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Unipomezia Virtus, avanti a fatica in Coppa Italia

2161 UNIPOMEZIA VIRTUS Promozione FALCONIERI STEFANO

Tutto è bene quel che finisce bene. E’ proprio il caso di dirlo. A dispetto dei pronostici della vigilia, l’Unipomezia Virtus 1938 suda le proverbiali sette camicie per piegare la resistenza di un coriaceo Campo Boario e staccare il visto per il secondo turno di Coppa Italia di Promozione. Nonostante la vittoria ottenuta in gara-1 (1-2), la formazione allenata da Maurizio Bussi, a causa di un inatteso passaggio a vuoto nella prima parte della ripresa, ha rischiato seriamente di giocarsi la qualificazione ai calci di rigore nel return-match del Comunale di via Varrone. I ragazzi del presidente Cerusico, infatti, sono riusciti a fare la differenza soltanto in piena zona Cesarini grazie a un guizzo vincente del solito Bogdanov, il quale ha avuto il merito di fissare il punteggio sul definitivo 2-2 e di scongiurare lo spettro dei tiri dal dischetto. Grazie a tale marcatura, dunque, sono state ben quattro su cinque le squadre del nostro territorio a staccare il visto per il turno successivo. Oltre a Falconieri e compagni, infatti, hanno fatto al meglio il proprio dovere anche Lido dei Pini, Nettuno e Dilettanti Falasche. L’unica compagine ad uscire di scena è stata la Nuova Florida, estromessa dalla competizione tricolore dal Giudice Sportivo a seguito della rissa scoppiata in campo, in pieno extra-time, contro la Città di Minturnomarina. Gli organi giudicanti hanno preferito non usare mezze misure e, di conseguenza, hanno deciso per l’esclusione dalla Coppa Italia di tutte e due le squadre. Tale decisione, tutto sommato, ha lasciato l’amaro in bocca agli ardeatini, che non avevano alcuna intenzione, a poco più di un minuto dalla conclusione, di sollevare un tafferuglio del genere visto non stavano aspettando altro che il triplice fischio per passare alla cassa a riscuotere il pass per i sedicesimi di finale. Passiamo alla cronaca della gara del Comunale. L’Unipomezia Pomezia scende in campo con la formazione migliore, esercita sin dai primi giri di orologio una marcata supremazia territoriale e costringe gli avversari di turno a replicare con velleitarie ripartenze. I rossoblu alzano gradualmente il ritmo e legittimano un maggior possesso palla a ridosso dell’intervallo. A griffare il primo episodio degno di nota è Lupi, il quale salta abilmente un avversario in velocità, si presenta a tu per tu con il portiere, ma poi pecca di cinismo e spedisce la sfera sul fondo. Poco più tardi, la squadra pometina ha una ghiotta chance con De Carolis, il quale effettua una perfetta sovrapposizione su Seferi e, da posizione defilata, tenta la conclusione in porta: la sfera si infrange sull’esterno della rete. Al terzo tentativo, l’Unipomezia Virtus 1938 scardina il bunker difensivo avversario con Oliva, il quale non lascia via di scampo al numero uno pontino con un preciso diagonale. Nella ripresa, invece, la squadra di Bussi si adagia troppo sulla situazione favorevole e permette agli avversari, scesi tra l’altro in campo con un’età media piuttosto bassa, di avanzare di una decina di metri il baricentro. Preso per mano dall’ottimo Pellerani, giocatore meritevole di militare in categorie più importanti, il Campo Boario si spinge in avanti con maggiore regolarità e, al quarto d’ora, perviene al pareggio con un’azione di pregevole fattura. Il talentuoso giocatore pontino si libera, con un elegante colpo di tacco, sulla corsia di destra di due avversari, si accentra e serve un assist al bacio per l’accorrente Checca, che a sua volta si incunea abilmente tra i difensori centrali pometini e infila di giustezza l’incolpevole Russo. Trascorrono dieci minuti e la formazione pontina passa addirittura in vantaggio sul calcio piazzato: lo specialista Sauod disegna una parabola perfetta dal vertice dell’area, indovina l’incrocio dei pali alla destra di Russo e riporta in perfetto equilibrio il doppio confronto. Colpito nell’orgoglio, l’Unipomezia Virtus 1938 si catapulta a pieno organico in avanti e, dopo aver fallito alcune occasioni importanti per qualche errore madornale in fase di ultimo passaggio, si crea i presupposti per spostare l’ago della bilancia dalla propria parte, a cinque giri di orologio dal termine del match, con una sontuosa giocata sull’asse Seferi-Lupi: il primo semina il panico a trequarti campo e serve un assist al bacio all’ex pilastro del Tor de Cenci, il quale entra in area palla al piede e viene atterrato da portiere. Rigore ineccepibile. Sul dischetto, in assenza del tiratore scelto Celiani, si presenta lo stesso Seferi, il quale indirizza la sfera nell’angolino basso di destra, ma Bernola con un prodigioso intervento in tuffo sventa la minaccia e rimane in bilico il passaggio del turno. La squadra di Bussi, consapevole della propria forza, non si scoraggia per la clamorosa occasione sciupata e, a tre minuti dalla conclusione, realizza la rete della qualificazione per merito di Bogdanov, bravo a finalizzare da distanza ravvicinata, con un comodo tap-in, un pregevole spunto personale sulla corsia di destra del solito Seferi. L’Unipomezia Virtus 1938, di conseguenza, fa valere in extremis la maggiore caratura tecnica, prosegue con pieno merito l’avventura in Coppa Lazio, ma dimostra ancora una volta tutti i suoi pregi e difetti. Il Campo Boario, nonostante la sconfitta subita in casa all’andata, merita comunque un plauso per aver onorato l’impegno e per aver dato del filo da torcere a Giacoia e soci sino alla fine.

Antonio Gravante

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