Trascinato da uno scatenato Iadecola, autore di una tripletta da autentico bomber di razza, il Brasile sbriga anche la pratica Portogallo (3-1), stacca il visto per la finalissima del RiTorneo Matusa e continua a cullare il sogno nel cassetto di bissare il titolo conquistato nella scorsa edizione sempre sotto la guida esperta di mister Bertazzoni. La compagine sudamericana, dopo dieci giri di lancette, passa a condurre grazie a Iadecola, il quale controlla un passaggio filtrante di un compagno e trafigge con un preciso diagonale l’estremo difensore lusitano proteso in uscita. I verdeoro, però, si complicano poco più tardi i propri piani a causa dell’espulsione di De Angelis, il quale rimedia in rapida successione due cartellini gialli e, come da regolamento, costringe i suoi compagni a giocare con un uomo in meno i successivi cinque minuti. Il Portogallo, a quel punto, produce il massimo sforzo nell’intento di sfruttare al meglio la superiorità numerica e si procura un calcio di rigore per un contatto in area tra Alessandrini e Mario Marcelletti. La compagine sudamericana contesta in massa tale decisione, ma il direttore di gara non torna sui suoi passi e fa riprendere il gioco con il tiro dal dischetto. Ad incaricarsi della trasformazione del penalty è lo stesso Alessandrini, il quale deposita la sfera in fondo al sacco e consente alla sua squadra di archiviare la frazione d’apertura sul risultato in perfetta parità. Il Brasile, alla ripresa delle ostilità, si mostra più propositivo degli europei e realizza la rete del raddoppio con il solito Iadecola, il quale si fa trovare al posto giusto al momento giusto, ribadisce in un fondo al sacco una splendida conclusione da fuori area di Schiaretta respinta dal palo e indirizza il match nuovamente nei binari più congeniali. La squadra allenata da Bertazzoni, nei minuti seguenti, tiene bene il campo, vanifica il generoso tentativo di rimonta dei lusitani e chiude definitivamente i conti con l’ottimo Iadecola. Il prolifico attaccante finalizza una splendida triangolazione con Forlani, smorza definitivamente le velleità di Foco e soci e permette alla sua squadra di approdare per il secondo anno consecutivo alla finalissima della manifestazione sportiva pometina.
Antonio Gravante
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