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Seferi regala tre punti d’oro all’Unipomezia Virtus

7726 UNIPOMEZIA VIRTUS Promozione GIOVANNETTI

Una vittoria storica. La matricola Unipomezia Virtus 1938 viola in extremis, grazie a un guizzo vincente del talentuoso Seferi, il rettangolo di gioco del Morandi Ostia (1-2), centra il primo successo della sua storia nel campionato di Promozione e balza prepotentemente al secondo posto in classifica, con quattro punti all’attivo, alle spalle della lanciatissima capolista Tolfa. La formazione lidense si presenta in campo con un modulo di gioco piuttosto prudente: mister Di Marco schiera un centrocampo a cinque e in attacco il bomber Di Carlo, proposto come unica punta di ruolo. L’Unipomezia Virtus 1938, invece, risponde con uno spregiudicato 4-3-3. L’esperto Maurizio Bussi, come preventivato alla vigilia del match, apporta alcune modifiche rispetto all’undici di partenza con l’Ostiantica. Il trainer pometino impiega Lolli nell’inedito ruolo di esterno basso per rimpiazzare l’infortunato Palumbo, schiera il granitico Giovannetti al centro della difesa al fianco di Bilancini e propone un terzetto di centrocampo composto dal playmaker Falconieri e dagli esterni Vallesi e Oliva. Il tecnico rossoblu, per avere un maggior peso in avanti, decide di puntare, inoltre, su un tridente d’attacco di comprovata esperienza: Seferi e Celiani affiancano l’esperto Bogdanov. Passiamo alla gara. Dopo un solo gito di orologio dal fischio d’inizio, i capitolini sfiorano la marcatura su calcio d’angolo battuto da Galluzzi: Mussoni vince in piena area il duello con il diretto marcatore, colpisce di testa, ma l’attento Russo non si lascia sorprendere e allontana la sfera con i pugni. Con il passare dei minuti, la squadra del presidente Cerusico trova la giusta collocazione in campo e, al quarto d’ora, si rende pericolosa con il solito Seferi, il quale si esibisce in una perentoria progressione, ma si vede respingere il tiro dall’attento Merciaro. A metà tempo, invece, i pometini passano in vantaggio su rigore, decretato dall’arbitro per un fallo commesso da Falconi su Seferi. Ad incaricarsi della trasformazione è lo specialista Celiani, il quale si permette il lusso di mandare la sfera da una parte e il portiere dell’altra. Successivamente il Morandi Ostia si fa più intraprendente e crea qualche grattacapo alla retroguardia rossoblu. Il generoso Di Carlo, favorito da un lancio di Orsini, si presenta a tu per tu con Russo, tenta il pallonetto, ma l’estremo difensore pometino fa buona guardia. Poco più tardi, invece, Palmulli lambisce la traversa con una conclusione di prima intenzione da fuori area. L’ultima azione di rilievo del primo tempo è dell’Unipomezia Virtus 1938: Bogdanov scatta in contropiede e prova a sorprendere Merciaro sul primo palo, ma il numero uno lidense è bravo a rifugiarsi in corner. Nella ripresa, la squadra allenata da Maurizio Bussi abbassa il raggio d’azione soprattutto per la maggiore spinta offensiva del Morandi Ostia, motivato al punto giusto a raddrizzare le sorti della gara. I capitolini, nella fase centrale del tempo, vedono premiati i propri sforzi con Pompei, bravo a finalizzare, dall’interno dell’area, un pregevole spunto personale sulla fascia sinistra di Marazza. La compagine lidense, galvanizzata dalla rete del pareggio, continua a spingersi generosamente in avanti, mentre Oliva e soci replicano più che altro di rimessa. Poco prima della mezzora, per uno strano scherzo del destino, i rossoblu si trovano costretti a cambiare il portiere: Russo rimedia un brutto colpo, a seguito di un fortuito contrasto con un avversario, e deve lasciare il posto all’esperto Bernardini. I capitolini, nei minuti seguenti, continuano a spingersi in avanti con regolarità, ma Bilancini e soci fanno buona guardia. Quando ormai la gara sembrava indirizzata verso il pareggio, l’Unipomezia Virtus 1938 riesce a spostare, in piena zona Cesarini, l’ago della bilancia dalla propria parte con Seferi, il quale capitalizza al massimo un rapido contropiede, salta il portiere in uscita e deposita la sfera nella porta sguarnita. Nei restanti giri di lancette, la formazione del presidente Cerusico, abbassa il baricentro a difesa della propria porta, chiude tutti i varchi agli avanti capitolini e, al triplice fischio dell’arbitro, fa esplodere tutta la sua gioia per aver centrato una vittoria che fa morale e classifica.

Claudio Massarotti

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