Inopinato passaggio a vuoto. L’Unipomezia Virtus tradisce le attese della vigilia, rimedia una sconfitta all’inglese davanti ai propri tifosi per mano di una coriacea Città di Monte San Giovanni Campano (0-2) e, dopo aver totalizzato quattro punti con il Serpentara e il Pomezia Calcio nelle prime due uscite ufficiali della gestione Mancini, torna con i piedi ben saldi per terra. La prima parte della gara risulta sostanzialmente equilibrata. La formazione pometina, sin dai primi minuti, prova a fare la partita, ma la compagine ciociara tiene bene il campo e replica ai rossoblu con alcune azioni lineari sulle corsie esterne che, tutto sommato, sfociano in cross di facile lettura per l’attento Santi. L’Unipomezia Virtus, nell’ultimo quarto d’ora del primo tempo, effettua due sostituzioni. La prima tattica, la seconda forzata. Il tecnico rossoblu rileva Cerro e getta nella mischia Italiano per dare maggiore peso al reparto avanzato, mentre deve rinunciare, a ridosso dell’intervallo, al prezioso apporto di Emanuele Mancini, match-winner domenica scorsa nel derby con il Pomezia Calcio, il quale accusa un risentimento di natura muscolare e si trova costretto a lasciare il posto a Valle. L’unica azione degna di nota dei primi quarantacinque minuti è di marca rossoblu. Il bomber Italiano, dopo pochi giri di lancette dal suo ingresso in campo, costringe Palladinelli a una provvidenziale deviazione in corner. La ripresa, invece, comincia sotto il segno dei frusinati, i quali sbloccano il punteggio sugli sviluppi di un calcio d’angolo per merito di Frioni, che anticipa tutti all’interno dell’area e, con un perentorio colpo di testa, insacca la sfera sotto l’incrocio dei pali più lontano. L’Unipomezia Virtus si rimbocca immediatamente le maniche e, nel giro di pochi minuti, colleziona due occasioni nitide da gol con il solito Italiano. Il prolifico attaccante prima esalta le doti di Palladinelli, bravo a sua volta ad evitare il peggio con un prodigioso intervento in tuffo, poi elude l’intervento del portiere rivale, ma spedisce la sfera sopra la traversa per una questione di centimetri. La squadra del presidente Valle, animata da una grande voglia di riscatto, continua a stazionare con regolarità nella metà campo ciociara, ma al quarto d’ora perde un’altra pedina importante del suo scacchiere come Casciotti, il quale si infortuna seriamente e si trova costretto ad uscire anzitempo dal campo. L’Unipomezia Virtus, nonostante tutto, si spinge generosamente in avanti e sfiora la parità con Barbarisi, il quale tenta la conclusione dalla media distanza, ma anche in questo caso Palladinelli si conferma all’altezza della situazione. Nel momento di maggior pressione di Morici e soci, la Città di Monte San Giovanni Campano raddoppia per merito di Sili, il quale fa centro da pochi passi e permette alla sua squadra di gestire, nei restanti minuti di gioco, una situazione di duplice vantaggio. La compagine ciociara, subito dopo, rimane in dieci per l’espulsione di Testa, allontanato dall’arbitro per aver commesso un brutto fallo ai danni di Barbarisi. La squadra pometina, però, non riesce a giocare in superiorità numerica in quanto la giovane punta, a causa della brutta botta subita, non riesce a proseguire la gara e si accomoda in panchina. Mister Mancini, avendo effettuato in precedenza tutti e tre i cambi previsti dal regolamento, non può effettuare un’altra sostituzione e si trova costretto a proseguire la gara con dieci giocatori. La formazione rossoblu, incitata a gran voce dai propri sostenitori, si spinge generosamente in avanti e, in pieno extra-time, sfiora la rete della bandiera al termine di un concitato batti e ribatti in area di rigore frusinate, ma il bomber Italiano, D’Ambrosio e Valle, in rapida successione, non riescono per mera sfortuna a fare centro da pochi passi. Subito dopo il direttore di gara decreta la fine delle ostilità. L’Unipomezia Virtus esce dal campo con il morale sotto i tacchi per aver issato bandiera bianca di fronte a una squadra ampiamente alla propria portata, mentre la Città di Monte San Giovanni Campano fa esplodere tutta la sua gioia per aver centrato, al decimo tentativo, la prima vittoria del campionato.
Antonio Gravante
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