L’ambiziosa Unipomezia continua a non avere mezze misure nelle seconda avventura della sua storia nel Campionato Regionale di Eccellenza. La squadra guidata da Cangiano stecca il big-match con la capolista Crecas (1-0), archivia le ultime dodici giornate con un bilancio di sei vittorie e altrettante sconfitte e, a dispetto dei buoni propositi della vigilia, accumula ulteriori punti di ritardo dalle prime quattro della classe. La compagine del presidente Valle, nel complesso, ha disputato una prova collettiva positiva, si è fatta apprezzare per una manovra corale lineare, ma nel corso della ripresa ha pagato a caro prezzo una delle poche disattenzioni difensive commesse nell’arco dei novanta minuti. Dopo una prima fase di studio, l’Unipomezia sfiora la marcatura, nella fase centrale del tempo, sugli sviluppi di un tiro dalla bandierina. Il solito Delgado scodella un invitante pallone in area per Casciotti, il quale tenta la conclusione al volo, ma trova un reatttivo De Angelis a negargli la gioia personale. Successivamente la gara prosegue sui binari di perfetto equilibrio. La compagine pometina, in chiusura di tempo, riesce a trovare la via del gol con il solito tozzi. Ll’arbitro, pero, annulla tale marcatura per offside dello stesso ex attaccante del Serpentara. La ripresa comincia con un botta e risposta tra le due contendenti. La capolista mette i brividi ai rossoblu con Collacchi, il quale colpisce di testa dall’interno dell’area, ma Savioli si conferma all’altezza della situazione. La compagine di Cangiano risponde con Ilari, il quale coglie la lae alta della traversa con una splendida conclusione a giro. La gara si decide allundicesimo minuto. La CreCas passa a condurre per merito del bomber Gallaccio, il quale addomestica un lungo lancio di Ortenzi e con un destro di rara potenza e precisione non lascia alcuna via di scampo a Savioli proteso in uscita. Costretto a inseguire il risultato, lundici pometino si spinge a testa a bassa in avanti, lotta con grinta e determinazione su ogni pallone, ma non riesce a scardinare la solida retroguardia avversaria e, pur avendo disputato nel complesso una prova più che positiva, si trova costretta ad issare bandiera bianca di fronte a una diretta concorrente al salto di categoria.
Antonio Gravante
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