La Virtus Nettuno issa bandiera bianca, tra le mura amiche della Pineta dei Liberti, di fronte alla vicecapolista Arce (3-5), ma si morde le mani per non aver raccolto alcun punto pur avendo disputato una prova collettiva più che positiva sul piano del gioco. La squadra di Panicci inizia la gara con il piede giusto e, al primo affondo, passa a condurre per merito di Loria, il quale iscrive il proprio nome nel registro dei marcatori con uno splendido destro dal limite dell’area. La replica dei frusinati è immediata. La formazione di Campolo, nel giro di dieci minuti, piazza un micidiale uno-due e ribalta la situazione a suo favore. A rimettere le cose a posto è Lillo, il quale risolve, con una splendida rovesciata, un concitato batti e ribatti nell’area di rigore biancoblu. La seconda forza del girone, poco più tardi, concede il bis con Pintori. L’ex Albalonga indovina l’incrocio dei pali con una chirurgica conclusione dai diciotto metri. La Virtus Nettuno non ci sta, si catapulta a testa bassa in avanti e, al quarto d’ora, pareggia i conti su calcio di rigore, assegnato dall’arbitro per un fallo di mano commesso in piena area da un difensore ciociaro. Sul dischetto, come al solito, si presenta lo specialista Cirilli, il quale infila con un’esecuzione perfetta Tarquino. L’Arce, intorno alla mezzora, mette i brividi ai tirrenici con il solito Pintori, il quale prova di nuovo la stoccata vincente da fuori area, ma questa volta Caruso risponde presente e si rifugia in angolo con un intervento in tuffo dal medio coefficiente di difficoltà. Scampato il pericolo, la Virtus Nettuno passa di nuovo a condurre per merito di Cioè, il quale finalizza da pochi passi un rapido contropiede impostato sull’asse Mortaroli-Loria e consente alla sua squadra di archiviare la frazione d’apertura con una rete di vantaggio. La compagine di Panicci, tutto sommato, si complica i propri piani a metà ripresa a causa dell’espulsione di Lauri, allontanato dall’arbitro per doppia ammonizione. La squadra ciociara, con grande cinismo, approfitta immediatamente della superiorità numerica e ristabilisce l’equilibrio con lo scatenato Pintori, il quale trafigge Caruso sugli sviluppi di un tiro dalla bandierina. Uno degli episodi salienti del match, alla resa dei conti, si registra al minuto trentaquattro. Il collaboratore del fischietto capitolino alza la bandierina per sanzionare un’irregolarità nell’azione offensiva dell’Arce, poi torna sui suoi passi e l’abbassa all’improvviso. I giocatori del pacchetto di difesa biancoblu, in ogni modo, commettono il grave errore di fermarsi in blocco. Il gioco, invece, prosegue e i ciociari vanno a segno per la quarta volta con Iacob. I tirrenici protestano vivacemente tale marcatura. A farne le spese è Trincia, il quale rimedia il secondo cartellino giallo e costringe i suoi compagni a giocare le ultime fasi del match in nove contro undici. L’ottava e ultima rete, taccuino alla mano, si registra proprio allo scadere. L’Arce cala il pokerissimo con l’ottimo Pintori, il quale indovina l’angolino basso direttamente su calcio piazzato, chiude la gara con una tripletta all’attivo e rende ancora più rotonda per la sua squadra la vittoria che vale la riconferma al secondo posto. La Virtus Nettuno, invece, esce del campo con l’amaro in bocca per aver disputato una prova collettiva molto valida sul piano del gioco al cospetto di una delle principali realtà del girone. I notevoli sforzi profusi durante l’arco della gara, però, non hanno fruttato alcun punto in classifica generale.
Antonio Gravante
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