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La Città di Anzio si morde le mani: l’Italpol sbanca in extremis il Pala Rinaldi

Una sconfitta che lascia l’amaro in bocca. La squadra di Giuliani si inchina a dodici secondi dal definitivo suono della sirena all’Italpol (3-5) e prolunga a due giornate la striscia negativa. I portodanzesi si portano sul duplice vantaggio grazie a Heredia e Manuel Nanni, ma i capitolini ricuciono lo strappo con Pizzoli e Fornari (rigore). Lo stesso Pizzoli e Lucho Grasso, dopo l’intervallo, deliziano gli sportivi presenti in tribuna con due reti spettacolari. Di Eugenio e ancora Fornari, nelle battute finali del match, costringono alla resa Lo Grasso e soci.

Lucho Grasso (Città di Anzio) – Foto Facebook Città di Anzio

Il doppio turno ravvicinato dall’elevato coefficiente di difficoltà non porta alcun punto nella casse dell’Anzio Calcio. Se la sconfitta con la capolista Sporting Hornets non ammette repliche, la formazione allenata da Claudio Giuliani non può fare altro che mordersi le mani per non aver fatto risultato nella sfida del Pala Rinaldi contro l’Italpol. Quando ormai il pareggio sembrava il risultato più probabile, la compagine neroniana lascia via libera ai capitolini a dodici secondi dal definitivo suono della sirena (3-5), manda giù, tra mille rammarichi, il boccone amaro del decimo ko in campionato e rimane al terzultimo posto in classifica. La Città di Anzio parte forte e sblocca il punteggio con Heredia, bravo a puntare il diretto marcatore e a infilare la sfera nell’angolino alto alla sinistra di Basile con una splendida conclusione dalla lunga distanza. I tirrenici continuano a fare la partita e, dopo aver colpito un clamoroso palo dalla trequarti campo con Gianluca Nanni, consolidano il vantaggio al termine di una bella giocata per vie verticali. L’ottimo Lucho Grasso indovina il corridoio giusto per servire in profondità lo stesso Gianluca Nanni, il quale insacca imparabilmente il pallone sotto l’incrocio dei pali con una staffilata dal basso in alto. Fermamente intenzionata a giocarsi al meglio le proprie chance di accesso ai play-off, l’Italpol ha una generosa reazione e, nei restanti minuti del primo tempo, vanifica il tentativo di allungo dei rivali di turno. A suonare la carica è Pizzoli, cinico a superare Lo Grasso proteso in uscita con una bella esecuzione a incrociare. La rete dell’aggancio, invece, porta la firma di Fornari. L’ex Fortitudo Pomezia trasforma un calcio di rigore decretato dall’arbitro per un fallo di mano commesso da Heredia su tiro del solito Pizzoli. La ripresa comincia con due reti degne dei migliori palcoscenici nazionali: Pizzoli e Lucho Grasso vanno a togliere la classica ragnatela dall’incrocio dei pali più lontano con dei tiri di collo pieno di rara potenza e precisione dai dieci metri. Lo Grasso e Basile, entrambi esenti da colpe, non possono fare altro che inchinarsi alla classe cristallina dei due marcatori e raccogliere il pallone in fondo al sacco. La Città di Anzio, nella fase centrale del tempo, rimane in inferiorità numerica a causa dell’espulsione per doppia ammonizione di Gianluca Nanni. I ragazzi di Giuliani, in ogni modo, si fanno apprezzare per un’ottima fase difensiva e superano indenni i centoventi secondi in quattro contro cinque. L’Italpol, nel momento topico del match, prova a vincere il match e si affida alla tattica del power-play. A sfiorare maggiormente la marcatura, però, sono i portodanzesi con Lucho Grasso. L’argentino calcia in pratica a botta sicura nella porta sguarnita dalla propria metà campo, ma si vede negare la gioia del gol da un provvidenziale recupero in estirada di Saddemi. L’episodio chiave della gara si registra a dodici secondi dalla conclusione. La formazione capitolina, al termine di un prolungato giro palla, passa a condurre con Di Eugenio, proposto come portiere di movimento, il quale infila Lo Grasso con un preciso rasoterra da posizione defilata. L’ottava e ultima marcatura si registra una manciata di secondi prima del definitivo suono della sirena. L’Italpol cala il pokerissimo con Fornari, cinico a sua volta a trasformare un tiro libero, conquista in extremis l’intero bottino e, di riflesso, costringe i ragazzi allenati da Giuliani a uscire dal campo a mani vuote pur avendo giocato alla pari di una delle compagini di maggiore esperienza e caratura tecnica del girone.

Antonio Gravante

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