Una sconfitta che brucia. La Virtus Nettuno si inchina, nelle battute conclusive della gara, di fronte a una coriacea Nuova Itri (2-3), incassa il secondo ko interno consecutivo in campionato e perde leggermente contatto dalle compagini in corsa per l’unico posto utile per accedere ai play-off. Dopo una prima fase di studio, la squadra pontina passa in vantaggio su calcio di rigore, decretato dall’arbitro per un fallo commesso da Cojacaru ai danni di Rossini lanciato a rete. Sul dischetto di presenta Onorato, il quale spiazza agevolmente il portiere biancoblu, deposita la sfera in fondo al sacco e si conferma uno dei migliori tiratori scelti della categoria.
La formazione allenata da Panicci, come suo solito, dimostra di avere cuore e grinta da vendere, prende in mano le redini del gioco e, intorno alla mezzora, rimette le cose a posto con Porcari, il quale infila l’incolpevole Testa con una splendida conclusione dal limite dell’area. La Virtus Nettuno continua a fare la partita e, a metà ripresa, sposta l’ago della bilancia dalla sua parte grazie alla marcatura del solito Loria. Consapevole dell’importanza della posta in palio, la Nuova Itri corre prontamente ai ripari nell’intento di giocarsi al meglio le proprie chance. Mister Ghirotto, non avendo in pratica nulla da perdere, rileva un difensore, Campobasso, e getta nella mischia il bomber Di Roberto. Tale mossa si rivela azzeccata. La compagine del basso Lazio rimette le cose a posto, poco dopo la mezzora, proprio con Di Roberto, abile a piazzare la stoccata vincente da distanza ravvicinata.
La gara, a quel punto, sembra incanalata verso una salomonica divisione dei punti. La Nuova Itri, però, trova la giocata giusta per fare il colpaccio a cinque minuti dalla conclusione. L’ottimo Garzia calcia in porta da circa trenta metri, coglie di sorpresa Cojocaru, regala alla sua squadra tre punti preziosi in chiave salvezza e, di riflesso, costringe la Virtus Nettuno ad accusare un passaggio a vuoto che, con maggiore attenzione negli ultimi minuti, si poteva sicuramente evitare.
Antonio Gravante
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