
Buona la prima. Costretta a fare di necessità virtù e schierare come da regolamento soltanto Matteus come giocatore non formato (fuori Dudù, Miguel Angelo, Tiaguinho e Ludgero Lopes), la Fortitudo Pomezia fa valere ugualmente la maggiore caratura tecnica contro la matricola Ardea (3-2), nella gara inaugurale del girone numero trentasei della Coppa Divisione, e comincia nel migliore dei modi la gestione David Ceppi, subentrato nel corso dell’estate sulla panchina rossoblù al posto di Angelini. La gara inizia su ritmi elevati: i due portieri si esibiscono in un paio di interventi strappa-applausi: Di Domenico si oppone due volte a Raubo, mentre Molitierno si esalta sulle insidiose conclusioni degli ex Fornari e Sergiusti. La Fortitudo Pomezia alza gradualmente il ritmo e, dopo aver colpito un palo con Lara, sblocca il punteggio a metà tempo con l’ottimo Binzaru (classe 2006), lesto a finalizzare dall’interno dell’area una pregevole azione corale. La squadra del patron Alessio Bizzaglia, in chiusura di tempo, consolida il vantaggio con Raubo, bravissimo a iscrivere anche il proprio nome a referto con una girata al volo dalla precisione chirurgica. La Fortitudo Pomezia, sulle ali dell’entusiasmo, cala il tris nella fase centrale della ripresa con Lara, il quale capitalizza al meglio una giocata individuale di Kkcista e infila l’incolpevole Di Domenico. L’Ardea chiude generosamente la gara in avanti e, a due giri di orologio dal suono della sirena, accorcia le distanze con l’ex Musilli, lesto a indovinare l’angolino basso più lontano con una staffilata dal limite dell’area. Tale marcatura carica ulteriormente i ragazzi di mister Masci, i quali trovano nuovamente la via del gol, poco prima della fine del match, con lo stesso Musilli, il quale fa centro con un intervento in estirada, sugli sviluppi di un concitato batti e ribatti in piena area di rigore pometina, e consente alla sua nuova squadra sia di limitare il passivo che di uscire dal campo a testa alta.
Antonio Gravante
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