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Unipomezia Virtus 1938 a metà dell’opera

DSC_1867 UNIPOMEZIA VIRTUS Prima Categoria SQUADRA sito 

Una prova collettiva maiuscola, una vittoria ineccepibile e titolo di campione d’inverno legittimato su uno dei campi più ostici del girone. L’incontrastata capolista Unipomezia Virtus 1938 supera a pieni voti l’esame Santa Severa (1-3), centra la tredicesima vittoria in quindici giornate di campionato e, in virtù di tale colpaccio, doppia il giro di boa con un discreto margine di vantaggio sulle immediate inseguitrici. I rossoblu, infatti, possono contare su ben sei lunghezze sulla Nuova Florida e addirittura nove sul Dragona, le uniche squadre che, classifica alla mano, hanno ancora le credenziali per complicare i piani di vittoria finale di Celiani e soci. A dispetto dei buoni propositi della vigilia, l’Unipomezia Virtus 1938 comincia la gara in salita. Il Santa Severa, infatti, passa a condurre, dopo soltanto cinque minuti, per merito di La Morgia, il quale ruba abilmente il tempo al diretto marcatore, sugli sviluppi di un tiro dalla bandierina, e trafigge da pochi passi l’incolpevole Bernardini. Colpita nell’orgoglio, la capolista si rimbocca le maniche, prende in mano le redini del gioco e costringe gli avversari ad arretrare il raggio d’azione. I pometini hanno una buona chance per pareggiare con Bogdanov, il quale si presenta minaccioso in area, ma a tu per tu con Sannino si fa respingere la conclusione dal numero uno tirrenico. La squadra allenata da Bussi non molla la presa, si riversa in pianta stabile nella metà campo avversaria e, poco dopo la mezzora, agguanta meritatamente il pareggio con Celiani che, ben appostato nei pressi del secondo palo, corregge in rete un preciso cross di Palumbo. Nei restanti minuti del primo tempo, i pometini continuano a fare la partita e reclamano un penalty: Celiani viene atterrato dal portiere rivale, ma l’arbitro non ravvisa gli estremi per l’assegnazione della massima punizione. Alla ripresa delle ostilità, l’Unipomezia Virtus 1938 sale in cattedra, schiaccia nella propria metà campo i rivali di turno e si fa apprezzare per una manovra corale lineare e avvolgente. Gli scatenati Seferi e Celiani cominciano a saltare sistematicamente il rispettivo marcatore, creano più volte la superiorità numerica e mettono a dura prova il pacchetto arretrato avversario. La compagine rossoblu, a conferma di una marcata supremazia territoriale, passa a condurre su calcio di rigore, decretato dal fischietto di Ciampino per un contatto in area tra Seferi e Santulli. Sul dischetto si presenta lo specialista Celiani, il quale trafigge Sannino con una conclusione dal basso in alto e si toglie la soddisfazione di realizzare le rete numero dodici in altrettante gare disputate in campionato. Tale statistica, alla resa dei conti, è la riprova dell’innata vena realizzativa del bomber pometino. Successivamente la squadra del presidente Cerusico continua a menare le danze: Seferi semina più volte il panico tra i difensori rivali e dimostra, ancora una volta, di avere le giuste caratteristiche tecnico-tattiche per calcare palcoscenici più importanti. L’Unipomezia Virtus 1938, non trovando particolare opposizione dai tirrenici, va vicinissima al tris con lo scatenato Celiani, il quale effettua un tunnel a un avversario in piena area e calcia in porta di prima intenzione, ma Sannino si supera e, con un prodigioso intervento in tuffo, evita il peggio alla sua squadra. Poco più tardi, mister Bussi getta nella mischia Sabiu e rileva Bogdanov. Il neoentrato, sorretto da una buona condizione fisica, mette a dura prova i difensori rivali con ripartenze devastanti. Sugli sviluppi di un rapido ribaltamento di fronte, lo stesso Sabiu iscrive il suo nome nel tabellino. Dopo aver lasciato sul posto il diretto marcatore, l’ex punta del Pomezia Calcio fa centro e consente alla sua squadra di giocare soltanto per onor di firma le ultime fasi del match. “Abbiamo disputato un girone d’andata ai limiti della perfezione – precisa il Direttore Andrea Bussi – . I numeri, non a caso, sono tutti dalla nostra parte. Ma siamo soltanto a metà dell’opera. Dobbiamo continuare a mantenere alta la concentrazione, la stagione è ancora lunga…”.

 

 

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