Missione compiuta. La Mirafin sfodera una prova collettiva impeccabile sotto il profilo squisitamente tecnico-tattico, si toglie la soddisfazione di battere a domicilio il blasonato Prato (0-5), compagine che si è laureata più volte campione d’Italia ad inizio millennio, e archivia le prime sei giornate di campionato, a causa della sconfitta subita a tavolino della gara con il Ciampino Anni Nuovi, con un bilancio di tre vittorie e altrettanti passaggi a vuoto. La prima frazione si conclude a reti inviolate. Il quintetto di Salustri si fa apprezzare per un’ottima solidità tra i reparti, ma non riesce a trovare la via del gol per la poca lucidità al momento della conclusione in porta. La Mirafin, dopo l’intervallo, alza ulteriormente il ritmo e, in apertura di ripresa, sblocca il punteggio grazie alla stoccata vincente di Emer. Successivamente si mette in evidenza Rengifo, il quale va due volte vicinissimo alla marcatura. Il giocatore sudamericano prima colpisce in pieno la traversa dal limite dell’area, poi si vede chiudere lo specchio della porta da Massafra, bravo a sua volta a sbrogliare una situazione piuttosto delicata. La formazione del presidente Mirra continua a spingersi con regolarità in avanti e allunga nel punteggio con Pinto, il quale si limita a finalizzare da pochi passi un pregevole spunto personale dello stesso Rengifo. Costretto a inseguire il risultato, il Prato si riversa a testa bassa in avanti, ma non riesce a scardinare il solido bunker difensivo pometino. La compagine toscana, a sei minuti dalla conclusione, decide di adottare la tattica del portiere di movimento nella speranza di salvare il salvabile. Ma a trovare ancora la via del gol è ancora la Mirafin, che allunga prepotentemente nel punteggio con lo scatenato Nuninho, il quale realizza una pregevole doppietta e mette in cassaforte l’intero bottino. Nell’ultimo giro di orologio si registra la quinta e ultima rete. La squadra di Salustri cala il pokerissimo con Mazzuca, il quale chiude definitivamente i conti con una precisa conclusione dalla propria area di rigore e si toglie la soddisfazione personale di siglare la seconda marcatura stagionale.
Antonio Gravante
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