costretto a guardare il classico bicchiere mezzo vuoto.
Salvatore Cannata
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