L’Aprilia archivia il doppio confronto ravvicinato con due compagini della Sardegna con un bilancio piuttosto negativo. Dopo aver rimediato una sonora sconfitta casalinga per mano dell’Arzachena, la formazione pontina issa bandiera bianca anche di fronte a un quadrato Selargius (5-2), incassa la terza battuta d’arresto consecutiva e continua a depauperare i punti di vantaggio accumulati nei primi due mesi di campionato. Le rondinelle, a seguito di tale passo falso, perdono ulteriormente quota in classifica, scivolano dal sesto al settimo posto, ma conservano inalterato il divario dalla sestultima piazza, presieduta al momento in condominio dal binomio Astrea-Fondi. Mister Fattori, costretto a fare a meno degli squalificati Caruso, Sossai e Fabiani, si affida ugualmente al 3-5-2, propone dal primo minuto il portiere Casciotti e il centrocampista Maola, nati entrambi nel 1997, e si affida in avanti alla collaudata coppia Roversi-Pagliaroli. Il tecnico isolano, Karel Zeman, figlio dell’attuale allenatore del Cagliari, nel massimo rispetto del suo credo calcistico, risponde con un 4-3-3 e conferma in attacco il tridente formato da Chelo-Cardia-Migoni. Dopo alcuni minuti di studio, l’Aprilia capitalizza al massimo la prima occasione propizia e sblocca il punteggio con il solito Roversi, abile a far valere, anche in questa circostanza, le sue doti di rapinatore d’area. L’attaccante pontino, con grande cinismo, approfitta di una corta respinta di Forzati, a seguito di una punizione calciata dal solito Esposito, deposita da pochi passi la sfera in fondo al sacco e regala il momentaneo vantaggio alla sua squadra. Pochi giri di orologio più tardi, alla resa dei conti, si registra uno degli episodi chiave della gara. La formazione pontina reclama un penalty per un contatto in area tra Pagliaroli e Piselli, i quali rimangono a terra per svariati minuti. Il direttore di gara, però, non ravvisa gli estremi per l’assegnazione della massima punizione. Dopo la lunga interruzione, indispensabile per prestare le cure del caso ai due giocatori, il Selargius cambia prepotentemente marcia e perviene al pareggio per merito di Mannoni, abile a trasformare un rigore decretato dall’arbitro per un fallo commesso da Esposito ai danni di Cardia. L’Aprilia, a quel punto, accusa il colpo sotto il profilo emotivo, subisce il ritmo imposto dagli isolani e, a cavallo della mezzora, compromette le proprie chance. La formazione sarda, infatti, allunga prepotentemente nel punteggio con il bomber Chelo. Il numero nove isolano, anche in questo caso, dà un saggio delle proprie qualità realizzative. Prima firma la rete del raddoppio con una violenta conclusione dal limite dell’area, poi concede il bis con un preciso tocco da distanza ravvicinata. Galvanizzata nel morale, la squadra guidata da Zeman chiude in crescendo la prima frazione, ma gli apriliani, nonostante il morale sotto i tacchi per l’allungo subito, riescono a fare buona guardia. Dopo l’intervallo, l’Aprilia prova a rimboccarsi le maniche, ma a trovare per la quarta volta la via del gol è sempre il Selargius, che legittima un maggior possesso palla con l’ottimo Chelo. Il centravanti isolano cala il poker di squadra da autentico bomber di razza, addomestica nel migliore dei modi un passaggio di un compagno e, con una chirurgica conclusione, indovina l’angolino basso della porta difesa dal baby Casciotti. Forte di un rassicurante margine di vantaggio, la compagine isolana gioca in pratica sul velluto e fa cinquina con Cardia. L’ex attaccante di Cagliari e Terracina, iscrive anche il proprio nome nel registro dei marcatori con una splendida conclusione sul primo palo. Successivamente la gara cala di tono. Il Selargius, appagato dall’ampio margine di vantaggio, tira i classici remi in barca. Le rondinelle, al contrario, si spingono generosamente in avanti e si tolgono la parziale soddisfazione di rendere meno pesante il passivo con il solito Riversi, il quale firma la doppietta personale con un preciso tocco sotto misura sugli sviluppi di un cross di Rapone. L’Aprilia, dunque, esce per la terza volta consecutiva dal campo a mani vuote e dimostra di attraversare un momento piuttosto negativo. La pausa prevista dal calendario per le festività natalizie, di conseguenza, arriva nel momento più opportuno. La banda allenata da Fattori, nelle due settimane di pausa previste dal calendario, ha la possibilità di ricaricare le pile, ritrovare il classico bandolo della matassa e disputare una seconda parte di campionato in perfetta linea con i programmi societari stagionali.
Antonio Gravante
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